DIVING & MOUNTAINS
Quando
mia figlia
era piccola,
un giorno
una signora
troppo curiosa
le chiese:
"MA CHE LAVORO FA
IL TUO PAPA' ?"
Lei ci pensò
un po' su.
Poi le rispose:
"LE IMMERSIONI
IN MONTAGNA !"
- Giacinto "zeta zeta" Marchionni
- PESCARA, PE - Pescara, Italy
Da sempre appassionato d'immersioni che ho iniziato in apnea e dal 1981 con autorespiratori ad aria, ossigeno e circuito chiuso. Nel poco tempo rimanente mi arrampico sopra qualche montagna.
Tuffi e scalate li racconto con "filmetti", parole e foto.
sabato 31 dicembre 2022
^^montagna: "INVERNALE ALLE MURELLE"
Avendo osservato qualche giorno prima, in una tranquilla passeggiata da feste di Natale fino alla Madonnina del Blockhaus, le condizioni ideali, per non dire uniche, della neve al di sopra dei 2000 metri su tutto il Massiccio della Majella, ho immediatamente messo in cantiere il progetto che da tempo avevo in mente della salita alpinistica invernale alle Murelle: un'occasione da non lasciarsi sfuggire e prendere al volo.
Per tutto il lungo itinerario di notevole impegno fisico di 18 chilometri tra andata e ritorno, abbiamo trovato una neve tostissima e ghiacciata, super per picche e ramponi, per scalare il versante nord-ovest della Cima delle Murelle di 2596 metri il 31 dicembre 2022.
Se le condizioni del manto bianco non fossero state uniche come quelle che abbiamo trovato, i tempi di percorrenza si sarebbero dilatati a dismisura, rendendo l'ascensione praticamente impossibile da effettuarsi in una giornata di pieno inverno.
Dal rifugio Bruno Pomilio alla Majelletta siamo partiti in piena notte, erano le 3 e 40. Superato il fontanino proprio sotto il Focalone, alle 7 e 30 abbiamo raggiunto il bivacco Carlo Fusco non prima di aver traversato alla nostra sinistra per lunghi tratti su ghiaccio in punta di ramponi.
Da qui abbiamo perso quota verso la base dell'anfiteatro, che per tutto l'inverno non prende mai sole, quindi su una diretta e logica linea siamo saliti verso le Murelle su costanti pendenze di 45°-50°, con un paio di risalti tra rocce ed erbe ghiacciate a maggiori inclinazioni.
Alle 8 e 40 eravamo in vetta.
Una breve pausa, quindi abbiamo iniziato la discesa fino alla base dell'Anfiteatro percorrendo con attenzione uno scivolo tra rocce sulla destra orografica della vetta. Poi sulla traccia dell'andata e dopo 9 ore e 10 minuti, alle 12 e 50 tornavamo all'auto.
Sebbene sapevamo di trovare neve portante, comunque avevamo stimato un impegno totale di almeno un paio d'ore in più, preventivando di pestare sul chilometrico percorso anche tratti di neve meno coesa che ci avrebbe rallentato. Cosa che invece non è avvenuta perchè il ghiaccio è stato ideale facendoci così guadagnare tempo prezioso, meglio così.
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