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PESCARA, PE - Pescara, Italy


Da sempre appassionato d'immersioni che ho iniziato in apnea e dal 1981 con autorespiratori ad aria, ossigeno e circuito chiuso. Nel poco tempo rimanente mi arrampico sopra qualche montagna.
Tuffi e scalate li racconto con "filmetti", parole e foto.

mercoledì 4 maggio 2022

^^montagna: "SULLO SPERONE CENTRALE DEL SIRENTE"




Alla fine di aprile per trovare neve dura sui canali alpinistici, necessariamente bisogna iniziare l'avvicinamento molto presto, e così alle 4.00 del mattino lasciamo lo "Chalet".
Rispetto a qualche giorno fa fortunatamente, meglio per noi, lo zero termico si è abbassato infatti sentiamo i ramponi crepitare sulla neve tosta a 1600 metri di quota.
Appena la luce del crepuscolo dell'alba ce lo consente fuori dal bosco ed in vista delle pareti del massiccio, ne approfittiamo per una pausa, e con qualche dolcetto ed un caffè facciamo un richiamo alla prima colazione.
Quindi iniziamo a risalire il canalone San Vincenzo ed ad un suo terzo, quasi sotto la Barriera, ci instradiamo alla nostra destra nell'incassato ed un po' più ripido Canalino della Neviera che vista l'ora e nonostante la sua esposizione ad oriente è ancora tutto in ombra: nell'alpinismo invernale è una necessità partirer in piena notte.
Il canalino è cosparso di pietre e sassi caduti dalle ripide pareti laterali nelle ore più assolate delle giornate precedenti: questo è un altro motivo per le partenze al chiaro di luna.
Lo risaliamo tutto fino alla sella superiore, punto in cui lo Sperone Centrale del Sirente si appoggia all'articolata fascia calcarea terminale sulla sinistra orografica della Barriera.
Dalla sella e prima di ripartire vediamo uno splendido esemplare di camoscio che da padrone osserva tranquillo la sua valle e noi.
Per un non lungo traverso in leggera salita verso destra siamo riscaldati dal sole, infatti sarà l'unico tratto di scalata nella quale con ritmo forzatamente rallentato pestiamo neve molle che ci fa affondare. Immediatamente dopo, oltrepassata con attenzione ed in discesa una costola rocciosa, ritroviamo la neve dura sulla quale è un piacere salire dritti su verso l'alto gli ultimi 120 metri dove prima scaliamo in una strettoia fra rocce e poi, aggirato uno spigoletto, affrontiamo in cordata l'ultima ripida ed esposta erta per uscire in cresta alle 9 e 20.

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