mercoledì 26 ottobre 2011

^^montagna: "A.V.G.S. - LA CENGIA DEI FIORI"

Nel gruppo del Gran Sasso d'Italia la Cengia dei Fiori è un'esposta, ripida e variegata balconata che consente di introdursi nel "paretone" della Vetta Orientale del Corno Grande.
A dir la verità in tutte le guide alpinistiche vista la severità del percorso dove a tutti gli effetti si pratica alpinismo orizzontale, la descrizione dell'itinerario per arrivarci è volutamente nebulosa e poco particolareggiata.
Grazie alla visione approfondita di foto che sono riuscito a reperire ho inquadrato dei punti notevoli da seguire per raggiungerla, e così assieme all'amico Gino con le immagini fisicamente "stampate" tra le mani e sotto gli occhi sono andato a fare la ricognizione che ci ha fatto individuare con certezza la sua "porta d'ingresso".
Varcata questa quindi ne abbiamo percorso un brevissimo tratto giungendo fino ad una targa metallica con la scritta "A.V.G.S." (Alta Via Gran Sasso), con lo scopo di conoscere il terreno e l'ambiente per eventuali future scalate ed ascensioni nella zona.

domenica 23 ottobre 2011

--immersioni: "L'ANNUNCIATA"

L'ANNUNCIATA è una piccola e caratteristica ed antica chiesa che si trova proprio vicino l'immissario del lago di Scanno.
Oggi è stato questo il punto d'inizio della nostra immersione.

domenica 16 ottobre 2011

--immersioni: "BUCO NERO"

Se un ignaro gitante casualmente giunge presso questi lidi, si trova di fronte ad un piccolo laghetto dalle dimensioni raccolte circondato da un ombroso boschetto dal quale spuntano dei villini perfettamente integrati con il verde circostante.
Da un lato una spiaggetta decora un'ampia zona del bacino mentre arbusti, alberi e canne che inverdiscono le rimanenti linee sono popolati da simpatiche famigliole di palmipedi.
Insomma, davanti ai suoi occhi si pareranno amene e rilassanti atmosfere.
Se invece vi giunge un "sommozzatore" che abbia intenzione d'esplorare il piccolo lago è meglio che dimentichi ben presto il bucolico panorama e si prepari ad affrontare una realtà di gran lunga ben diversa: buio, fango e freddo è il massimo che si può aspettare sotto le acque di questo piccolo laghetto d'origine carsica già conosciuto all'epoca dei Romani.
Con queste condizioni ci siamo immersi scendendo prima su una parete a gradoni con volte strapiombanti, e poi su un declivio limoso fino ad una cinquantina di metri di profondità.

lunedì 10 ottobre 2011

--immersioni: "IN SOLITARIA ALL'ACQUACETOSA"


Attento a non far rumore per non svegliare chi sta ancora dormendo, cercando d’attutire lo scatto piano mi chiudo alle spalle la porta di casa e scendo la rampa di scale.
Nonostante l’ampia pensilina di protezione posizionata sopra l’ingresso, aprendo il portone al pianterreno sono investito dagli schizzi di pioggia portati dentro da folate di vento dal sapore salmastro. Il temporale iniziato in piena notte sta continuando senza voler accennare a diminuire d’intensità, anzi: pare che le raffiche si facciano più intense. Osservo la fine della caduta delle grosse gocce d’acqua sull’ampio pantano che si è formato poco più in là, è illuminato da una luce al neon dal riflesso verdastro che si esalta ancor di più in contrasto con il buio attorno. Con rapidi passi mi dirigo verso il furgone al di là della strada, mi c’infilo dentro. Parto.
Percorro la strada lungo mare dove percepisco ancora meglio l’intensità del forte vento, il furgone a momenti pare scosso da una gigantesca mano sui suoi lati. Accosto, mi fermo per un attimo ed abbasso il finestrino.
Il potente urlo del vento di Grecale che ha ingrossato oltre modo l’Adriatico distante qualche decina di metri, la fa da padrone incontrastato.
Osservo ed ascolto mentre vortici d’aria in tumulto irrompono con il loro freddo soffio nell’abitacolo dell’automezzo. Rialzo il finestrino e rimetto in moto.
Percorro deserte strade cittadine strapazzate da acqua a vento prima di imboccare superstrade ed autostrade che mi condurranno alla meta in questo mio solitario viaggio nella notte, nel quale sono accompagnato dall’ipnotico andirivieni dei tergicristalli, dalla musica della radio e da vari pensieri che liberamente attraversano la mia mente.
Albeggia quando giungo sulle sponde di un altro bacino d’acqua. Questo però è un lago la cui superficie è appena increspata da un lieve e fresco refolo mattutino che si muove appena in un cielo terso libero da nubi. Nulla a che vedere con il tempaccio lasciato un paio d’ore fa alla partenza.

lunedì 3 ottobre 2011

^^montagna: "NAUDANDA"

Ancora sulla parete est del Corno Piccolo su questa via aperta nell'agosto del 1981 da Massimo Marcheggiani, che grazie ad un sistema di fessure e diedri ci fa arrivare fino alla base della Torre Cichetti.
Qui con un tiro di corda in una spettacolare fenditura che spacca il gigantesco monolito roccioso da parte a parte, ne abbiamo raggiunto la cima in una giornata soleggiata ma caratterizzata dai primi freddi refoli autunnali d'alta quota.