martedì 18 febbraio 2020

^^montagna: "SPIGOLO TERESA"


Arrivati alla fine della quarta sfilata di corda, a due tiri dall'uscita e fermi in una sosta dello via Spigolo Teresa (Baiocco-Abbate; 3 agosto 1991; V°+/A0; D+/TD-) alla Serra di Celano nel gruppo Sirente-Velino, dopo una considerazione tra di noi delle due cordate che lo stavamo arrampicando, eravamo tutti concordi sul fatto di abbandonare la scalata per indirizzarci su di un ripido canale laterale d'erbe e rocce sparse.
Nella prima sfilata di corda su terreno di roccia abbastanza triturata intervallata da erba e terriccio la prima vera protezione degna di questo nome eravamo riusciti a posizionarla ad una quindicina di metri lontana dall'attacco. Troppo.
Mentre pochi metri sopra la sosta chi scalava superava lo strapiombo del macero tratto chiave del secondo tiro della via, inavvertitamente con un piede disgaggiava degli instabili sassi che rimbalzando andavano ad impattare con forza non solo il calcare attorno, ma soprattutto mani e braccia di quelli sotto. Risultato, escoriazioni e lividi e un po'di paura.
Nella quarta lunghezza uno dei secondi dopo aver comunque preventivamente e con attenzione saggiato un paio di volte la stabilità di un blocco di calcare sul quale trazionarsi, caricandolo per rimontarlo di colpo volava trovandosi a roteare appeso alla corda, e nelle orecchie di tutti quanti il sonoro cupo rumore amplificato dell'eco dei rimbalzi di quel masso che urtava altre rocce mentre precipitava.
In traverso verso destra per riguadagnare il filo dello spigolo all'inizio del quinto tiro, al primo di cordata gli rimaneva in mano un appiglio.
In quel momento, nel poco spazio rimasto libero tra le matasse delle nostre corde tra i piedi la domanda a tutti sorta spontanea è stata: "Ma oggi ci stiamo divertendo?"
In ogni scalata c'è sempre un costante alto livello di concentrazione ed attenzione. Cosa del tutto normale. Invece in questa scalata dall'inizio all'ultimo metro percorso fino a quel momento, tutti noi avevamo provato solamente un alto livello di tensione e per questo motivo a due tiri dall'uscita la risposta che si siamo dati è stata: non ci stiamo divertendo. Quindi dato che ce n'era la possibilità, senza ripensamenti siamo andati via per il canale erboso a sinistra e poi siamo rientrati.
Ragionando le "due cordata" hanno deciso al momento giusto la ritirata. Non facendoci condizionare, abbiamo messo a tacere la voce dell'orgoglio che da dentro ci istigava a continuare, e la mancata conclusione della salita è stato solamente un effetto di secondaria ed irrilevante importanza.
Anche questo è essere Alpinisti.

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