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Da sempre appassionato d'immersioni che ho iniziato in apnea e dal 1981 con autorespiratori ad aria, ossigeno e circuito chiuso. Nel poco tempo rimanente mi arrampico sopra qualche montagna.
Tuffi e scalate li racconto con "filmetti", parole e foto.

lunedì 24 febbraio 2020

^^montagna: "CANALE DEL TEMPIO"





In una soleggiata giornata di febbraio decidiamo di percorre sulla parete sud della vetta occidentale del Corno Grande il Canale del Tempio (AD/50°-60°/ 1995/ Cotichelli, Guglielmi e Scuppa), tra la Direttissima ed il canale Bissolati.
Scesi dalla stazione di monte della funivia di Campo Imperatore con la prima corsa mattutina, la strada è chiusa, e fatto l'avvicinamento arriviamo verso le dieci all'attacco della via per iniziare poco dopo.
Al centro del corridoio formato da ripidi spalti rocciosi e con alle spalle in basso il panorama di Campo Pericoli, sulla neve che abbiamo trovato molto dura su tutto il percorso scaliamo in conserva proteggendoci con fittoni e friends, ed un tratto in cordata in corrispondenza di una strettoia inserendo anche una vite su piccola colata ghiacciata.
Superato il passo, continuiamo su pendenze costanti che aumentano arrivando fin quasi ad una fascia rocciosa che abbiamo costeggiato alla base indirizzandoci verso sinistra.
A questo punto ho raggiunto la cordata che ci precedeva. I due stavano imboccando a destra i canalini finali che però per lunghi tratti erano magri o a secco di neve, quindi per forza di cose con i ramponi ai piedi avevano rallentato di parecchio progredendo con cautela sulla roccia, inoltre il primo aveva anche martellato un paio di chiodi su quel pezzo di una ventina di metri che fino ad allora aveva salito.
Praticamente a ridosso della sosta dove il secondo assicurava il compagno, invece quindi di mettermi in coda e seguirli facendo sicuramente tardi ed avere la concreta possibilità di perdere l'ultima corsa da monte della funivia, ho traversato verso sinistra in direzione di un ripido scivolo nevoso che nel suo punto più in alto termina proprio in corrispondenza di una fascia rocciosa al culmine della costola che separa il canale fino ad allora percorso dall'adiacente e più ampio Bissolati. Raggiunta la zona sono riuscito ad attrezzare una sosta dalla quale: prima ho recuperato gli amici, che poi assicurandoli con la corda dall'alto hanno disarrampicato immettendosi nel meno inclinato versante dall'altro lato.
Sceso tutto il canale ed arrivati alla sua base ci siamo fermati un po' a riprendere fiato, poi sulle peste dell'andata il rientro, la discesa in funivia e le birrette.

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