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PESCARA, PE - Pescara, Italy


Affascinato d'immersioni che ho sempre praticato in apnea, poi dal 1981 con autorespiratori (A.R.A. / A.R.O. / E.C.C.R.) e fin da ragazzo frequentatore della montagna, costantemente armeggio con, pinne, maschere, autorespiratori, corde, ramponi, piccozze e sci.
Tuffi ed ascensioni qui li racconto con "filmetti", parole e foto.

lunedì 29 settembre 2014

--immersioni: "STRAIGHT TO NUMBER ONE"


Da sempre suscita in me grande attrazione l'effettuare il "tuffo" alla Motta di Palmi (RC).
Dopo un accesso in acqua "lavorato" trasportando le varie attrezzature da immersione per scale e viottoli di un remoto e praticamente disabitato piccolo borgo di pescatori, grazie alla spinta idrostatica, "sgravata" finalmente la schiena scendo sulle profonde balze di questo sito ricoperto da uno sterminato campo di paramuricee clavate. All'aumentare delle quote il blu del mare diviene sempre più cupo, non intimorente ma affascinante.
Già disegnata ed immaginata, questa impegnativa "solitaria" sta diventando realtà concreta nello scorrere dei minuti e dei secondi con la mia concentrazione al massimo per ottimizzarli nel miglior dei modi.
Mi infilo in un piccolo ed inciso valloncello che segna la massima pendenza del costone e vado ancora giù. Impercettibilmente qualcosa attorno a me è cambiato. Le gorgonie che fino a quelche metro più in alto erano fitte, rigogliose e gigantesche, ora invece sono più piccole e rade.
Rallento ulteriormente la velocità di discesa, volutamente demoltiplicando ogni singolo movimento muscolare comunque già ridotto al minimo essenziale, e raggiungo il punto piu profondo, 92 metri circa.
Volgendo il capo verso l'alto, un po' distante, vedo stagliarsi l'intricata fitta ramaglia delle paramuricee sul campo di fondo azzurrognolo delle acque illuminate dal chiarore. Quando controllo gli strumenti posti sul polso destro, la luce artificiale per un momento proietta l'ombra della mia mano grottescamente deformate sul fondale di sedimento
Il tempo scandisce inesorabilmente il suo ritmo con la clessidra nella quale invece che scorrere sabbia vede fluire via le bolle dell'autorespiratore.
Nella lunga ascesa i miei occhi saranno ancora ubriacati dal blu scuro del mare, dal rosso acceso delle paramuricee, dal giallo, l'arancione, l'azzurro elettrico ed il bianco dei mille organismi incrostanti che ovunque pataccano quasi tutti gli scogli sommersi.

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