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PESCARA, PE - Pescara, Italy


Affascinato d'immersioni che ho sempre praticato in apnea, dal 1981 con autorespiratori (A.R.A. / A.R.O. / E.C.C.R.) e fin da ragazzo frequentatore della montagna, costantemente armeggio con, pinne, maschere, autorespiratori, corde, ramponi, piccozze e sci.
Tuffi ed ascensioni qui li racconto con "filmetti", parole e foto.

mercoledì 30 novembre 2016

--immersioni: "SQUALI MARTELLO E LONGIMANUS ... CONTROCORRENTE"


Durante la settimana da girovaghi del Mar Rosso per le varie scogliere coralline spesso lontane dalla costa, più volte abbiamo avuto modo di incontrare nel corso delle immersioni squali.
In particolare gli squali martello (Sphyrnidae), e Longimano (Carcharhinus Longimanus), sono stati quelli che si sono fatti avvicinare.
Nonostante abbia già visto chissà quante volte innumerevoli documentari che trattavano di questi animali marini, ogni volta che mi capita l'occasione d'incontrarli a qualche metro di distanza dal vivo, rimango sempre colpito dall'estrema elenganza ed efficienza dei loro movimenti grazie ai quali, ondeggiando lentamente le loro grandi code a forma di falce asimmetrica a destra ed a sinistra, riescono a spingere in avanti i loro lunghi corpi quasi senza sforzo alcuno.
Per vedere gli squali martello, la mattina dovevamo entrare in acqua prestissimo, quasi subito dopo il sorgere del sole. Una volta tuffati dal piccolo gommone di appoggio, in immersione ci portavamo ad una profondità di circa 25-30 metri discostati dalla scogliera corallina, o come si dice in gergo nel blu, ed iniziare pazietentemente ad attendere, a volte anche per 25 minuti, sperando nel loro arrivo.
E' successo di trascorrere intere immersioni e non vederne alcuno, oppure di riuscire a scorgerli molto in lontananza e mimetizzati nell'azzurro-grigio del mare.
Le lunghe e pazienti attese però sono state ben ripagate quando, rompendo gli indugi, si avvicinavano per controllarci.
Allora, nuotando vicinissimi potevamo osservarli con attenzione, colpiti dalla strana forma a martello delle loro teste.
Nessuna tattica d'avvicinamento invece abbiamo adottato con gli squali Longimano in quanto loro, con una puntialità quasi perfetta, d'abitudine tranquillamente bighellonavano spesso a pelo d'acqua sotto lo scafo della nostra barca. Noi non dovevamo far altro che attenderli lì.
Questo è il "filmetto" con il quale ho riassunto questi emozionanti "appuntamenti".

lunedì 28 novembre 2016

--immersioni: "ELPHINSTONE SUD"


Un altro interessantissimo reef corallino nel quale ci siamo immersi durante l'itinerario settimanale a bordo della "Planet One", è stato quello di "ELPHINSTONE".
In particolare, ci si tuffa sul suo plateau meridionale che per morfologia la si può assimilare ad una grande chiglia rovesciata di un'imbarcazione che va a formare, grazie ad un'apertura che l'attraversa da un lato all'altro, un enorme arco roccioso brulicante di vita.
Oltre alla evidente e naturale bellezza di questo sito sommerso, c'è anche un'esotica leggenda che alimenta ed infiamma l'immaginario collettivo e che spinge ulteriormente i sub a venire a darci un'occhiata.
Proprio sotto ed al centro dell'arco e ad una profondità di una sessantina di metri, adagiato sul fondo c'è quello che, la leggenda appunto dice essere, un antico sarcofago di un faraone di questa terra antica del quale il Mar Rosso fa parte, misteriosamente scivolato (non si sa come!), quaggiù qualche migliaio di anni fa! Pragmaticamente, trattasi più semplicemente di un grande blocco corallino di forma parallelepipeda regolare, crollato in basso dalla volta superiore.
Leggenda a parte, personalmente questo arco mi suscita il ricordo di un altro arco di un altro sito subacqueo esattamente identico per dimensioni, forma ed esposizione: quello presente alle Isole Tremiti in Italia, alla Secca di Punta Secca di Capraia.
Naturalmente i due "archi" sono molto simili tra di loro, soprattutto per la bellezza che la natura sommersa, seppur diversa per tipologia di specie, ha generosamente elargito ad entrambi.
Subacqueamente "configurati" con aria da adoperare come gas di fondo e nitrox 40 per decompressione, siamo scivolati ad osservare l'arco alla cui base, sul pavimento di sedimento e rocce coralline, c'era una fitta colonia di gorgonie a frusta bianche tutte piegate nella stessa direzione, quasi a darci il benvenuto.

domenica 27 novembre 2016

--immersioni: "IL CARICO DELLO ZEALOT"


Il 14 ottobre del 1887, la nave "ZEALOT", in seguito all'urto con la scogliera corallina di Daedalus Reef, affondò perdendo il suo carico composto da materiale ferroviario.
La nave scivolò sulla ripida erta sommersa in profondità depositando, però, parte dei binari che trasportava a circa 65 metri di quota.
Nel corso dei lunghi anni trascorsi sotto le ricche acque del Mar Rosso, i binari si sono per così dire integrati con la scogliera, diventandone parte. Su di loro, infatti, ha attecchito una fitta vita marina, ed oggi osservarli ricoperti di vari organismi incrostanti e di alcionari è uno spettacolo che vale bene un'immersione.
Vista la profondità alla quale dovevamo scendere, abbiamo gestito la logistica della discesa portando sulle spalle un monobombola da 12 litri caricato ad aria con l'aggiunta, sul fianco, sempre un 12 litri con Nitrox 40 da adoperare come gas decompressivo.
Veramente bello è stato scendere, scivolando nell'acqua, quasi verticalmente dritti giù sopra il ripidissimo scivolo che si stagliava con un azzuro, appena un po' più stemperato, contro il blu scuro del mare profondo delle 7 del mattino.
Una volta "atterrati", lo spettacolo dell'intrico geometrico e disordinato dei binari ricoperti di macchie di colore, ha calamitato totalmente la nostra attenzione.
Durante la risalita, sotto le nostre pinne abbiamo potuto osservare un singolo esemplare di squalo martello che, scodando pigramente, percorreva i suoi tridimensionali sentieri.

giovedì 24 novembre 2016

--immersioni: "UN FILO INVISIBILE CI UNISCE"


Solo una scogliera corallina sommersa del Mar Rosso, può offrire un'esplosione così intensa di vita sottomarina.
Qui in una ubriacante babele, si intrecciano, si accavallano e si sovrappongono una miriade di orgasnismi di tutti i tipi, colori, forme, dimensioni e quantità!
Alla base di tutto c'è il minuscolo "polipo" del corallo che, in una colonia di suoi consimili, cresce costruendo la sua solida casa in dura pietra.
Questi "sassi" possono essere piccoli come biglie o giganteschi come vagoni o anche più, e diventano la base sulla quale attecchiscono e si convogliano le molteplici specie viventi nei loro equilibri vitali e naturali.
Quando ci si immerge in questi paraggi si rimane esterrefatti da quello che si può osservare al di là del vetro della maschera. Girovagare grazie all'autorespiratore sotto le onde davanti a tale spettacolo brulicante, vivente, multiforme e multicolore, risulta essere un'intensa e sbalorditiva esperienza per tutti.
Questo video è stato girato durante la sosta della nostra crociera presso la scogliera chiamata "DAEDALUS REEF".

martedì 22 novembre 2016

--immersioni: "GLI ALCIONARI DI SHAAB MAKSUR"


Gli alcionari, o coralli molli, sono animali marini.
Hanno consistenza carnosa, colori sfumati e tenui, ed all'apparenza sembrano a tutti gli effetti delle strane piante con infiorescenze
Il plateau meridionale di Shaab Maksur è rinomato per la fittissima colonia di questi orgasnismi, ed allora nella nostra crociera non potevamo non far tappa in questo sito d'immersione, che alla fine ha ampiamente ripagato le nostre aspettative riempendoci gli occhi grazie ad un fondale totalmente ricoperto di un tappeto animale coloratissimo.

domenica 20 novembre 2016

--immersioni: "DOLPHIN REEF"


Altra tappa del "viaggio" nel Mar Rosso Egiziano, ed altro emozionante incontro ravvicinato con un numeroso branco di delfini (stenella) !
Mentre elegantemente e giocosamente ondeggiando le loro code ci giravano intorno, si poteva nettamente ascoltare il loro "vociare" fatto di sibili, fischi, squittii e ticchetii.

sabato 19 novembre 2016

--immersioni: "SHAAB CLAUDIO"


Nei numerosi "reef" (scogliere) corallini presenti nel Mar Rosso Egiziano, "SHAAB CLAUDIO" ha la particolarità di essere attraversato da una serie di tunnell, canali e grotte comunicanti tra di loro.
La nostra "crociera subacquea" prevedeva una sosta anche in questi paraggi, che davvero meritavano di essere osservati da una diversa prospettiva da sotto le onde.
Immergersi in questo sito è molto suggestivo perchè si ha la strana sensazione di trovarsi all'interno di un dedalo di incroci in una strana città sommersa, nella quale gli alti palazzi non sono altro che gigantesce costruzioni naturali coralline tra le quali spiovono dall'alto i raggi del sole che creano singolari giochi di luce.

giovedì 17 novembre 2016

--immersioni: "NOTTURNA A GOTA SEGHIR"


Il modo migliore per "viaggiare" nel Mar Rosso sotto le onde, in questo caso quello egiziano, è mollare gli ormeggi !
Mollare gli ormeggi nel vero senso della parola: navigando, girovagando e vivendo per un'intera settimana su di una barca attrezzata per subacquei per le varie e numerose scogliere coralline (reef) i cui limiti superiori sono appena affioranti, con lo scopo di esplorarle in immersione.
In quei paraggi i motivi di interresse per un sommozzatore appassionato, a dir poco sono molteplici ed ubriacanti per forme, colori, dimensioni e quantità!
Le protagoniste indiscusse di questa immersione notturna nella scogliera corallina di GOTA SEGHIR, sono state le numerose "stelle canestro" incontrate, che distendevano le loro sottilissime braccia pluritentacolate alla ricerca di sostanze nutritive.
Essendo fotosensibili, non appena venivano da noi illuminate, immediatamente iniziavano a chiudersi su se stesse diventando come palle di fili aggrovigliati.