DIVING & MOUNTAINS
Quando
mia figlia
era piccola,
un giorno
una signora
troppo curiosa
le chiese:
"MA CHE LAVORO FA
IL TUO PAPA' ?"
Lei ci pensò
un po' su.
Poi le rispose:
"LE IMMERSIONI
IN MONTAGNA !"
martedì 7 luglio 2020
--immersioni: "LA NEVICATA 2"
Praticamente sconosciuto ai sub locali, è sempre tanta per me l'attrazione per questo sito nel quale m'immersi per la prima volta più di una ventina di anni fa, che quando se ne presenta l'occasione nonostante la distanza da Pescara da percorrere in giornata non manco l'occasione di raggiungerlo.
Ed una volta arrivato, lo scomodo e ripido accesso all'acqua da fare più volte all'inizio ed alla fine per il trasporto delle bombole di bail-out potrebbero non essere di stimolo, invece. Evidentemente la curiosità mi ricarica e rinnova sempre la motivazione.
Una volta messa la testa sott'acqua e finalmente sollevato dal peso dell'autorespiratore, mi posiziono ad una determinata batimetrica per raggiungere un ben preciso punto sommerso che ho pedagnato, dal quale poi effettuerò l'accostata verso acque più profonde.
Tutta questa procedura è resa possibile grazie ai bassi consumi dell'E.C.C.R., quando invece la stessa immersione la effettuavo in circuito aperto, per non togliere preziosi minuti alla scorta respirabile, logicamente l'identico tragitto lo percorrevo più faticosamente in superficie a colpi di pinne.
Dentro paesaggi ammantati come neve dalla bianca patina dovuta alle emissioni solforose, nel contrasto luminoso di un secondo piano totalmente buio e senza luce naturale procedo, e nello stesso momento sono meravigliato dalle strane visioni biancastre e concentrato sulle costanti verifiche all'apparato.
Arrivo ad un'ottantina di metri. Il fondale continua giù con identica pendenza. Noto in quella direzione che l'acqua è diventata più lattiginosa, credo a causa della probabile vicinanza della zona di emissione. Inizio la risalita.
Passo tra massi lavici accatastati di tutte le misure, da piccoli a giganteschi, che si alternano a zone del fondale dove lo scuro sedimento vulcanico crea nascoste vallette nelle quali sciamano piccoli persici. Loro fuggono impauriti all'improvvisa comparsa della luce del mio illuminatore subacqueo che innaturalmente squarcia di colpo il buio perenne nel quale normalmente si trovano.
Rispetto alle classiche bombole che visibilmente scaricano le bolle d'espirazione direttamente all'esterno, l'apparato a circuito chiuso emette solo poche bolle in risalita. Questo fatto offre tra l'altro i non trascurabili vantaggi sia dei bassi consumi, come già detto, ed anche di non far perdere al sommozzatore calore corporeo.
L'acqua da buia passa ad un colore verde scuro e poi a sfumare sempre più chiara e trasparente proprio msotto il pelo della supoerficie.
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