domenica 13 ottobre 2024

^^montagna: "B.H. SUL PEDALE"


Inforco la bicicletta ed attraverso Pescara che è ancora notte.
Sulla statale Adriatica vado verso sud e poco prima di arrivare a Francavilla al Mare(CH), imbocco la Fondovalle Alento(S.S. 649). Con il fanalino che m'illumina la via, proseguo al buio sul falsopiano di questa che lascio al bivio per Passo Lanciano.
Raggiungo Pretoro(CH) e sosto, intanto s'è fatto giorno.
Da questo punto la salita sarà costante, e tornante dopo tornante vado su mentre la temperatura dell'aria va giù, però il continuo spingere sui pedali mi surriscalda e mi fa sudare mentre avanzo sotto le faggete di questo lato della Majella.
Arrivo al Piazzale di Passo Lanciano a 1300 metri, che a tratti è spazzato da raffiche di vento.
Se qui al ridosso ci sono queste folate, sui pendii sommitali tutti scoperti sicuramente saranno più forti, allora mi fermo per coprirmi con la cerata.
Mangio cioccolata, miele e poi mi rimetto in sella.
Per qualche chilometro sono ancora sotto il bosco con le raffiche che non ancora mi disturbano, le sento solo sopra gli alberi. Non appena però la strada esce definitivamente dal limite superiore della vegetazione, il vento mi rallenta quando svolto verso la sua direzione di provenienza, nord-est. Mi fa riprendere un po' di fiato solamente quando, al successivo tornante, ce l'ho alle spalle.
A 1600 metri transito davanti Mammarosa.
Nei chilometri mancanti continuo l'ingaggio con la salita e con il Grecale, superando il Rifugio Bruno Pomilio alla Majelletta (1888mt).
Da questo punto in poi la strada si restringe ed è interdetta alle auto.
Ora l'asfalto è tutto a crepe e buchi causati dal ghiaccio invernale che obbligano le gambe ad un lavoro supplementare per zigzagarci in mezzo.
Salita, vento contrario, stanchezza e fossi: smoccolo qualche santo.
Arrivo ai 2058 metri di quota del Traguardo metallico dedicato ai ciclisti e continuo fino al vicino tabernacolo della Madonnina dove la strada finisce proprio sotto la cimetta del BlokHaus.
Prima delle fotoricordo, cambio la maglia intima bagnata di sudore con una asciutta e mi rivesto, aggiungendoci sopra il giacchino imbottito. Per la discesa, per lo meno fino a quando non risalirà la temperatura, indosserò anche i guanti invernali.
Osservando il panorama dell'alta Majella e del mare Adriatico, per pochi minuti con le gambe ferme, seduto e ben coperto, mangio, bevo e mi riposo un po' prima del ritorno.



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