lunedì 21 luglio 2025

--immersioni: "HER"


E' da quasi un anno che non ci ritorno, allora mi decido per un profondo tuffo fino alla Sirena del lago.
Inizio nell'acqua calda a 27°C della superficie che con addosso muta stagna e sottomuta è persino fastidiosa.
In una ventina di minuti di spostamento sommerso sottocosta, raggiungo la cima guida, quindi la seguo.
Superati gli otto metri, lascio il caldo e sento la temperatura che cala all'aumentare della profondità. Oggi alla mia massima quota il termometro indicherà 10°C, diciassette in meno rispetto al bassofondo; una differenza non da poco da gestire nell'intera durata dell'immersione. Il sottomuta che nei primi minuti mi faceva sudare abbondantemente, mi protegge dal freddo.
Oltrepasso una zona con visibilità lattiginosa, ma dopo i 30 metri è tutto limpido.
Guadagnando metri, vado facendo luce sulla pendente scogliera vulcanica di massi scuri, che termina a 70 metri.
Sollevato di un metro abbondante dalla melma e dosando i colpi delle pinne, nuoto sul fondale oramai quasi in piano seguendo la linea guida, sulla quale sono sospesi alcuni millimetri d'impalbabile sedimento.
Mentre sempre senza mai forzare mi spingo ancora avanti sul profondo pianoro, si dilata la distanza e di conseguenza la decompressione.
Prima dei 90 metri, nel buio inizio ad intravederla.
Quando la raggiungo non mi ci fermo, ma continuo oltre fino alla barchetta in legno affondata in assetto di navigazione a 94 metri. È il capolinea basso della linea che qui ho tesato tre anni fa.
Giro attorno al piccolo scafo, lo osservo e lo videoriprendo, poi torno alla statuina metallica della Sirena.
Anche su di Lei c'è del sedimento che quando spolvero muovendo l'acqua con la mano, lentamente sfarfalla verso il basso.
Rimarrei ancora ad aspettare che questa nevicata sommersa in caduta al rallentatore si esaurisca per poter fare altre riprese con l'acqua pulita, ma a questo punto il tempo di decompressione è già corposo.
Comincio a risalire, non prima di averLa salutata.
_Giacinto Marchionni_
94mt. / 2h 40min / e.c.c.r. / 27°C-10°C


It's almost a year that I do not dive at the Mermaid of the Lake, so I decide to return to it.
I begine in the hot water at 27°C on the surface, too much with dry suit and undersuit.
Swimming slowly underwater the shore, I reach the Guide-line of the Mermaid in about twenty minutes, then I follow it.
Below eight meters, the water temperature goes down at the increase of the depht. At the maximum deep it will be 10°C, seventeen less than the surface. With my undersuit, I was sweating a lot in the hot shallow water; while in the cold water it's a good protection for me.
I across a zone of cloudy water that ends at thirty meters, beyond it's ever clean.
While I descend I illuminate the black, steep volcanic cliff that dieds at 70 meters on the mud where I continue, and with calm I push with my legs on the fins to go on the bottom, now almost flat, while the distance and the deco-time dilate them.
Just before ninety meters I begin to see the Mermaid, but when I reach it I do not stop me and I continue up to the woody wreck of the little boat in sailing trim at 94 meters: terminus of this guide-line that I lied here three years ago for training at the deep-dive.
I swim around it, observe it and take videos of it, then I return to the metallic figurine of the Mermaid.
With my hand I remove the thin sediment on it, that falls down slowly like snow, but I don't wait this underwater snowfall ends to take a video into the clean water, because at this point I have an important decompression-time to respect, so I say goodby to Her and I begin the reascent.
_Giacinto Marchionni_
94 meters / 2h 40min / e.c.c.r. / water temperature 27°C-10°C




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