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PESCARA, PE - Pescara, Italy


Affascinato d'immersioni che ho sempre praticato in apnea, poi dal 1981 con autorespiratori (A.R.A. / A.R.O. / E.C.C.R.) e fin da ragazzo frequentatore della montagna, costantemente armeggio con, pinne, maschere, autorespiratori, corde, ramponi, piccozze e sci.
Tuffi ed ascensioni qui li racconto con "filmetti", parole e foto.

giovedì 13 ottobre 2022

--immersioni: "PRENDERE O LASCIARE"




_ 110 metri _ 153 minuti _ temperatura acqua 24°C-15°C _ e.c.c.r - diluente trimix 10/51 _

A volte il tempo è tiranno.
Sarei dovuto partire poco dopo mezzogiorno di venerdì da Pescara.
Guidare per 750 chilometri.
Cenare ed andare a nanna.
Sabato mattina immergermi.
Il pomeriggio rimettermi in strada per i 750 chilometri del rientro.
Avevo a disposizione solamente 36 ore.
O questo o niente.
Prendere o lasciare.
Acchiappo tutto.
Profondo tuffo solitario nello Ionio Calabrese in località Lazzàro, poco a sud dello Stretto di Messina.
Nell'acqua con ottima visibilità inizio l'immersione andando oltre una linea di massi sommersi per atterrare ad 8 metri.
Continuo sopra un fondale di sabbia grossa.
Ad una cinquantina di metri supero il netto bordo che delimita un gradone.
Scendo così fino a 70 metri, poi accosto verso sinistra per guadagnare una costola di roccia la cui direttrice è esattamente sulla massima pendenza.
Lungamente la seguo ed esploro verso il basso.
Via via che la profondità aumenta, la luce gradatamente ma costantemente diminuisce.
Aggiro uno scoglio e vedo centinaia, no migliaia di gamberetti semitrasparenti parapandalus narval che sciamano sul fondo e formano un vasto tappeto brulicante che ondeggia scartando impaurito quando investito dall'improvvisa luce del mio faro sub.
Arrivo a 110 metri.

Giacinto Marchionni

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