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PESCARA, PE - Pescara, Italy


Affascinato d'immersioni che ho sempre praticato in apnea, dal 1981 con autorespiratori (A.R.A. / A.R.O. / E.C.C.R.) e fin da ragazzo frequentatore della montagna, costantemente armeggio con, pinne, maschere, autorespiratori, corde, ramponi, piccozze e sci.
Tuffi ed ascensioni qui li racconto con "filmetti", parole e foto.

sabato 1 ottobre 2016

--immersioni: "LE STIVE DEL VALFIORITA"


Come ho già scritto su questo stesso sito, per un relitto sommerso esteso come il "VALFIORITA" situato a profondità ben oltre i 50 metri, occorrerebbe fare davvero un gran numero d'immersioni prima di poter affermare di averlo girato e conoscerlo veramente tutto.
Solo un appassionato e motivato sub della zona calabro-siciliana, oppure qualcuno che ha smisurate possibilità di tempo libero a disposizione, beato lui, potrebbe effettuare un'attività del genere. A me, sommozzatore abruzzese proveniente da quasi 750 km. di distanza non rimane altro che esplorare questa gigantesca nave una sezione alla volta, e solo quando mi capita l'opportunità per un viaggio fuori regione.
Ed allora in questo soggiorno settembrino di appena tre immersioni nelle acque dello Stretto di Messina, con l'appoggio logistico di "UN TUFFO NEL BLU" di Cannitello torniamo sul "VALFIORITA", da alcuni definito il più bel relitto del Mediterraneo.
Al di là del valore di improbabili ed impossibili classifiche d'interesse e bellezza dei vari siti sommersi, di sicuro un tuffo su una nave affondata come questa stimola sempre l'appetito del sommozzatore. E così il 24 settembre 2016 ci troviamo ancora una volta a scivolare verso il basso lungo l'algoso filo guida del pedagno che collega la boa di superficie alle strutture più elevate del bastimento affondato.
A secco avevamo stabilito di effettuare una perlustrazione nelle stive situate a poppavia di quello che rimane del castello di plancia, dove tra l'altro è agganciata la "linea" di discesa e risalita, e man mano che ci avviciniamo verso il basso il relitto inizia a materializzarsi ai nostri sguardi con un effetto di sfumata dissolvenza visiva.
Così entriamo nelle aperture rettangolari superiori che sono gli accessi delle stive della grande nave affondata dal sommergibile inglese "H.M.S. HULTOR", l'otto luglio del 1943 in località Mortelle (ME).

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