DIVING & MOUNTAINS
Quando
mia figlia
era piccola,
un giorno
una signora
troppo curiosa
le chiese:
"MA CHE LAVORO FA
IL TUO PAPA' ?"
Lei ci pensò
un po' su.
Poi le rispose:
"LE IMMERSIONI
IN MONTAGNA !"
- Giacinto "zeta zeta" Marchionni
- PESCARA, PE - Pescara, Italy
Da sempre appassionato d'immersioni che ho iniziato in apnea e dal 1981 con autorespiratori ad aria, ossigeno e circuito chiuso. Nel poco tempo rimanente mi arrampico sopra qualche montagna.
Tuffi e scalate li racconto con "filmetti", parole e foto.
martedì 10 gennaio 2023
^^montagna: "VERSANTE NORD DELL' ACQUAVIVA"
Chilometrico itinerario invernale culminante con la scalata di un canale del versante nord del Monte Acquaviva (2737mt), nel Massiccio della Majella.
Partiti alle 4.00 dal rifugio Pomilio alla Majelletta, su neve sempre ghiacciata abbiamo percorso il lungo saliscendi che all'albeggiare ci fa giungere sul Monte Focalone (2676mt).
Abbiamo proseguito quindi per la panoramica cresta che in alto chiude l'Anfiteatro glaciale delle Murelle da dove siamo scesi alla sella tra Cima Murelle e l'anticima dell'Acquaviva che ci ha fatto immettere nell'Alta Val Forcone.
Dentro di questa abbiamo perso quota, costeggiando la base dell'articolato versante roccioso della pareti a nord dell'Acquaviva, fino all'attacco della linea scelta.
Poi, sotto lo sguardo vigile dei numerosi camosci omnipresenti, siamo andati via su tra canalini, torrioni d'erosione e costole rocciose, sempre su neve durissima e ghiacciata sotto.
Usciti dal canale abbiamo percorso l'allungata calotta sommitale prima di arrivare dopo sette ore e mezza in vetta all'Acquaviva, seconda cima del gruppo per altezza, con le gambe che iniziavano a reclamare un po' di meritato riposo.
E mentre finalmente seduti mangiavamo e recuperavamo al sole che però oggi poco scaldava, osservavamo i panorami ghiacciati d'alta quota della Majella che nella sua estensione e grandezza non concede mai facilmente le sue grazie.
Una trentina di minuti fermi dovevano bastare, perchè ci attendeva ancora il lungo rientro su terreno ghiacciato in discesa sopra il quale bisognava muoversi sempre con la massima attenzione.
E con nelle gambe, nella testa e nello zaino 12 ore e 22 chilometri di bellissima montagna invernale, giustamente seduti vicini ad una stufa calda del Rifugio azzannavamo fette di pane con salsiccia alla brace, accompagnate dalla solita birra.
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