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PESCARA, PE - Pescara, Italy


Affascinato d'immersioni che ho sempre praticato in apnea, poi dal 1981 con autorespiratori (A.R.A. / A.R.O. / E.C.C.R.) e fin da ragazzo frequentatore della montagna, costantemente armeggio con, pinne, maschere, autorespiratori, corde, ramponi, piccozze e sci.
Tuffi ed ascensioni qui li racconto con "filmetti", parole e foto.

domenica 27 novembre 2016

--immersioni: "IL CARICO DELLO ZEALOT"


Il 14 ottobre del 1887, la nave "ZEALOT", in seguito all'urto con la scogliera corallina di Daedalus Reef, affondò perdendo il suo carico composto da materiale ferroviario.
La nave scivolò sulla ripida erta sommersa in profondità depositando, però, parte dei binari che trasportava a circa 65 metri di quota.
Nel corso dei lunghi anni trascorsi sotto le ricche acque del Mar Rosso, i binari si sono per così dire integrati con la scogliera, diventandone parte. Su di loro, infatti, ha attecchito una fitta vita marina, ed oggi osservarli ricoperti di vari organismi incrostanti e di alcionari è uno spettacolo che vale bene un'immersione.
Vista la profondità alla quale dovevamo scendere, abbiamo gestito la logistica della discesa portando sulle spalle un monobombola da 12 litri caricato ad aria con l'aggiunta, sul fianco, sempre un 12 litri con Nitrox 40 da adoperare come gas decompressivo.
Veramente bello è stato scendere, scivolando nell'acqua, quasi verticalmente dritti giù sopra il ripidissimo scivolo che si stagliava con un azzuro, appena un po' più stemperato, contro il blu scuro del mare profondo delle 7 del mattino.
Una volta "atterrati", lo spettacolo dell'intrico geometrico e disordinato dei binari ricoperti di macchie di colore, ha calamitato totalmente la nostra attenzione.
Durante la risalita, sotto le nostre pinne abbiamo potuto osservare un singolo esemplare di squalo martello che, scodando pigramente, percorreva i suoi tridimensionali sentieri.

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