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PESCARA, PE - Pescara, Italy


Affascinato d'immersioni che ho sempre praticato in apnea, poi dal 1981 con autorespiratori (A.R.A. / A.R.O. / E.C.C.R.) e fin da ragazzo frequentatore della montagna, costantemente armeggio con, pinne, maschere, autorespiratori, corde, ramponi, piccozze e sci.
Tuffi ed ascensioni qui li racconto con "filmetti", parole e foto.

martedì 2 maggio 2023

--immersioni: "SPONDA EST"




_ 101 mt. /4h 45min. / temp. acqua 15-9°C _

Era da tempo che m'era venuta la curiosità di esplorare il fondale sotto la sponda orientale del Lago di Castelgandolfo/Albano (Roma), oltre la Sirena. Già il fatto di arrivare fino alla statuina a 90 metri è un bel lavoro, andare quindi più in là avrebbe richiesto decisamente maggior impegno.
Agli inizi del marzo scorso avevo già superato la quota spingendomi fino a 96 metri, scoprendo in risalita a 94 metri il relitto di una barchetta in legno affondata. Per guardare allora oltre la barca mi sono preparato alla discesa che sapevo essere dispendiosa da tutti i punti di vista, sempre da effettuare con la ridondanza del doppio rebreather.
Fatta un'abbondante colazione, stava albeggiando quando sono arrivato ed alle sette ed un quarto mi sono infilato sott'acqua.
Dopo aver traversato immerso sotto costa per raggiungere la linea guida, su di essa sono sceso verso il basso fino a sorvolare le ultime rocce e sempre guidato dal sottile filo bianco ho raggiunto la Sirena e poi la barca.
Da questo punto in poi sono state le indicazioni della bussola a farmi strada sul fondale sconosciuto, fondale che oramai era divetato un lieve falsopiano con pendenza non percepibile. Con colpi di pinne cadenzati e mai affrettati, nel ristretto orizzonte visivo generato dall'illuminatore, avanzavo con attenzione.
Controllavo il mio respiro ed osservavo fuori il buio deserto piatto di melma.
Centouno metri al 44° minuto stanno a significare decompressione corposa: era il momento di voltarmi di 180° per la risalita.
Come all'andata, anche nel ritorno verso le lontane rocce site tra i 70 ed i 60 metri, la quota diminuiva pianissimo. Se poi da questa linea retta che stavo seguendo divagavo anche di poco, come ho fatto perchè incuriosito da un solitario scoglio sul quale ho voluto dare un'occhiata più da vicino, allora è stato normale che ho dovuto scontare un run-time finale di 4 ore e 45 minuti.
Riemerso alle tredici esatte, ero soddisfatto, stanco e molto affamato.
Il tempo di cambiarmi e mettere a posto l'equipaggiamento, e via in uno dei chioschi a bordo lago dove mi sono fatto preparare uno sfilatino di pane abbondantemente riempito con porchetta.

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