Un fotovideoalbum di diapositive scattate in diversi momenti ed in diverse zone del Maro Rosso Meridionale.
Un mare ricchissimo di vita che rinnova sempre le emozioni in chi ci s'immerge.
DIVING & MOUNTAINS
Quando
mia figlia
era piccola,
un giorno
una signora
troppo curiosa
le chiese:
"MA CHE LAVORO FA
IL TUO PAPA' ?"
Lei ci pensò
un po' su.
Poi le rispose:
"LE IMMERSIONI
IN MONTAGNA !"
venerdì 30 novembre 2007
venerdì 31 agosto 2007
^^montagna: DIRETTISSIMA AL TORRIONE MARIO CAMBI
Dal versante di Campo Imperatore del GRAN SASSO D'ITALIA ci si avvicina alla storica via alpinistica transitando per la Sella di Monte Aquila e per il Sassone. Da qui si devia a destra, percorrendo poi un esposto sentiero, con tratti attrezzati a ferrata, proprio sotto il versante sud occidentale del Corno Grande in direzione del "Bivacco Bafile". Poco prima di iniziare la rampa di salita che porta a quest'ultimo, si lascia l'evidente sentiero e per sfasciumi di roccia si va verso sinistra, per arrivare quindi al culmine dei ghiaioni all'attacco della DIRETTISSIMA che sale il versante sud del TORRIONE MARIO CAMBI. I panorami che si possono osservare su questo lato del massiccio sono quanto mai vasti, belli e selvaggi tanto che la loro vista solamente basterebbe a saziare in pieno una giornata su questa montagna. Mio fratello ed io oggi abbiamo deciso di salire questa "via" alpinistica di circa 9 tiri di corda, che offre una scalata prevalentemente in "camino", come si dice dal tipo di conformazione rocciosa.
Ancoriamo la prima sosta attrezzandola con una fettuccia ad un solido masso incastrato, e siamo pronti per andare con la prima sfilata di corda.
Il fresco del mattino lascia il posto al caldo sole che ci farà compagnia per tutta la salita.
La scalata piacevole ed entusiasmante si snoda con costanti e media difficoltà, offrendoci suggestivi scorci nei passaggi sulla roccia in questo verticale canale del TORRIONE. Con abituali automatismi ad ogni sosta il "secondo" della cordata che dovrà passare in testa si carica degli attrezzi, utili per le "protezioni" da sistemare, che fino a qualche passo prima erano addosso ed utilizzati dall'altro. Passo dopo passo ci si fa strada verso l'alto.
Soddisfatti "usciamo" dalla via scalando sull'ultimo tiro una divertente placca erosa nel corso del tempo dalle rivole dell'acqua di scioglimento, arrivando proprio sulla turrita punta del MARIO CAMBI (2875 mt), dedicata all'alpinista perito durante il tentativo di una salita invernale al Corno Piccolo nel freddissimo inverno del 1929.
Anche il rientro è comunque lungo ed articolato come la salita. Imbocchiamo a poche decine di metri più in basso della vetta la via Gualerzi (disarrampicandola con passi di II°, in alternativa una c'è un'ancoraggio per corda doppia) situata sul versante opposto a quello dal quale siamo saliti. Arrivati all'ampia balconata che sovrasta il ghiacciaio del Calderone, con la massima attenzione e precauzione, roccia a tratti sdrucciolevole, la percorriamo tutta e poi risaliamo sull'omonima "forchetta" che separa il CAMBI dalla PUNTA SIVITILLI (detta anche LA MADONNINA). Da qui scendiamo con sentiero alpinistico fino alla "ferrata" dell'andata dove stilliamo le ultime gocce d'acqua dalle borracce, ora divenute ancor più arse delle nostre gole, per rientrare poi a Campo Imperatore. Abbiamo trascorso 11 e passa ore girovagando per la montagna, appagandoci con grande soddisfazione!