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PESCARA, PE - Pescara, Italy


Da sempre appassionato d'immersioni che ho iniziato in apnea e dal 1981 con autorespiratori ad aria, ossigeno e circuito chiuso. Nel poco tempo rimanente mi arrampico sopra qualche montagna.
Tuffi e scalate li racconto con "filmetti", parole e foto.
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lunedì 3 aprile 2023

^^montagna: "SUPERCANALETA"




Logicissimo ed elegante itenerario d'alpinismo invernale sulla parete nord di Punta Macerola nel Massiccio del Sirente, che con i suoi 500 metri di dislivello (totali 1100 metri), ed i più di 900 metri di sviluppo, richiede un buon impegno fisico.
Nella parte bassa la via prima parte dritta, per poi sfruttare una stretta goulotte che diagonale sale da destra a sinistra tra verticali pareti rocciose. In questo tratto abbiamo trovato l'unica interruzione del manto nevoso, un salto di un paio di metri che abbiamo superato alla sua destra.
Questo corridoio, quando esce dalle pareti incassate, termina su di un'aerea e panoramica selletta da dove prosegue piegando a destra per risalire lungamente un'ampio canalone che noi abbiamo trovato in gran parte con neve pesante che ci ha rallentato ed affaticato.
Siamo quindi giunti nella sezione alta della scalata, alla base dell'anfiteatro che sorregge la linea di cresta, dove abbiamo cercato in alto il punto libero dalle cornici sommitali dal quale siamo usciti dalla via, mentre all'estrema destra del semiarco vedevamo e sentivamo gli effetti di un importante slavinamento.
Abbiamo riguadagnato la base della parete nord scendendo per il Canale Gemello di sinistra, quindi successivamente giù per la bella faggeta.


Very logical and elegant winter mountaineering itinerary on the north face of Punta Macerola in the Sirente Massif, which with its 500 meters of altitude difference (total 1100 meters), and more than 900 meters of development, requires great physical effort.
The first part of the mountaineering route is inside a narrow gully.
After that there is a wide gully that we found with soft snow.
So in the upper section of the climb, we looked up for the point free from snow cornices.
We descended the north face through the Canale Gemello di Sinistra, then subsequently under the beautiful beech forest.

lunedì 25 marzo 2019

^^montagna: "GEMELLO CON VARIANTI"


La sezione settentrionale del lungo massiccio del Sirente è caratterizzata da due ampi, evidenti ed inconfondibili canaloni glaciali chiamati "Gemelli", rispettivamente di sinistra e di destra, che interrompono la continuità dell'estesa parete nord.
In solitaria dai 1100 metri dei Prati del Sirente sono partito al sorgere del sole, sei del mattino, trovando un'insolita temperatura per il periodo di -5°. Ho rimontato i ripidi pendii boschivi sotto la bellissima faggeta ancora spoglia di foglie ed a quota 1500 metri ho dovuto calzare i ramponi. Proseguendo, sono uscito dal bosco venendomi a trovare sotto l'imponente bastionata rocciosa.
Traversando a destra ho rimontato sopra vecchi svalangamenti fino a giungere sotto la direttrice del canale Gemello di sinistra.
Da questo punto ho iniziato la vera e propria salita su neve molto dura con tratti ghiacciati.
Nella parte superiore, a quota 1850 metri circa, ho deciso d'indirizzarmi sulla sinistra dove si apre un altro canale più ripido di quello già salito, la variante Iurisci che termina più in alto dell'uscita normale e proprio in vista della cima di Punta Macerola a 2258 metri, che ho raggiunto.
In discesa, dopo aver imboccato il Gemello sono andato giù per un tratto.
A circa 1950 metri di quota prima di incrociare nuovamente la variante Iurisci percorsa, alla mia destra una bella rampa m'invitava nuovamente a scalare.
Sono salito fino ad una selletta (50°), dalla quale verso il basso a notavo le mie peste sulla variante scalata. Da quel punto piegavo decisamente a destra indirizzandomi verso una strettoia tra massi, con inclinazioni via via crescenti dai 55° fino ai 75°, passi tra rocce.
Aiutandomi con le mani, delicatamente ho superato il muretto con movimenti su misto di III°. A quel punto avrei dovuto traversare 2-3 metri a sinistra e poi risalire di poco per andare su uno speroncino nevoso, che avevo visto prima dall'alto, dove terminavano le difficoltà. La pendenza continuava ad essere sostenuta, però con neve diventata marcia.
Mi mancava davvero poco, cinque o sei passi al massimo, ed ero fortemente tentato.
Ho guardato quasi in verticale giù le mie peste proprio all'inizio del tratto ripido. Slegato, senza protezioni e solo: non era il caso. Ho deciso di scendere.
Anche ripercorrere disarrampicando il pezzo appena salito, però non è stata una passeggiata.
Concentrato, sono andato giù lentamente faccia a monte, fin quando non ho riguadagnato il più appoggiato scivolo del gemello.
Alpinismo.