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PESCARA, PE - Pescara, Italy


Da sempre appassionato d'immersioni che ho iniziato in apnea e dal 1981 con autorespiratori ad aria, ossigeno e circuito chiuso. Nel poco tempo rimanente mi arrampico sopra qualche montagna.
Tuffi e scalate li racconto con "filmetti", parole e foto.

lunedì 19 aprile 2010

--immersioni: ACQUACETOSA

Per me curiosare, esplorare, gettare gli occhi in un posto nuovo è estremamente gratificante. Ieri 18 aprile 2010 ho avuto la fortuna di poterlo fare sott'acqua durante un'immersione nel LAGO DI CASTELGANDOLFO. Previa osservazione di una carta nautica con relative curve batimetriche, avevo individuato una zona con un fondale molto inclinato che aveva solleticato già da qualche tempo la mia curiosià... Circa un mesetto fa mi ero già immerso assieme ad alcuni amici alla ricerca del punto. Quella volta però, nonostante comunque avessimo fatto un bel tuffo, non avevamo centrato appieno il sito. Usciti dall'acqua facemmo un interessante e costruttivo bel giro a piedi lungo le sponde del lago e fu proprio nell'occasione di quella piacevole passeggiata che ricontrollai le mire sulle quali avrei dovuto far riferimento per la successive prospezioni. Ieri, mentre con Ugo stavamo nuotando in superficie con indosso le attrezzature, fissi in mente avevo quei riferimenti che poco dopo mi si materializzarono davanti agli occhi. Stavolta, però, da un punto prospettico nell'acqua: c'eravamo sopra. Dopo aver fatto gli ultimi controlli ed aggiustamenti reciproci, iniziammo la discesa. Alghe verdi, lunghe e mucillaginose avviluppavano fino a venti metri le numerose rocce del fondale sulle quali noi ci muovevamo con cautela. Transitammo verso il basso tra le due sponde sassose di un inciso canale subacqueo che terminava la sua linea a circa 40 metri sopra un inclinato pavimento di sedimento libero di sassi. Illuminato dai nostri fari quel panorama ci fece compagnia ancora per un tratto poi, prima rari e via via sempre più fitti, incominciavano a caratterizzare la morfologia sommersa dei giganteschi massi che formavano un'enorme scalinata che in giù a vista d'occhio aumentava la sua verticalità. Quella vista mi fece ritornare in mente un fondale molto simile, però d'acqua salata, di una zona della Calabria. Uno sguardo al profondimetro mi disse che da poco avevamo superato la sessantina. Espirando appena aria dai polmoni variammo il nostro assetto rubando senza sforzo ancora spanne su spanne all'acqua nera che, di contro a quella di sopra, qua sotto era limpidissima e pulita. A 72 metri eravamo giunti al punto di capolinea della nostra immersione e fermammo la discesa gonfiando appena i giubbetti equilibratori. Con il fascio della luce che svaniva dentro il buio, riuscivo ad intravedere ancora sotto le mie pinne un ammasso di roccioni che ininterrottamente continuavamo verso non si sa dove! Compiendo un ampio giro demmo le spalle alle profondità per iniziare la risalita delle rocce di fronte a noi. Queste erano tutte quante decorate dai corti moccoli verdi delle alghe che pendevano su ognuna di loro. Gli occhi, abituati al buio, quando li rivolgevamo verso la luce lontana in alto, riuscivano a percepire un tenue e scurissimo crepuscolo verde scuro. In questa penombra, volutamente a fari spenti, ci si presentò un enorme ed imponente scoglio a forma di prua di nave che superammo scivolandoci sopra. Con la luce subacquea illuminai uno sci d'acqua perso da qualche motoscafo. Il caos di massi e sassi accatastati ci stimolava a continuare senza posa la nostra esplorazione che ad un certo punto, a malincuore, dovette essere interrotta per riprendere la via verso le soste di decompressione che, lunghe, ci aspettavano più in alto. L'illuminazione naturale riprese gradatamente a dar vita ai colori ad ogni metro in meno che ci separava dalla superficie. Prima di riemergere abbiamo anche incrociato oltre che alle innumerevoli lenze dei pescatori, anche un paio di carpe che sembravano cernie.
L'ACQUACETOSA di CASTELGANDOLFO ha mantenuto le sue promesse.


Su questo blog ancora a riguardo del Lago di Castelgandolfo su:
http://montagnesommerse.blogspot.com/2010/01/il-ford-cortina.html

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