Il 13 agosto del 1957 Bruno Morandi, detto Dado, in solitaria ed usando pochi chiodi (dei quali le relazioni dicono di uno di essi lasciato in parete ma da noi non visto), ha aperto sulla parete est del Corno Piccolo questa "via alpinistica" che risale il contrafforte che fa da base alla Torre Cichetti ed alla prima Anticima Sud.
Senza nome, sulla piccola guida alpinistica di color grigio, edita dal CAI-TCI del Gran Sasso (ai più nota come la Abbate-Grazzini), è numerata "37C" e si difende dagli alpinisti con passaggi al IV° e V° su rocce a volte decisamente poco compatte.
L'abbiamo scalata sotto un sole cocente ed un caldo che ci ha letteralmente prosciugati, trovando nella parte alta il calcare ulteriormente marcio.
DIVING & MOUNTAINS
Quando
mia figlia
era piccola,
un giorno
una signora
troppo curiosa
le chiese:
"MA CHE LAVORO FA
IL TUO PAPA' ?"
Lei ci pensò
un po' su.
Poi le rispose:
"LE IMMERSIONI
IN MONTAGNA !"
- Giacinto "zeta zeta" Marchionni
- PESCARA, PE - Pescara, Italy
Da sempre appassionato d'immersioni che ho iniziato in apnea e dal 1981 con autorespiratori ad aria, ossigeno e circuito chiuso. Nel poco tempo rimanente mi arrampico sopra qualche montagna.
Tuffi e scalate li racconto con "filmetti", parole e foto.
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martedì 24 luglio 2012
mercoledì 18 luglio 2012
^^montagna: "MA.IR.EL"
Il 27 agosto 1981, Paolo Abbate e Maurizio Tacchi, sulla parete nord del Corno Piccolo al Gran Sasso, aprirono questa "via alpinistica" che percorre la parete a destra del caratteristico diedro/camino della "Panza-Muzii-Forti".
L'attacco è proprio a sinistra di una bella placconata dove questa offre calcare più articolato. Con grande soddisfazione, in due cordate, l'abbiamo ripetuta percorrendo in basso il sistema di fessure che portano fino alla base di una grande scaglia ben visibile anche da lontano dal basso.
Questa, con passaggi esposti e verticali, prima la si scala sul suo margine sinistro e poi al centro.
Ancora quindi su una bella placca seguita da un diedro-canale per uscire dalle maggiori difficoltà (tratto continuo di V° grado) della via.
Meno osticamente, dopo, seguono sfilate di corda in canali e diedri fino a raggiungere la cresta di nord-est del Corno Piccolo che seguiamo per un tratto verso la vetta, per deviare ad un certo punto verso il basso ed indirizzarci alla "normale da nord", un canale che velocemente ci riporta alla base della parete e quindi sul sentiero Pier Paolo Ventricini.
L'attacco è proprio a sinistra di una bella placconata dove questa offre calcare più articolato. Con grande soddisfazione, in due cordate, l'abbiamo ripetuta percorrendo in basso il sistema di fessure che portano fino alla base di una grande scaglia ben visibile anche da lontano dal basso.
Questa, con passaggi esposti e verticali, prima la si scala sul suo margine sinistro e poi al centro.
Ancora quindi su una bella placca seguita da un diedro-canale per uscire dalle maggiori difficoltà (tratto continuo di V° grado) della via.
Meno osticamente, dopo, seguono sfilate di corda in canali e diedri fino a raggiungere la cresta di nord-est del Corno Piccolo che seguiamo per un tratto verso la vetta, per deviare ad un certo punto verso il basso ed indirizzarci alla "normale da nord", un canale che velocemente ci riporta alla base della parete e quindi sul sentiero Pier Paolo Ventricini.
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mercoledì 29 febbraio 2012
^^montagna: "LA COMPAGNIA BELLA"
Sopra una stretta cengia rocciosa larga poco meno di un metro che si affaccia da una bella parete, la nostra cordata composta di tre persone è appena arrivata.
Mentre armeggiamo con corde e moschettoni per assicurarci sull’esile sosta, sentiamo le voci di altri due gruppi di scalatori che stanno per raggiungerci sul nostro stesso balconcino. Questo posto non è altro che un naturale punto comodo (sopra una parete di montagna il concetto di comodo è molto relativo) sul quale naturalmente si convogliano delle vie alpinistiche che salgono le une di fianco le altre...
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mercoledì 26 ottobre 2011
^^montagna: "A.V.G.S. - LA CENGIA DEI FIORI"
Nel gruppo del Gran Sasso d'Italia la Cengia dei Fiori è un'esposta e ripida balconata che consente di introdursi nel paretone della Vetta Orientale del Corno Grande.
In tutte le guide alpinistiche scritte la descrizione per arrivarci è sempre poco particolareggiata, e penso che ciò sia dovuto al fatto che nonostante su di essa per lunghi tratti si cammini, rimane un "sentiero" da affrontare in ogni metro con le dovute cautele e tecniche di progressione.
Grazie alla visione approfondita di foto che ho reperito e stampato, ho inquadrato dei punti notevoli da seguire per raggiungerla, e così con le immagini fisicamente sotto gli occhi siamo andati a fare la ricognizione che ci ha fatto individuare con certezza la sua "porta d'ingresso".
Passata questa, quindi ne abbiamo percorso un breve tratto giungendo fino ad una targa metallica con la scritta "A.V.G.S." (Alta Via Gran Sasso), con lo scopo di conoscere il terreno e l'ambiente per eventuali future scalate nella zona.
In tutte le guide alpinistiche scritte la descrizione per arrivarci è sempre poco particolareggiata, e penso che ciò sia dovuto al fatto che nonostante su di essa per lunghi tratti si cammini, rimane un "sentiero" da affrontare in ogni metro con le dovute cautele e tecniche di progressione.
Grazie alla visione approfondita di foto che ho reperito e stampato, ho inquadrato dei punti notevoli da seguire per raggiungerla, e così con le immagini fisicamente sotto gli occhi siamo andati a fare la ricognizione che ci ha fatto individuare con certezza la sua "porta d'ingresso".
Passata questa, quindi ne abbiamo percorso un breve tratto giungendo fino ad una targa metallica con la scritta "A.V.G.S." (Alta Via Gran Sasso), con lo scopo di conoscere il terreno e l'ambiente per eventuali future scalate nella zona.
lunedì 3 ottobre 2011
^^montagna: "NAUDANDA"
Ancora sulla parete est del Corno Piccolo su questa via aperta nell'agosto del 1981 da Massimo Marcheggiani, che grazie ad un sistema di fessure e diedri ci fa arrivare fino alla base della Torre Cichetti.
Qui con un tiro di corda in una spettacolare fenditura che spacca il gigantesco monolito roccioso da parte a parte, ne abbiamo raggiunto la cima in una giornata soleggiata ma caratterizzata dai primi freddi refoli autunnali d'alta quota.
Qui con un tiro di corda in una spettacolare fenditura che spacca il gigantesco monolito roccioso da parte a parte, ne abbiamo raggiunto la cima in una giornata soleggiata ma caratterizzata dai primi freddi refoli autunnali d'alta quota.
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mercoledì 21 settembre 2011
^^montagna: "CIAI-PASQUALI ALLA PUNTA DEI DUE"
SETTEMBRE 2011
Con i primi refoli di venti autunnali in due cordate (io, Marcello ed Italo nella prima e Mauro, Gino e Michele nella seconda), raggiungiamo l'apice della Punta dei Due del Corno Piccolo su questa via che offre una bella scalata di difficoltà fino al IV°sup./ V°sup., sul suo versante est poco sotto la Sella dei due Corni.
L'ascensione della "CIAI-PASQUALI" praticamente segue un'ipotetica linea diagonale che va dalla sinistra in basso a destra in alto.
Gli ultimi due "tiri di corda" si effettuano nel camino che delimita a destra la Punta dei Due (logicamente con punto di vista dal Vallone delle Cornacchie), ed è il tratto che in assoluto offre le maggiori difficoltà proprio a pochi metri dall'uscita.
Con i primi refoli di venti autunnali in due cordate (io, Marcello ed Italo nella prima e Mauro, Gino e Michele nella seconda), raggiungiamo l'apice della Punta dei Due del Corno Piccolo su questa via che offre una bella scalata di difficoltà fino al IV°sup./ V°sup., sul suo versante est poco sotto la Sella dei due Corni.
L'ascensione della "CIAI-PASQUALI" praticamente segue un'ipotetica linea diagonale che va dalla sinistra in basso a destra in alto.
Gli ultimi due "tiri di corda" si effettuano nel camino che delimita a destra la Punta dei Due (logicamente con punto di vista dal Vallone delle Cornacchie), ed è il tratto che in assoluto offre le maggiori difficoltà proprio a pochi metri dall'uscita.
venerdì 2 settembre 2011
^^montagna: "SPIGOLO DI SUD-SUDEST AL CORNO GRANDE"
Quando sorge il sole la mattina da Campo Imperatore la vetta occidentale del Corno Grande appare divisa in due zone distinte: una illuminata e quella di fianco a sinistra in ombra.
Esattamente questo confine tra ombra e luce individua nettamente lo "Spigolo di Sud, Sud-Est" della Vetta Occidentale del Corno Grande sul quale si snoda una storica "via" del Gran Sasso d'Italia aperta il 26 luglio del 1933 da Antonio Giancola, Emilio Tomassi e Domenico D'Armi.
La scalata, intervallata da ampie e panoramicissime terrazzate di roccia generate dalla stratificazione parallela delle fasce calcaree, si sviluppa per 300 metri e la vista può spaziare ampiamente su un grande ambiente caratterizzato da un'infinità di tormentate guglie e pinnacoli erosi.
Finite le difficoltà alpinistiche, ancora per belle rocce si esce proprio sulla punta più alta del massiccio del Gran Sasso e degli Appennini a 2912 metri d'altezza sul livello mare.
Esattamente questo confine tra ombra e luce individua nettamente lo "Spigolo di Sud, Sud-Est" della Vetta Occidentale del Corno Grande sul quale si snoda una storica "via" del Gran Sasso d'Italia aperta il 26 luglio del 1933 da Antonio Giancola, Emilio Tomassi e Domenico D'Armi.
La scalata, intervallata da ampie e panoramicissime terrazzate di roccia generate dalla stratificazione parallela delle fasce calcaree, si sviluppa per 300 metri e la vista può spaziare ampiamente su un grande ambiente caratterizzato da un'infinità di tormentate guglie e pinnacoli erosi.
Finite le difficoltà alpinistiche, ancora per belle rocce si esce proprio sulla punta più alta del massiccio del Gran Sasso e degli Appennini a 2912 metri d'altezza sul livello mare.
giovedì 11 agosto 2011
^^montagna: "VIA BAFILE AL TORRIONE CAMBI"
Abbiamo scalato sul Torrione Cambi questa breve "via" rivolta sul ghiacciaio del Calderone.
Fu aperta il 4 agosto del 1947 dall'alpinista aquilano Andrea Bafile assieme ad Angelo Rivera, Marcello Vittorini e Luciano Del Bufalo.
E' una breve ascensione di 90-100 metri di sviluppo che subito sopra l'attacco propone un "tiro di corda" continuo dentro un camino aggettante in fuori, che sottolinea in pieno la personalità alpinistica del forte Bafile, infatti all'epoca lo gradò come un "IV° inferiore". Mentre lo scalavo posso dire, non per sopravvalutarmi, essere di un grado più elevato: V°. Un classico quarto grado del Gran Sasso.
I notevoli panorami spaziano a 360° nelle impervie zone della parti più alte del gruppo, e proprio dall'uscita della "via (al minuto 3.00 del video) si può osservare un gigantesco macigno spettacolarmente in bilico del quale ci siamo resi conto della sua precarietà solo quando l'abbiamo inquadrato dall'alto e non nel momento in cui ci siamo passati di fianco.
lunedì 18 luglio 2011
^^montagna: "via BACHETTI-CALIBANI"
Nel settore di destra della parete nord del Corno Piccolo, sale questa "via" aperta da Francesco Bachetti e Maurizio Calibani il 27 settembre del 1968, che con "linee" di scalata fatte di rampe, fessure e diedri, risale fino in fil di cresta.
Per l'occasione si unisce alla nostra cordata l'amico Mauro, casualmente reincontarto al piazzale dei Prati di Tivo dopo un anno.
Per l'occasione si unisce alla nostra cordata l'amico Mauro, casualmente reincontarto al piazzale dei Prati di Tivo dopo un anno.
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via BACHETTI-CALIBANI
domenica 10 luglio 2011
^^montagna: "KONTIKI"
Nel 1947 l'esploratore norvegese Thor Heyerdahl ed un manipolo di uomini attraversò l'oceano Pacifico meridionale in fil di corrente, partendo dalle coste dell'America del sud fino agli atolli della Polinesia.
La cosa straordinaria fu che compirono questa crociera a bordo di una zattera, che chiamarono KONTIKI, costruita in balsa e bambù (gli stessi materiali usati dai trasmigratori alla loro epoca) per dimostrare che quelle sperdute isolette furono colonizzate dalle popolazioni Inca. Fu una straordinaria avventura di mare, di scoperta ed umana.
Nel giugno del 1981 due scalatori, Paolo Abbate e Maurizio Tacchi, sulla parete nord del Corno Piccolo aprirono una via alpinistica su roccia chiamandola "KONTIKI".
La cosa straordinaria fu che compirono questa crociera a bordo di una zattera, che chiamarono KONTIKI, costruita in balsa e bambù (gli stessi materiali usati dai trasmigratori alla loro epoca) per dimostrare che quelle sperdute isolette furono colonizzate dalle popolazioni Inca. Fu una straordinaria avventura di mare, di scoperta ed umana.
Nel giugno del 1981 due scalatori, Paolo Abbate e Maurizio Tacchi, sulla parete nord del Corno Piccolo aprirono una via alpinistica su roccia chiamandola "KONTIKI".
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martedì 28 giugno 2011
--montagna: "DIEDRI LUCCHESI DI DESTRA E DI SINISTRA"
Due scalate sui due "diedri/camini" (aperti da Gianluigi Barbuscia e Sergio Lucchesi nel settembre del '57), paralleli e vicini tra loro.
Oggi, le pareti sud delle Fiamme di Pietra del Corno Piccolo, erano piacevolmente assolate.
Oggi, le pareti sud delle Fiamme di Pietra del Corno Piccolo, erano piacevolmente assolate.
sabato 11 settembre 2010
^^montagna: "CARMELA"
Questa variante d'attacco della "Bachetti-Fanesi" sulla nord del Corno Piccolo, si chiama "CARMELA" ed è stata aperta nel 1969 da un folto gruppo di alpinisti che erano Silvio Verani, Felice Di Sante, Giancarlo Denicola, Corrado Arnoti e Attanasio De Felice, con a capo della cordata Francesco Bachetti.
Sfrutta un ampio camino/fessura che, ben visibile anche da lontano, forma una grande "C" al termine della quale si ricongiunge con la traccia principale.
All'interno della parte alta della "C" la scalata a tratti è resa delicata a causa della roccia umida.
L'abbiamo salita e ridiscesa appena in tempo prima dell'arrivo di un intenso e carico temporale nelle prime ore del pomeriggio, puntualmente giunto secondo previsione meteo senza ritardi sulla "sua" tabella di avvicinamento.
Sfrutta un ampio camino/fessura che, ben visibile anche da lontano, forma una grande "C" al termine della quale si ricongiunge con la traccia principale.
All'interno della parte alta della "C" la scalata a tratti è resa delicata a causa della roccia umida.
L'abbiamo salita e ridiscesa appena in tempo prima dell'arrivo di un intenso e carico temporale nelle prime ore del pomeriggio, puntualmente giunto secondo previsione meteo senza ritardi sulla "sua" tabella di avvicinamento.
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domenica 29 agosto 2010
^^montagna: via "CONSIGLIO-MORANDI" ALLA VETTA CENTRALE
Scalata effettuata il 27 agosto 2010 assieme sulla "CONSIGLIO-MORANDI" (aperta il 24 luglio del 1955) sullo sperone nord-ovest della Vetta Centrale del Corno Grande (Gran Sasso-Abruzzo), in un ambiente magnifico che si affaccia sulla conca del Calderone.
L'avvicinamento da Campo Imperatore è stato fatto per il sentiero alpinistico che va alla Forchetta del Calderone, per poi da questa portarsi sulla via "Coppitana" che traversa l'ampia balconata proprio sotto il Torrione Cambi, fino ad incrociare la "Gualerzi".
Si scende quindi per pochi metri prima di arrivare all'attacco.
La via, tipicamente da alpinismo classico aperta con la logica di sfruttare le zone meno resistenti della parete, attraversa fasce di calcare spesso poco compatto.
"Usciti" sulla vetta Centrale del Corno Grande, si percorre un tratto della "via delle Tre Vette" fino a ritornare alla Forchetta Gualerzi dalla quale si è giunti.
L'avvicinamento da Campo Imperatore è stato fatto per il sentiero alpinistico che va alla Forchetta del Calderone, per poi da questa portarsi sulla via "Coppitana" che traversa l'ampia balconata proprio sotto il Torrione Cambi, fino ad incrociare la "Gualerzi".
Si scende quindi per pochi metri prima di arrivare all'attacco.
La via, tipicamente da alpinismo classico aperta con la logica di sfruttare le zone meno resistenti della parete, attraversa fasce di calcare spesso poco compatto.
"Usciti" sulla vetta Centrale del Corno Grande, si percorre un tratto della "via delle Tre Vette" fino a ritornare alla Forchetta Gualerzi dalla quale si è giunti.
lunedì 23 agosto 2010
^^montagna: "GIGINO BARBIZZI""
Tra le molte nebbie ed il poco sole di un 22 di agosto, l'ascensione fra le rocce del Corno Piccolo per la sua parete nord sulla "GIGINO BARBIZZI", che Marco Florio, Francesco Saladini ed Alessio Alesi hanno aperto il 21 giugno del '64.
Una bella, continua e lunga fessura d'attacco forma il primo tiro.
Decisamente poi si traversa sulla sinistra su un aereo sperone e poi per placca, fino ad intercettare un diedro canale che si risale tutto.
Ancora quindi nel canale alla cui ci fine c'è un piccolo strapiombo che forma una piccola grotta/rientranza e che si supera con un bel passaggio.
Per altri diedri appoggiati e canali ledifficoltà alpinistiche poi si abbattono e si esce sulla cresta di nord-est del Corno Piccolo.
Una bella, continua e lunga fessura d'attacco forma il primo tiro.
Decisamente poi si traversa sulla sinistra su un aereo sperone e poi per placca, fino ad intercettare un diedro canale che si risale tutto.
Ancora quindi nel canale alla cui ci fine c'è un piccolo strapiombo che forma una piccola grotta/rientranza e che si supera con un bel passaggio.
Per altri diedri appoggiati e canali ledifficoltà alpinistiche poi si abbattono e si esce sulla cresta di nord-est del Corno Piccolo.
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via GIGINO BARBIZZI
domenica 22 agosto 2010
^^montagna: "ATTENTI ALLE CLESSIDRE"
Scalare sulla Prima Spalla del Corno Piccolo divertendosi su belle placche piene di "clessidre di roccia" in una via aperta da Fabrizio Antonioli, Francesca Colesanti e Dario Mantoan nel 1982, detta appunto "ATTENTI ALLE CLESSIDRE".
E' come arrampicarsi continuamente su una lunga e spettacolare scala piena di prese per le mani ed appoggi per i piedi in piena esposizione.
E' come arrampicarsi continuamente su una lunga e spettacolare scala piena di prese per le mani ed appoggi per i piedi in piena esposizione.
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via ATTENTI ALLE CLESSIDRE
lunedì 9 agosto 2010
^^montagna: "BACHETTI / FANESI"
Sulla Nord del Corno Piccolo in un più che fresco 7 di agosto del 2010, abbiamo scalato sulla bella e "classica" "BACHETTI-FANESI", aperta il 28 settembre 1968, che risale il pilastro che in basso sorregge la parete proprio sotto il primo spallone della cresta nord-est.
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via BACHETTI-FANESI
lunedì 26 luglio 2010
^^montagna: CAMINO D'ARMI
In una domenica di luglio ventosa ed a tratti anche nebbiosa, abbiamo scalato sulla Punta dei Due delle "Fiamme di Pietra" del Corno Piccolo, dentro il "CAMINO MARSILII-D'ARMI" (29 luglio 1932), in quella che fu la prima "via alpinistica" salita sul Campanile Livia.
mercoledì 14 luglio 2010
^^montagna: "ISKRA"
Un evidende diedro lungo e continuo caratterizza la Via ISKRA (V°/D-; aperta l' 11 settembre 1966 da Franco Cravino e Roberto Tonini), sulla parete nord del Corno Piccolo.
La giornata calda e soleggiata ci ha fatto compagnia nella scalata.
La giornata calda e soleggiata ci ha fatto compagnia nella scalata.
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lunedì 31 agosto 2009
^^montagna: "S.U.C.A.I."
Sulla parete est della vetta occidentale del Corno Grande al Gran Sasso d'Italia c'è la via "S.U.C.A.I.", acronimo di Sezione Universitaria del Club Alpino Italiano.
Una cordata di quel gruppo formata da Paolo Consiglio, Marino Dall'Oglio, Luciano Sbarigia e Raoul Beghè, l'aprì il 2 ottobre del '48.
E' una bella via di IV° grado su roccia buona e compatta che risale la lunga falesia di quella parte della montagna.
In una domenica di agosto del 2009 dopo essere partiti da Campo Imperatore, passando per il "Sassone" e per un tratto di sentiero attrezzato a ferrata che va al bivacco Bafile, la raggiungiamo non prima di aver superato uno spesso accumulo di neve ancora presente, nonostante fossimo in estate inoltrata.
In due cordate, Italo con Mirko ed io assieme a Gino, ci siamo arrampicati avendo alle spalle questa parte del Corno Grande decisamente selvaggia.
I diversi tiri salgono la parete come in una diagonale che va da destra a sinistra intervallata da esposte cengie e balconi di roccia che offrono dei naturali punti di sosta. Usciti dalle difficoltà alpinistiche, quindi siamo arrivati sulla vetta più alta del massiccio e dell'intero Appennino, il Corno Grande, a 2914 metri.
Siamo ridiscesi passando sulla "via delle Creste" che offre dei bei panorami sulla vicina cima dell'Intermesoli.
Una cordata di quel gruppo formata da Paolo Consiglio, Marino Dall'Oglio, Luciano Sbarigia e Raoul Beghè, l'aprì il 2 ottobre del '48.
E' una bella via di IV° grado su roccia buona e compatta che risale la lunga falesia di quella parte della montagna.
In una domenica di agosto del 2009 dopo essere partiti da Campo Imperatore, passando per il "Sassone" e per un tratto di sentiero attrezzato a ferrata che va al bivacco Bafile, la raggiungiamo non prima di aver superato uno spesso accumulo di neve ancora presente, nonostante fossimo in estate inoltrata.
In due cordate, Italo con Mirko ed io assieme a Gino, ci siamo arrampicati avendo alle spalle questa parte del Corno Grande decisamente selvaggia.
I diversi tiri salgono la parete come in una diagonale che va da destra a sinistra intervallata da esposte cengie e balconi di roccia che offrono dei naturali punti di sosta. Usciti dalle difficoltà alpinistiche, quindi siamo arrivati sulla vetta più alta del massiccio e dell'intero Appennino, il Corno Grande, a 2914 metri.
Siamo ridiscesi passando sulla "via delle Creste" che offre dei bei panorami sulla vicina cima dell'Intermesoli.
venerdì 31 agosto 2007
^^montagna: DIRETTISSIMA AL TORRIONE MARIO CAMBI
Dal versante di Campo Imperatore del GRAN SASSO D'ITALIA ci si avvicina alla storica via alpinistica transitando per la Sella di Monte Aquila e per il Sassone. Da qui si devia a destra, percorrendo poi un esposto sentiero, con tratti attrezzati a ferrata, proprio sotto il versante sud occidentale del Corno Grande in direzione del "Bivacco Bafile". Poco prima di iniziare la rampa di salita che porta a quest'ultimo, si lascia l'evidente sentiero e per sfasciumi di roccia si va verso sinistra, per arrivare quindi al culmine dei ghiaioni all'attacco della DIRETTISSIMA che sale il versante sud del TORRIONE MARIO CAMBI. I panorami che si possono osservare su questo lato del massiccio sono quanto mai vasti, belli e selvaggi tanto che la loro vista solamente basterebbe a saziare in pieno una giornata su questa montagna. Mio fratello ed io oggi abbiamo deciso di salire questa "via" alpinistica di circa 9 tiri di corda, che offre una scalata prevalentemente in "camino", come si dice dal tipo di conformazione rocciosa.
Ancoriamo la prima sosta attrezzandola con una fettuccia ad un solido masso incastrato, e siamo pronti per andare con la prima sfilata di corda.
Il fresco del mattino lascia il posto al caldo sole che ci farà compagnia per tutta la salita.
La scalata piacevole ed entusiasmante si snoda con costanti e media difficoltà, offrendoci suggestivi scorci nei passaggi sulla roccia in questo verticale canale del TORRIONE. Con abituali automatismi ad ogni sosta il "secondo" della cordata che dovrà passare in testa si carica degli attrezzi, utili per le "protezioni" da sistemare, che fino a qualche passo prima erano addosso ed utilizzati dall'altro. Passo dopo passo ci si fa strada verso l'alto.
Soddisfatti "usciamo" dalla via scalando sull'ultimo tiro una divertente placca erosa nel corso del tempo dalle rivole dell'acqua di scioglimento, arrivando proprio sulla turrita punta del MARIO CAMBI (2875 mt), dedicata all'alpinista perito durante il tentativo di una salita invernale al Corno Piccolo nel freddissimo inverno del 1929.
Anche il rientro è comunque lungo ed articolato come la salita. Imbocchiamo a poche decine di metri più in basso della vetta la via Gualerzi (disarrampicandola con passi di II°, in alternativa una c'è un'ancoraggio per corda doppia) situata sul versante opposto a quello dal quale siamo saliti. Arrivati all'ampia balconata che sovrasta il ghiacciaio del Calderone, con la massima attenzione e precauzione, roccia a tratti sdrucciolevole, la percorriamo tutta e poi risaliamo sull'omonima "forchetta" che separa il CAMBI dalla PUNTA SIVITILLI (detta anche LA MADONNINA). Da qui scendiamo con sentiero alpinistico fino alla "ferrata" dell'andata dove stilliamo le ultime gocce d'acqua dalle borracce, ora divenute ancor più arse delle nostre gole, per rientrare poi a Campo Imperatore. Abbiamo trascorso 11 e passa ore girovagando per la montagna, appagandoci con grande soddisfazione!
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