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PESCARA, PE - Pescara, Italy


Affascinato d'immersioni che ho sempre praticato in apnea, poi dal 1981 con autorespiratori (A.R.A. / A.R.O. / E.C.C.R.) e fin da ragazzo frequentatore della montagna, costantemente armeggio con, pinne, maschere, autorespiratori, corde, ramponi, piccozze e sci.
Tuffi ed ascensioni qui li racconto con "filmetti", parole e foto.

lunedì 23 settembre 2019

^^montagna: "MAI TARDI"




La via Ciai-Pasquali, sulla parete est del Corno Piccolo che esce poco sotto la sinistra orografica della sommità della Punta dei Due, è una di quelle tipiche classiche del massiccio nelle quali gli apritori "GranSassiti" dell'epoca erano schiacciati da una sorta di complesso d'inferiorità nei riguardi dei colleghi che scalavano ed aprivano vie nello stesso periodo sulla catena delle Alpi. Questo fatto spesso li portò a sottostimare le loro esplorazioni su roccia compiute su questo gruppo montuoso.
Dopo averla ripetuta in tutto tre volte, tranquillamente posso affermare che proprio in uscita nell'ultima sfilata di corda ci sono difficoltà fino al V° superiore, cosa ben diversa dal IV° superiore riportato su varie relazioni.
In questa domenica di settembre abbiamo avuto una piacevole temperatura quando ci trovavamo al sole, mentre all'ombra decisamente il freddo si faceva sentire, tant'è che nel primo tiro la roccia gelata faceva perdere sensibilità alle dita delle mani.
Questa via è stata aperta il 12 agosto 1941 da Omero Ciai, un diciotene soprannominato dagli amici "il lupo", e da Pasquali.
Ciai, nato a Roma il 7 luglio del 1923, studiava ingegneria quando allo scoppio della seconda guerra mondiale si arruolò negli alpini con il grado di sottotenente. Dopo l'8 settembre del 1943 scelse di appoggiare le truppe di liberazione anglo-americane. Venne catturato dai tedeschi, deportato in Germania ed inquadrato coercitivamente nella divisione Monterosa della Repubblica Sociale (Repubblica di Salò,) che stava riorganizzando i suoi ranghi.
Quando la Monterosa fu fatta rientrare in Italia, con alcuni suoi uomini disertò ed iniziò la guerra partigiana con il nome di battaglia "Mai Tardi". Combattè prima in Valle d'Aosta e Piemonte con le Brigate Garibaldi, e poi in Liguria dove divenne vicecomandante della Brigata Garibaldi Coduri, e quindi capo di stato maggiore della Brigata Dall'Orco.
Nel 1945 durante un rastrellamento tedesco venne catturato. Fu giustiziato il 22 gennaio 1945 a Sestri Levante (GE), con un colpo alla nuca dopo lunghi tormenti.
Il suo comportamento nella guerra di liberazione dell'Italia gli valse la Medaglia d'Oro al Valor Militare alla memoria. L'Università La Sapienza di Roma gli ha conferito la laurea Honoris Causa in ingegneria.
Oggi una targa marmorea lo ricorda in Via dei Vascellari a Roma, dov'era la sua casa.

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