DIVING & MOUNTAINS
Quando
mia figlia
era piccola,
un giorno
una signora
troppo curiosa
le chiese:
"MA CHE LAVORO FA
IL TUO PAPA' ?"
Lei ci pensò
un po' su.
Poi le rispose:
"LE IMMERSIONI
IN MONTAGNA !"
martedì 6 agosto 2013
^^montagna: "CRESTA MALLUCCI"
Per il versante sud della vetta centrale del Corno Grande partendo proprio alle spalle del "Bivacco Bafile", si snoda questa via che percorre una lunga cresta molto articolata che nella conformazione ricorda i denti di una gigantesca sega.
Su calcare spesso rotto e marcio e con costantemente davanti agli occhi un ambiente solitario, di rocce rotte e caotiche ma allo stesso tempo di selvaggia bellezza, abbiamo scalato e ridisceso diverse guglie molto eleganti, sottili ed aeree crestine, un bel diedro di una trentina di metri (il tiro chiave V°), fino ad arrivare dopo un panoramico ed esposto tratto in discesa ad un caratteristico intaglio.
Da qui passando alla base di alti spalti di roccia compatta, decisamente abbiamo traversato a sinistra allontanandoci un po' dalla linea di cresta seguita, andando a puntare una ben visibile ed inconfondibile rampa da salire, fare attenzione però di non andare a finire nel profondo canale ancora più a sinistra.
Rimontata questa rampa, sempre in progressione con la corda siamo saliti prima per un lungo canale di sfasciumi non difficile ma delicato e molto instabile, e successivamente per le placche finali siamo arrivati in vetta alla Centrale del Corno Grande, prosciugati dal caldo perchè tutta la scalata è esposta al sole e dopo aver percorso in tutto 500 metri in cordata.
Dalla cima quindi, passando sotto un caratteristico grosso masso incastrato che forma un piccolo tunnel (passi di II° in disarrampicata), siamo andati giù fin poco a valle della Forchetta Gualerzi da dove con una "doppia" da 50 metri ci siamo calati sulla "Coppitana" che transita sulla bellissima grande balconata del versante nord del Torrione Cambi, detto Balcone d'Abruzzo.
In breve ma sempre in grande esposizione con questa torniamo sulla Forchetta del Calderone da dove, riaffacciati nuovamente sul versante meridionale della montagna, siamo andati lungamente giù per sentiero alpinistico (tratti di II° in disarrampicata), fino a ritornare sulla traccia dove si tornava a camminare.
A conclusione di un'intensa giornata di montagna, all'imbrunire abbiamo preferito deviare verso il Bivacco Bafile dove abbiamo trascorso la notte. All'alba del giorno successivo, riposati, siamo rientrati di buon passo al Piazzale di Campo Imperatore.
Le indicazioni relative a sviluppo della Mallucci-Monti e le difficoltà della stessa di alcune guide alpinistiche sono molto pressapochistiche. Nella nostra ascensione abbiamo potuto riscontrare che:
a) lo sviluppo del tratto in cordata è in totale di 500 metri contro i 350 metri grossolanamente indicati.
Viste le lunghezze degli avvicinamenti e dei rientri che inoltre sono anche molto articolati e lavorati, la qualità della roccia che su lunghi tratti seppur con difficoltà non elevate richiede un'andatura circospetta, a chi dovesse dar retta a quegli scritti fortemente inesatti potrebbe avere dei fuori programma sui tempi di percorrenza totali che diverrebbero imprevedibilmente ed inaspettatamente lunghi;
b) il grado di difficoltà, dichiarato di IV° inferiore, contro la realtà del V° trovato nel tratto chiave della scalata, potrebbe essere un ulteriore fattore di rallentamento della cordata.
belle immagini, utili per capire anche le condizioni della via...
RispondiEliminaGrazie Massimo. La condivisione di una propria esperienza in rete, in questo caso la nostra scalata, serve anche a questo. In passato anch'io ho tratto utili e preziosi spunti da foto di giri montani di altri grazie alle loro foto inserite su internet.
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