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PESCARA, PE - Pescara, Italy


Affascinato d'immersioni che ho sempre praticato in apnea, dal 1981 con autorespiratori (A.R.A. / A.R.O. / E.C.C.R.) e fin da ragazzo frequentatore della montagna, costantemente armeggio con, pinne, maschere, autorespiratori, corde, ramponi, piccozze e sci.
Tuffi ed ascensioni qui li racconto con "filmetti", parole e foto.

sabato 26 gennaio 2019

--immersioni: "GARAGE CASTELGANDOLFO 2"


Anche un vecchio "Maggiolino" VolksWagen è da tempo immemore parcheggiato ed oramai dimenticato laggiù nel Lago di Castelgandolfo.
Il relitto di quest'automobile quasi di colpo mi compare nel buio dell'acqua oggi anche un po' più fosca del solito.
Certo per me non è stata una sorpresa perchè conosco la sua posizione. Nonostante i precisi minuti che erano già trascorsi dall'inizio dell'immersione e per ciò sapendo che il contatto era prossimo, mi sono meravigliato comunque lo stesso ancora una volta quando con il suo color verde mi si è materializzato davanti.
In quest'immersione lacustre sotto la sponda occidentale del lago di Castelgandolfo nei pressi della zona detta "Emissario", alle batimetriche medie dei trenta/quaranta metri del mio tuffo, ho potuto constatare anche che c'era una lievissima bava di corrente percettibile dal fatto che il sedimento sollevato lo si vedeva spostarsi decisamente di direzione da nord/ovest verso sud/est e non ricadere verticalmente direttamente giù. Fatto decisamente insolito per un lago.

martedì 22 gennaio 2019

^^montagna: "VETTE & BIRRETTE"




Ripide salite,
tanta fatica,
pungente il freddo,
pesante lo zaino,
verticali le pareti,
torrido il caldo,
infinite pietraie,
incastrate le corde,
scivoloso il ghiaccio,
scure le nuvole,
lento il passo,
accecante il sole,
gelata la neve,
assoluto il silenzio,
d'acciaio le picche,
corto il fiato,
accogliente il rifugio,
dolenti le gambe,
fumante la nebbia,
ombroso il bosco,
ululante il vento,
ferite le mani,
sfuggente la presa,
fuori i brividi,
dentro i brividi,
sicura la presa,
bagnata la pioggia,
terso il cielo,
lungo il sentiero,
salato il sudore,
pura l'aria,
fredda la notte,
tamburo il cuore,
immensi gli spazi,
fresca la fonte,
poche parole,
tanti i pensieri,
caldo il te,
lontana la cima,
infiniti gli orizzonti,
arsa la gola,
piccola la borraccia,
solenne l'ambiente,
vicina la vetta,
frustante la grandine,
tintinnante il chiodo,
tagliente la pietra,
interiore il sorriso,
appuntito il rampone,
veri gli amici,
pietre gli ometti,
ferro le croci,
d'argento i sogni,
immense le vette,
sinceri i monti,
insieme o da soli,
vette e birrette!

Giacinto Marchionni

lunedì 14 gennaio 2019

^^montagna: "ARGAT HORN"


Quando di primo mattino arriviamo nel paese di Villalago (AQ), punto di partenza di quest'uscita scialpinistica del 12 gennaio '19, il termometro dell'automobile indicava una temperatura di -9°: benissimo!
Grazie a questo bel freddo la neve appena caduta rimane soffice e polverosa, o come si dice nel gergo di quest'attività "powder", insomma di quella consistenza sulla quale poi sciarci sopra è sfizio assoluto!
Messe quindi le pelli di foca sotto gli sci di buon passo iniziamo la nostra gita salendo sempre su pendii mai con forti pendenze, e con sotto gli occhi un completo giro d'orizzonte vicino e lontano tutto imbiancato.
Giunti in vetta, 2148 metri, siamo improvvisamente colti da un forte groppo di Grecale a 70-80 km/ora grazie al quale i -14° dell'aria di questa quota diventano ancor più gelidi, tanto da intorpidirci totalmente la parte sinistra del volto.
Impossibile rimanere quassù a far la solita caciara per la raggiunta cima, scendiamo immediatamente avvolti anche da uno sbuffo di nuvola a vento che di colpo rende tutto grigio ed ancor più freddo.
Solo persa la quota, usciti dalle nebbie e ridossati dai forti spifferi, finalmente ci godiamo la sciata meritatamente guadagnata dopo la fatica della salita.