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PESCARA, PE - Pescara, Italy


Da sempre appassionato d'immersioni che ho iniziato in apnea e dal 1981 con autorespiratori ad aria, ossigeno e circuito chiuso. Nel poco tempo rimanente mi arrampico sopra qualche montagna.
Tuffi e scalate li racconto con "filmetti", parole e foto.

lunedì 30 settembre 2019

^^montagna: "CRESTA DEI FIORI"


Il 4 giugno 1995 Abbate e Lunari salgono per la prima volta sul Monte Tino (Serra di Celano), questa cresta da loro chiamata dei Fiori perchè in piena fioritura.
In una giornata di fine settembre soleggiata e con una leggera ventilazione che rendeva ideale la temperatura la ripetiamo trovandola bella anche senza fiori.


On June 4, 1995 Abbate and Lunari climb this ridge on "Serra di Celano/Monte Tino", and call it "Cresta dei Fiori" (Flowers Ridge), because full in flowers.
We climb this panoramic ridge, beautiful also without flowers.



lunedì 23 settembre 2019

^^montagna: "MAI TARDI"


La via Ciai-Pasquali, sulla parete est del Corno Piccolo che esce poco sotto la sinistra orografica della Punta dei Due, è una di quelle tipiche del massiccio nelle quali gli apritori "GranSassiti" dell'epoca erano schiacciati da una sorta di complesso d'inferiorità nei riguardi dei colleghi che scalavano ed aprivano vie nello stesso periodo sulla catena delle Alpi. Questo fatto spesso li portò a sottostimare le loro esplorazioni su roccia su questo gruppo montuoso.
Dopo averla ripetuta in tutto tre volte posso affermare che in uscita nell'ultima sfilata di corda ci sono difficoltà fino al V° superiore, e non IV° superiore come riportato su varie relazioni.
In questa domenica di settembre abbiamo avuto una piacevole temperatura quando ci trovavamo al sole, mentre all'ombra decisamente il freddo si faceva sentire.
Questa via è stata aperta il 12 agosto 1941 da Omero Ciai, un diciottene soprannominato dagli amici "il lupo", e da Pasquali.
Ciai, nato a Roma il 7 luglio del 1923, studiava ingegneria quando allo scoppio della seconda guerra mondiale si arruolò negli alpini con il grado di sottotenente. Dopo l'8 settembre del 1943 scelse di appoggiare le truppe di liberazione anglo-americane. Venne catturato dai tedeschi, deportato in Germania ed inquadrato nella divisione Monterosa della Repubblica Sociale (Repubblica di Salò,) che stava riorganizzandosi.
Quando la Monterosa fu fatta rientrare in Italia, Ciai con alcuni suoi uomini disertò ed iniziò la guerra partigiana con il nome di battaglia Mai Tardi". Combattè prima in Valle d'Aosta e Piemonte con le Brigate Garibaldi, e poi in Liguria dove divenne vicecomandante della Brigata Garibaldi Coduri, e quindi capo di stato maggiore della Brigata Dall'Orco.
Nel 1945 durante un rastrellamento tedesco venne catturato. Fu giustiziato il 22 gennaio 1945 a Sestri Levante (GE), con un colpo alla nuca dopo torture.
Il suo comportamento nella guerra di liberazione dell'Italia gli valse la Medaglia d'Oro al Valor Militare alla memoria. L'Università La Sapienza di Roma gli ha conferito la laurea Honoris Causa in ingegneria.
Oggi una targa marmorea lo ricorda in Via dei Vascellari a Roma, dov'era la sua casa.


On the "Punta dei Due" east face in the "Corno Piccolo" (Gran Sasso Massif), the mountaineer route "Ciai-Pasquali" offers climbing difficulties of V°+/D, and not of IV° +, like relationed in some mountaineer guide books.
Omero Ciai, borned in Rome July 7, 1923 from his friends named "il lupo"/the wolf, was an university student when with his buddy Pasquali climbed it August 12, 1942.
In the II° World War Omero Ciai, after Semptember 8, 1943 was an italian partisan who fought against Germans troops in Italy. He was captured from them and, after torments, killed Jennuary 22, 1945.
In memory of his heroism Italy remembers him, first with the Military Gold Medal, and then with the Honoris Causa Universwity Degree in Rome University.
Rome, his city, remember him with a plate in "Via dei Vascellari".



mercoledì 18 settembre 2019

^^montagna: "Via S.U.C.A.I."

Paolo Consiglio, Marino Dall'Oglio, Luciano Sbarigia e Roul Beghè, membri della Sezione Universitaria del Club Alpino Italiano di Roma (S.U.C.A.I.), il 2 ottobre 1948 sull'assolata ed esposta parete est della Vetta Occidentale del Corno Grande salirono per la prima volta questa linea (IV°+/AD+/350 mt.).
L'orientamento alpinistico potrebbe risultare non semplice se, non conoscendo la zona, prima d'iniziare la scalata non si ha l'accortezza di osservare con attenzione da una certa distanza (dal bivacco A.Bafile), la placconata dove si snoda la via che ne incrocia altre di maggiori difficoltà.
L'ultima volta per me fu circa una decina d'anni fa, ed allora mi decido di ripeterla.


Climbing on S.U.C.A.I. (IV°+/AD+/350 meters), east face of "Corno Grande" West Peak in "Gran Sasso" massif.



martedì 10 settembre 2019

--immersioni: "EVERY BREATH YOU TAKE"


Attento ed emozionato molto più di te,
osservo ogni tuo respiro:
le bolle argentate che uscendo dal tuo autorespiratore,
ingrandendosi e moltiplicandosi risalgono su.


I'm very careful and excited more than you, while I observe your air bubbles every breathe you take.



domenica 1 settembre 2019

^^montagna: "CIMON DELLA PALA"


"Perchè ciò che sopra ogni cosa
ci è caro cercare là in alto,
non è l'orgoglio e la gloria,
ma la bellezza e la gioia."

Antonio Berti - autunno 1956


Nelle gruppo delle Pale di San Martino di Castrozza (TN), la NORMALE AL CIMON DELLA PALA di 3184 mt
detto anche il Cervino delle Dolomiti, è una bella via alpinistica che sale su una montagna a dir poco magnifica!
Sebbene dal punto di vista tecnico si affrontano passaggi al massimo fino al III° grado, complessivamente l'ascensione risulta essere impegnativa/AD. Ci siamo mossi infatti sempre con la costante accortezza sapendo di posare mani e piedi su di un terreno delicato, con ghiaia, roccia poco solida, fessurazioni vecchie e nuove, testimonianze dell'eterno e costante lavorio erosivo dei rigidi agenti atmosferici dell'alta montagna.
Giovedì 29 agosto siamo partiti alle 8 e 10 con la prima corsa degli impianti di Colverde ed in breve abbiamo così raggiunto la stazione superiore a 2700 metri circa. Pochi minuti dopo siamo entrati nel vicinissimo Rifugio Pedrotti per chiedere se c'erano eventualmente posti per la notte.
Tutto completo, allora al rientro dalla vetta programmiamo di rimanere in quota nel piccolo ed accogliente "Bivacco Fiamme Gialle", copia identica del Bivacco Bafile al Gran Sasso d'Italia, pernotto preventivato in fase di programmazione.
Con sulla schiena gli zaini sovraccarichi delle riserve d'acqua abbiamo iniziato l'avvicinamento. Abbiamo così guadagnato il vicino Passo Bettega che ci ha immesso nella bella valle morenica detta Dei Cantoni nella quale, prima perdendo un po' quota e poi risalendola tutta su sentiero tra pietre, tratti più ripidi attrezzati con corde fisse e sparute macchie di neve residua, siamo arrivati al Passo di Travignolo (2950 mt), sovrastante l'omonimo ghiacciaio sul versante opposto a quello di salita. Da qui con un non lungo traverso ascendente a sinistra, in due ore siamo arrivati al Bivacco a 3005 metri.
Il tempo di occupare le brande con gli zaini che non abbiamo portato nella scalata, bere, mangiare qualcosa, preparare il materiale e siamo andati verso il Cimon della Pala.
Su ghiaione di tutte le dimensioni abbiamo raggiunto il bordo sotto la spalla del Cimone. Poi per una non difficile ma aerea crestina che ci ha condotto su di una sella dalla quale, scendendo con passi esposti/II°, siamo arrivati ad un caratteristico e basso buco della roccia detto "Bus del Gat", che abbiamo dovuto scalare/II° al suo interno sul pavimento terroso, per uscirne con passi appunto di gatto a quattro zampe.
Immediatamente dopo eravamo alla base di un incassato canale con alcune rocce verdastri, non ripidissimo ma franoso e scivoloso che con cautela abbiamo risalito tutto sino al forcellino che in basso delimita la Torre Grohmann.
Da qui ci siamo legati, ed in sette sfilate di corda abbiamo raggiunto la croce sul Cimon della Pala, non prima di aver percorso alla fine diversi metri in saliscendi di cresta terrosa.
Stavolta abbiamo posticipato la nostra caciara per la vetta raggiunta. Il tempo grigio e nebbioso delle ultime ore infatti si era trasformato in concrete gocce d'acqua. A parte però il bagnato dal quale ci siamo riparati, dai nuvoloni scuri udivamo vicini dei tuoni che ci hanno fatto velocizzare.
Allora con otto corde doppie sulla via di salita abbiamo manovrato con accortezza, fino a ritrovarci fuori dalle difficoltà alpinistiche con il temporale che intanto s'era allontanato, meglio così.
Le ore rimaste fino al calar della notte sono state nel Bivacco Fiamme Gialle alla luce delle lampade frontali. Chiacchiere, risate, panini, cioccolata, frutta secca, biscotti e birra. Poi, al termine dell'intensa giornata con la stanchezza che iniziava a farsi sentire, è arrivato il sonno mentre la pioggia picchiettava sul tetto metallico del ricovero.
Venerdì 30 agosto alle sette del mattino, serrata la porta del bivacco siamo scesi verso la funivia.
Una volta arrivati, prima di imbarcarci e sgravati degli zaini, veloci siamo saliti alla vicinissima cima Rosetta (2743 mt), dalla quale si gode un vasto panorama sulla vallata di San Martino di Castrozza e sul magnifico Cimon della Pala.



"Because the thing that up there is important to look for,
is not the pride and the glory,
but the beauty and the joy."

Antonio Berti -1956 autumn


In Dolomities/"Pale di San Martino di Castrozza", we climb on Normal Route (III°/AD-) on "Cimon della Pala"/3184 meters.
On thursday august 9, at ten past eight a.m. we started on "Colverde" cableway.
We passed at "Rosetta" Refuge and then we reached the "Bettega" Pass. From this point we entered in the large and long moraine valley "Dei Cantoni" that we climbed on steep path, fixed ropes and hard snow spots up to the "Travignolo" Pass at 2950, and to the "Fiamme Gialle" Bivouac/3005 metrs a.s.l.
After a bit rest, we went towards the "Cimone della Pala" hight section.
On gravel, a ridge and some steps/II° in descent we reached the "Bus del Gat", a little hole in the rocks to climb like cats.
Then we went up in a slipery steep gully with some green rocks, up to the base of the Grohmann Tower.
From here, in seven ropes pitches (IV°) and at the end on several slipery meters we went up to the top of the "Cimon della Pala".
Dark clouds, drops of rain and thunders were around us, so we decided to leave fastly the top descending with eight rappel down along the same route of the ascent.
In the "Fiamme Gialle" Bivouac, we spent the end of the day drinking, eating and joking, and then very tireds, sleeping.
In the early morning of the day after we descended towards the cableway but, before to go on this, we fastly climbed the nearby "Cima Rosetta"/2743 meters.