lunedì 12 dicembre 2011

--immersioni: "IL NERO CONTINUA AD ESSER DI CRISTALLO"

"...Arrivati alla massima profondità raggiunta oggi nel lago, nel buio assoluto dei 71 metri appena rischiarato dai nostri fari subacquei, ci troviamo alla base di una gigantesca roccia che sopra le nostre teste ci si para davanti e sovrasta venendo fuori dalla verticale con una grande pancia aggettante in fuuori, ci sentiamo piccoli in confronto a questo monolito roccioso.
Nella loro corsa verso l'alto le bolle degli autorespiratori le vediamo prima sbattere contro lo scuro sasso vulcanico, risalirlo lentamente e poi fuggire via libere da impedimenti.
Diamo uno sguardo al ripido inghiottitoio che scompare nel buio sotto le pinne.
Ci diamo il segnale inequivocabile del "pollice su" ed iniziamo la risalita scalando senza peso questa impressionante, solitaria e compatta parete sommersa e quando arriveremo alla sua sommità lo strumento ci segnalerà una profondità di circa 57 metri, 12-13 in meno rispetto a dove le sue fondamenta s'appoggiavano.
Qui il suo cocuzzolo, se così si può chiamare, appare poco meno di uno scoglio arrotondato tanto che se un sommozzatore vi transitasse nei pressi provenendo dall'alto con questa oscurità non riuscirebbe di sicuro ad intuirne la struttura.
In fin dei conti questa piccola falesia sommersa alta poco più di una decina di metri, incastonata in un fondale caratterizzato fondamentalmente da sparute rocce, fango e sabbia vulcanica, risulta essere una piccola gemma che gratifica lo spirito avido d'esplorare sott'acqua posti nuovi ..."

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