DIVING & MOUNTAINS
Quando
mia figlia
era piccola,
un giorno
una signora
troppo curiosa
le chiese:
"MA CHE LAVORO FA
IL TUO PAPA' ?"
Lei ci pensò
un po' su.
Poi le rispose:
"LE IMMERSIONI
IN MONTAGNA !"
- Giacinto "zeta zeta" Marchionni
- PESCARA, PE - Pescara, Italy
Da sempre appassionato d'immersioni che ho iniziato in apnea e dal 1981 con autorespiratori ad aria, ossigeno e circuito chiuso. Nel poco tempo rimanente mi arrampico sopra qualche montagna.
Tuffi e scalate li racconto con "filmetti", parole e foto.
domenica 3 agosto 2025
^^montagna: "IL CANALINO NORD DEL BRANCASTELLO"
Supero prima il paese di Isola del Gran Sasso(TE) e poi la sua frazione di San Pietro. Sotto la faggeta risalgo fino a 1100 metri di quota dove la strada asfaltata finisce e parcheggio.
Zaino in spalla proseguo sui tornanti della sterrata forestale che termina ad una casupola (1435mt.) ed un grande ovile coperto.
Per poco seguo poi un'ampia traccia profondamente solcata nel tempo dal passaggio delle numerose pecore nel loro andare ai pascoli, fino ad uscire definitivamente dal bosco a 1500 metri alla base de "Il Vallone" a nord del Monte Brancastello.
In alto alla mia sinistra ho il lunghissimo ed erboso crestone che arriva dalla cima delle Fienare (1985mt.); mentre alla mia stessa quota ed a destra osservo un rudere di un basso muretto a secco, un vecchio stazzo.
Senza sentiero battuto e segnali, per erbe ripide e pietraie scomodissime, inizio a risalire tutto l'impluvio de "Il Vallone", indirizzandomi ad un piccolo sperone che vedo in alto proprio dove dovrò passare. Costeggio una piccola macchia di neve che a dispetto della stagione avanzata resiste ancora.
A 1700 metri raggiungo lo sperone e, continuando sempre con lo stesso ritmo, senza traccia e sulla pendenza che aumenta, salgo per 300 metri di dislivello avendo alla mia destra una caratteristica fascia di rocce stratificate ed inclinate.
Un tafano già da tempo m'infastidisce volando intorno alle mie gambe scoperte, e più volte devo interrompere la salita per scacciarlo.
Continua l'ascensione e continua pure la schermaglia tra quello che mi tartassa e me che, innervosito, non riesco ad allontanarlo.
Insiste.
Allora mi fermo, mi siedo lo osservo, però soprattutto attendo.
Non perde l'occasione ed atterando sul lato esterno del mio polpaccio si mette comodo pure lui, credendo di potersi prendere di lì a breve un'abbondante ubriacatura ematica.
Ho scelto una salita senza traccia, lunga, faticosa, in una giornata calda, senza vento, ed ho scelto di farla anche a ritmo sostenuto. Il parassita però non l'ho scelto .
E' un attimo.
Violenta faccio partire una sberla che lo fa cadere a terra rendendolo irrimediabilmente inabile al volo e mentre agonizza girandosi più volte su se stesso agitandosi, il suo ronzio lascia il posto allo scricchiolio terminale sotto la suola e definitivamente risolvo la questione.
Approfitto della sosta forzata per bere e mangiare un paio di caramelle. Riparto.
A 2000 metri dove le stratificazioni si spengono tra i prati ripidi, alla mia mancina c'è un'imponente struttura rocciosa che proprio al suo limite destro lascia intuire "IL CANALINO", dove m'indirizzo. Dovendomi aiutare sempre più spesso anche con le mani ripiego i bastoncini per muovermi meglio tra i saltini di roccia oramai continui, fin quando non entro nella goulotte.
Divertendomi risalgo tutto questo singolare corridoio eroso nel calcare per circa 100 metri di dislivello. Termina con una strettoia che scalo con qualche movimento di II°, evitabile a destra però su terreno franoso.
Mi ritrovo in una tranquilla valletta poco sotto il "Sentiero del Centenario", che raggiungo. Volto a sinistra ed in breve in vetta al Brancastello a 2385 metri di quota.
Dopo 1300 metri di dislivello positivo tirati su fondo sempre disconnesso, finalmente sono fermo e seduto.
Mentre sorseggio la birretta e mangio, ad un piacevole vento, mi rilasso osservando Campo Imperatore ed una nuvola di condensa sul Paretone del Corno Grande.
Sotto lo sguardo vigile di tanti camosci, prima disarrampico in alto il canalino, e poi con attenzione scendo sulla lunga linea fatta in salita.
After Isola del Gran Sasso(TE) and San Pietro, in the Gran Sasso Massif, I arrive at 1100 meters a.s.l. where I leave my car.
Then, under the beech forest and with the backpack on the shoulders, I walk on a large path for off-roads up to 1435 meters a.s.l., where it ends nearby an old refuge.
I continue, and when the forest finishes i'm at about at 1500 meters a.s.l. in the center of the valley called "Il Vallone", on the north side of the Monte Brancastello.
Towards my left I can see the large ridge of the Cima delle Fienare, while on right I have the ruine of a "stazzo", a sheep shelter.
From here, without path or track with fatigue and uncorfortable steps I go on steep grasses and grivels up to the base of a spur at 1700 meters a.s.l., I see also a little zone of hard snow that still resists in july.
After the spur I go up near a beautiful and long structure of inclinited layered rocks on my right, that leads me like a signal.
An annoyng horsefly two centimeters lenght, disturb me from several time. I stop myself to chase it away. But it continues.
Today I chose a long climbing in a warm air without wind, but absolutly no with an annoyng horsefly like buddy.
Stopped, I wait that it landing itself on my leg. Then, it's only a moment and with a violent slap I kill it and, end of the problem.
I continue.
At 2000 meters a.s.l., where the limestone layers died between the grass, on my left I can see an imponent and massif rock structure. On its right edge, where it ends there is a narrow little gully, "Il Canalino", there I lead myself.
With enjoy movements, I go up for about 100 meters of altitute difference, with some steps of II° (mountaineering difficulties) at the exit.
In short time I reach the "Sentiero del Centenario" and then my target, the top of Monte Brancastello (2385 meters).
After 1300 meters of altitude difference in the legs, finally I'm sitting.
While I'm resting, I eat and drink beer, and I watch the large plateau of "Campo Imperatore" and the and hight "Paretone del Corno Grande" with a cloud on.
I descent on the same track of the climbing, while several chamois with attention look at me.
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