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PESCARA, PE - Pescara, Italy


Affascinato d'immersioni che ho sempre praticato in apnea e dal 1981 con autorespiratori (A.R.A. / A.R.O. / E.C.C.R.); e sin da ragazzo frequentatore della montagna, davanti a lei costantemente armeggio con, pinne, maschere, autorespiratori, corde, ramponi, piccozze e sci.
Tuffi ed ascensioni qui li racconto con "filmetti", parole e foto.

lunedì 27 aprile 2015

^^montagna: "HABEMUS PONTIFEX"



Le severe quinte rocciose della parete nord-est del Sirente, offrono alla vista un panorama selvaggio, vasto ed isolato che fortemente attraggono lo spirito dell'appasionato di montagna.
Usciti dalla faggeta, di colpo tra i tronchi trascinati in basso dagli slavinamenti, siamo saliti dritti su neve trasformata per il lineare canale detto "Gemmello di sinistra".
A circa due terzi dell'ascesa, a sinistra, si apre la variante Iurisci che rimonta più direttamente verso la Punta Macerola, variante che abbiamo scelto di salire, uscendo proprio poco sotto la vetta
Dopo la ristorante e dovuta pausa, per cresta siamo scesi fino alla selletta finale del Gemello e per questo rapidamente abbiamo perso quota: noi con ramponi e picche, mentre l'amico PierPaolo con leggerezza si divertiva non poco serpeggiando con gli sci su queste belle pendenze con neve trasformatissima.

martedì 21 aprile 2015

^^montagna: "3 PASSI E MEZZO"


Dalla Piana di Campitelli (1445 mt), bella salita scialpinistica sul Tartaro (2192 mt,) appartenente al gruppo della Meta nel Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise.
Passando per i Biscurri, lentamente abbiamo guadagnato la cima avendo sotto gli occhi i panorami ancora bianchi dei monti attorno.
Messi gli sci ai piedi, nella parte alta la neve era a tratti un po' pesante e comunque sciabile, mentre nel tratto più in basso, nella faggeta, era davvero trasformata e dura al punto giusto, permettendoci così di zigzagare divertendoci tra gli alberi.
Anche se con "Mezzi Passi", il finale di giornata trascorsa in montagna è stato di alto livello!

lunedì 20 aprile 2015

--immersioni: "LA LUNA IN FONDO AL LAGO"



Acque a 6° e fondali che, sebbene spogli, offrono agli occhi una fredda tranquillità.

martedì 14 aprile 2015

^^montagna: "RAVA A ZETA"



Topograficamente nota anche come Rava della Neve, la "rava a zeta" deve il suo nome alla sua linea di salita che si snoda tra canali, con ai lati faggi e boschi, che disegnano una grane "zeta" sul costone nord-orientale della montagna del Morrone.
Su neve a tratti molle e poi un po' più dura, siamo andati su fino ad incontrare una fascia di rocce, per noi divenuta irragiungibile a causa dello stato della neve che sotto ai nostri ramponi tornava ad essere troppo instabilmente incosistente sulla pendenza che intanto era decisamente incrementata.
Cautamente scesi di poco e poi traversando a sinistra, abbiamo ritrovato delle linee di salita dove le punte dei ramponi tornavano ad aggrappare.
Una volta usciti abbiamo preferito non discendere dalla rava divenuta nel frattempo un po' "slavinosa", ma raggiungere Iaccio Grande e poi per un bel bosco innevato perdere rapidamente quota ed alla fine tornare alla macchina.

mercoledì 8 aprile 2015

--immersioni: "LE ACQUE FATUE"


Come certi fuochi, a volte anche certe acque compaiono e poi scompaiono fatuamente, e per immergersi bisogna attendere, osservare e quindi cogliere il momento.
Poco a nord del lago di Scanno (AQ), di fianco la strada che scende verso Anversa degli Abruzzi (AQ), c'è un'estesa spianata erbosa che sulle carte topografiche viene detta "il Prato". Quando per questioni stagionali avviene il disgelo delle nevi dei monti intorno, a volte il livello del lago di Scanno aumenta oltre i normali limiti e le acque in eccesso, grazie ad un emissario ipogeo, in parte vanno ad allagare "il Prato". In questo inizio di aprile si sono verificate le condizioni, ed ho quindi colto l'occasione al volo trovando questa spianata sommersa da più di 3 metri d'acqua per effettuare quest'insolita immersione che prima d'ora, ne sono certo, mai provata da altri.

domenica 5 aprile 2015

--immersioni: "VASI DA NOTTE & MACCHINA DA SCRIVERE"


Purtroppo su fondali di mare, di fiumi o di laghi, troppo spesso si trovano "discaricati" oggetti di tutti i tipi.
In quest'immersione ho incontrato dei vasi da notte metallici, smaltati in bianco ed un po' bucherellati dalla corrosione, ed una macchina da scrivere!
In una logica da incivili, è comunque illogico disfarsi di un tale oggetto buttandolo in fondo ad un lago di montagna.