DIVING & MOUNTAINS
Quando
mia figlia
era piccola,
un giorno
una signora
troppo curiosa
le chiese:
"MA CHE LAVORO FA
IL TUO PAPA' ?"
Lei ci pensò
un po' su.
Poi le rispose:
"LE IMMERSIONI
IN MONTAGNA !"
mercoledì 14 agosto 2024
^^montagna: "VIA MARCHEGGIANI-ADE"
Sul versante nord del Primo Pilastro del Monte Camicia nel massiccio del Gran Sasso d'Italia, si sviluppa la Marcheggiani-Ade (V° / D / sv.500mt), che nei primi 4/5 "regala" una scalata su roccia "pessima", e quella relazione che descrive roccia discreta è fuorviante.
Il laborioso avvicinamento l'abbiamo fatto prima salendo dai 1620 metri di Fonte Vetica ai 2240 metri di una selletta posta più in basso della sommità del Primo Pilastro; quindi perdendo quota su erbe, sassaie e canalini ripidi per arrivare alla Forchetta di Penne a 2245 metri; ed in ultimo proprio alla base delle rotte pareti del pilastro in ambiente severo, scendendo ancora un centinaio di metri sia su sfasciumi di tutte le dimensioni che ci franavano sotto i piedi, che in equilibrio su tratti terrosi ugualmente instabili.
Così siamo giunti all'attacco della via su una piccola macchia d'erba.
Con le sfilate di corda iniziali abbiamo guadagnato la sommità della cresta, che poi abbiamo percorso su delicati saliscendi dentellati per raggiungere un cocuzzolo, dal quale ci siamo poi calati con breve corda doppia in un canalino sottostante.
Questi sono i 400 metri di roccia "pessima" dove con la massima cautela abbiamo scalato a comando alternato soppesando ogni singolo movimento dei piedi e delle mani. Nonostante ciò venivano giù scaglie e sassi appena sfiorati dalle corde, e con prese credute solide che invece prima ci rimanevano tra le dita e poi volavano giù.
Su questo calcare crepato e fragile non è stato immediato trovare e posizionare le protezioni, tant'è che in alcuni tiri la prima siamo riusciti ad infilarla a 20 metri dalla sosta ... lontana.
Utilissimi ci sono stati i chiodi che in ogni filata abbiamo piantato e tolto.
Effettuata la corda doppia, prima abbiamo risalito un canale e poi dei ripidi prati proprio sotto il lungo diedro-camino finale, alla base del quale tiravamo un po' il fiato.
Su questo abbiamo incontrato le maggiori difficoltà tecniche, però finalmente su roccia solida che ci ha consentito una progressione decisa con bei movimenti continui per due lunghi tiri.
Su rocce più appoggiate, con la tirata finale siamo usciti dalla via in prossimità della cima del Primo Pilastro in questa intensa giornata di montagna.
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