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PESCARA, PE - Pescara, Italy


Affascinato d'immersioni che ho sempre praticato in apnea, poi dal 1981 con autorespiratori (A.R.A. / A.R.O. / E.C.C.R.) e fin da ragazzo frequentatore della montagna, costantemente armeggio con, pinne, maschere, autorespiratori, corde, ramponi, piccozze e sci.
Tuffi ed ascensioni qui li racconto con "filmetti", parole e foto.

giovedì 2 ottobre 2014

--immersioni: "MPADDATA"


Al largo del porticciolo di Scilla (RC) si trova la 'Mpaddata, un esteso (più di un miglio nautico) banco sommerso, dai locali sempre conosciuto come meta per le loro battute di pesca. Il nome, infatti, pare derivi da un tipo di rete che in epoca passata veniva usata.
Le sommità più elevate di questa secca giungono a poco più di trenta metri, mentre le propaggini più fonde quasi sfiorano i novanta.
Franco Amedeo ci assiste con il suo gommone che ormeggia con lunga cima su una delle sue elevazioni.
Grazie a questo filo d'Arianna che si perde giù nel mare azzurro ne raggiungiamo la sommità che in dissolvenza un po' alla volta diviene sempre più nitida all'aumentare della distanza dalla superficie. Quando ci atterriamo sopra, letteralmente rimaniamo senza parole perchè fin dove il nostro sguardo può penetrare l'orizzonte subacqueo vediamo un infinito ed ingarbugliato bosco di gorgonie (paramuricea clavata) il cui colore dominante è il giallo,o davvero una meraviglia.
Slitamente quando ci si immerge su di una secca si è vincolati negli spazi che si possono esplorare perchè comunque bisogna ritornare sull'ancora del mezzo nautico con il quale si è giunti, mentre oggi siamo totalmente liberi di girovagare a nostro piacimento dove vogliamo perchè, nel momento in cui decideremo di risalire lanceremo dal fondo una boetta gonfiabile sagolata, che al contempo ci farà da linea per la decompressione e segnalazione di superficie al gommone che al termine ci recupererà, questo è davvero il modo ideale per poter svolgere al meglio un tuffo di questo tipo.
Inoltre, sempre secondo le dritte di Franco, ne approfittiamo del periodo di "stanca" cioè dell'assenza totale di corrente. Questo fattore nella zona dello Stretto di Messina deve essere sempre preso con la massima attenzione e considerazione, pena ritrovorsi totalmente in balia di flussi d'acqua pericolosi.
Arrivando fino ad una profondità massima di 70 metri, vaghiamo senza meta tra scogli, vallette, canali, costoni, pareti, volte che formano archi, tutti ammantati da questa classe di bellissimi antozoi gialli che la fanno decisamente da padrone rispetto alle altre specie viventi.

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