domenica 24 settembre 2023

--immersioni: "BLU"




103 metri per 140 minuti in e.c.c.r.
Dentro un blu intenso che ammantava tutto, non solo gli occhi, solitaria e profonda immersione nel Mar Ionio della Calabria.
Arrivato a 70 metri ho seguito ed esplorato una costola di roccia, di poco elevata dal pavimento sabbioso, che indirizzandosi verso il basso mi faceva guadagnare decisamente quota.
Un fitto sciame di gamberetti stazionava nei pressi delle rocce alla massima profondità che ho raggiunto.
Interessante è stato curiosare sugli scogli il "coralligeno" Mediterraneo.
Mentre dai 70 metri rimonto l'alto gradone che mi condurrà a 50 metri, osservo un intreccio di cime, lenze e nasse oramai incrostate e per sempre perse qui sotto e che, anche se innaturali, creano alla vista giochi geometrici meritevoli di videoriprese.
Continuo la risalita e la decompressione, nonostante lunga, mai noiosa, anzi: infatti mai ci si stanca ad osservare nella colorata luminosità del bassofondo la scogliera sottocosta.

mercoledì 13 settembre 2023

^^montagna: "MONTE CRISTALLO"




Per il suo versasnte di sud-est solitaria ascensione al Cristallo, imponente cima delle Dolomiti Ampezzane che poco regala.
Sulla Normale via Grohmann, di bassa frequentazione, si riesce a respirare ancora l'atmosfera dell'epoca pionieristica dell'esplorazione dolomitica. Pareti verticali, incassati canaloni, guglie erose decorati da silenzi che saziano l'alpinista.
Anche se indicata da numerosi ometti, che in certi punti sono troppi ed anche fuorvianti, la via normale è una salita alpinistica con passaggi fino al III° che richiede sia un ottimo allenamento per affrontare i suoi 1400 metri di dislivello, che l'abitudine a muoversi su roccia non sempre solida e cengie cosparse di ghiaia.
Alle sei del mattino sono partito dal Passo Tre Croci (1808mt), e dopo essere transitato per bosco e pini mughi un'oretta dopo raggiungevo il Col de Varda.
Da qui traversavo alla mia destra, sinistra orografica, per entrare e faticosamente risalire la ripida e cedevole Grava delle Cerigeres, la valle morenica tra il Cristallo ed il Piz Popena che nell'ultimo centinaio di metri diventa ancora più inclinata e sdrucciolevole. Con movimenti ragionati superavo il tratto, al momento ricacciando indietro il pensiero di come più tardi sarebbe stato scenderci, e guadagnavo l'incassato Passo del Cristallo a 2808 metri.
Il tempo di riprendere fiato mentre osservavo abbarbicato alla parete un diroccato avamposto Italiano della Grande Guerra, che sopraggiungeva un altro alpinista solitario.
Dopo veloce presentazione, per anticipare e non avere sopra la testa altri tre austriaci che nel frattempo stavano arrivando al valico, abbiamo deciso di ripartire assieme, approfittandone così anche per scambiarci foto.
Dopo aver aggirato un vecchio ed inaffidabile ponticello in legno marcio che supera un intaglio, si entra e si percorre la Grande Cengia Inferiore che traversa il versante sud-orientale del Cristallo, quindi per canalini, camini e gradoni di roccia, in un percorso d'arrampicata serpeggiante si arriva sulla Grande Cengia Superiore, o Cengia Collare.
Per un tratto non lungo e molto panoramico, su questa ci si sposta a sinistra fino a dover effettuare passi in traverso sotto un piccolo tetto che conducono ad un comodo pulpito posto sul filo di uno sperone, dal quale giù in basso si vede Cortina d'Ampezzo.
Oramai si è sui 3000 metri, e si intuisce che questa è la lunga, bella ed aerea cresta finale, però da non prendere sotto gamba.
Dal pulpito dritti si rimontano alcuni metri sul non intuitivo muro di fronte, poi si scala lungamente prima un camino ben appigliato e di seguito in esposizione totale placche, diedrini e risalti con a destra e sinistra spettacolari affacci su rocce verticali fin quando, oramai in vista della vetta, la pendenza abbatte consentendo di raggiungerla camminando.
Finalmente in punta di questo Cristallo a 3221 metri di quota da cui si gode una splendida visione a 360° sui monti lontani, ed a breve sulla sottostante vetta del Popena, le Tofane, i Cadini di Misurina, la Croda Rossa d'Ampezzo e le Tre Cime.
Dopo praticamente 5 ore continue di movimento, scalata e fatica, stare anche pochi munuti immobile e seduto mentre mi rifocillavo era una ricarica.
Mi sono goduto ed ho memorizzato a pieno quell'indelebile manciata di tempo.
La giornata soleggiata, senza nuvole né vento e la piacevole temperatura m'invitavano a dilatare la pausa, ma il pensiero della discesa lunga ed articolata faceva tornare alla realtà, ed allora dopo aver firmato il libro di vetta mi lasciavo alle spalle la sua croce metallica.
La discesa è per forza sulla stessa linea di salita, mettendo in conto nel caso anche l'eventualità di alcune calate in corda doppia.
Cautamente, con grande attenzione e concentrazione ho dissarrampicato tutta la via verso il basso, prendendomi anche le necessarie pause.
Incrociavo gli austriaci che intanto stavano ancora venendo su.
Ripercorsa quindi la Cengia Inferiore e raggirate le traballanti assi di legno si ritorna al Passo del Cristallo.
Proprio sotto di questo come all'andata c'era il pezzo più insidioso perchè in discesa, in traverso, su terreno ripido e terroso, praticamente improteggibile a causa della pessima qualità della roccia che oltrepassavo con movimenti lenti e d'equilibrio, accompagnati non solo con parolacce ma anche da qualche santo.
Con le gambe che iniziavano ad essere pesanti e sotto il sole in vetta piacevole ma in basso davvero caldo, rimanevano ancora da scendere l'estesa pietraia della grava ed il sentiero verso il Passo Tre Croci.

lunedì 11 settembre 2023

--immersioni: "LAVORI IN CORSO"




Albano Lake
_91 metri
_2 ore e 20 minuti
_doppio e.c.c.r.
Al lavoro, e c'è anche il cartello indicatore!