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PESCARA, PE - Pescara, Italy


Affascinato d'immersioni che ho sempre praticato in apnea, dal 1981 con autorespiratori (A.R.A. / A.R.O. / E.C.C.R.) e fin da ragazzo frequentatore della montagna, costantemente armeggio con, pinne, maschere, autorespiratori, corde, ramponi, piccozze e sci.
Tuffi ed ascensioni qui li racconto con "filmetti", parole e foto.

mercoledì 8 marzo 2023

--immersioni: "POI ?"


_ 96 mt. _ 202 min. _ e.c.c.r. _

Già da tempo m'era venuta la curiosità di vedere oltre la statuina della Sirena messa al terminale basso della "linea guida" che ho posato sotto la sponda orientale del Lago di Castelgandolfo.
Preparato il tuffo che vista la quota che prevedevo di raggiungere ed il tipo di fondale stimavo con tempi lunghi, alle sette del mattino iniziavo.
Al 33° minuto arrivavo alla piccola Sirena a 90 metri, la salutavo quindi bussola alla mano sceglievo di "accostare" variando la rotta di discesa da 180°/sud a 135°/sud-est, cioè di 45° alla mia sinistra
Nuotando lentamente nel buio, ed appena sollevato dal piatto fondale melmoso che non offre nessuna possibilità d'orizzontarsi, al 38° minuto raggiungevo i 96 metri dove decidevo di tornare indietro, insomma verso la superficie.
Nella risalita mi ponevo per rotta di 315°/nord-ovest, la rotta inversa dell'ultimo tratto percorso. Logicamente se avessi continuato così sarei tornato dritto alla Sirena, invece dopo un po' per curiosare in un'altra zona ho ulteriormnete variato la mia direzione per rotta 300°. Così facendo sapevo che una volta arrivato al di sopra dei 90 metri, profondità della Sirena, comunque alla mia dritta avrei avuto sempre il riferimento della "linea guida".
Osservavo sempre la bussola davanti a me quando a 94 metri ho scorto una sfumatura chiara, un incuriosente alone appena accennato che da lontano non riuscivo a capire cosa fosse.
Avvicinandomi mi sono reso conto che era la poppa di una una barchetta appoggiata sul fondo in assetto di navigazione.
Dopo tutto quel silenzioso buio fangoso, quel piccolo relitto anonimo e dimenticato rompeva la monotonia del fondale ed in quell'istante mi pareva addirittura ancor più bello dei relitti sui quali fin'ora mi sono immerso.
Essendo in risalita da un tuffo fondo con tempi di decompressione già importanti potevo trattenermi lì solo pochi istanti, giusto per rubare qualche immagine, ripromettendomi di tornarci con più calma.
Per ritrovarlo però dovevo capire quale fosse la sua posizione: dovevo "rilevarla" rispetto o alla Sirena o alla linea guida, ed allora ho accostato e pinneggiato per rotta 0°/nord, dove da qualche parte sapevo fossero più in alto ed a destra.
Un paio di minuti più tardi mi sono ritrovato ad incrociare il bianco e sottile filo-guida ad 88 metri, poco sopra la Sirena. Le mie stime di posizione subacquea avevano, come si dice in navigazione, un campo d'incertezza accettabilmente limitato, in parole semplici avevo capito quala direzione prendere partendo dalla Sirena per raggiungere la barchetta. Nel successivo tuffo infatti ho allungato la linea-guida dalla statuina al più bel relitto di tutti!
... sindacalissimo giudizio il mio.

Giacinto Marchionni


2 commenti:

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