MAGGIO '09
La Marinella è un piccolissimo borgo di pescatori, appartenente al comune di Palmi(RC), incastonato tra ripidissime pareti rocciose che cadono quasi a perpendicolo nel mare blu della punta dello stivale. La spiaggia è composta principalmente da un acciottolato di grosse dimensioni reso tondeggiante dall'eterna azione di risacca delle onde. La particolare posizione la rende raggiungibile oltre che via mare anche da una stretta strada che, tornante dopo tornante, scende dall'alto... A causa della frana di alcuni grossi massi precipitati dal monte S.Elia, che ha reso totalmente inagibile il tragitto, l'ultimo tratto non è percorribile con l'auto e quindi, visto che oggi avevamo deciso di raggiungere il nostro sito d'immersione non per mare (il mezzo nautico era indisponibile), in qualche maniera ci siamo dovuti arrangiare, inventandoci all'ultimo minuto un mezzo alternativo di trasporto per i pesanti accrocchi che ci portiamo appresso per andar sotto le onde. E vai, una provvidenziale CARRIOLA, tipo quelle usate dai muratori, risolveva i nostri problemi logistici. Bombole e zavorre venivano così stivate sopra il monoruota di fortuna. In barba ai palesi divieti di velocità imposti giocoforza dalla natura del fondo stradale, incuranti delle nostre fluenti chiome che Eolo si divertiva a scompigliare, arrapati dal richiamo blu delle profondità marine, procedevamo in discesa a folle corsa con il monoruota che strideva ad ogni curva! Così, con quest'assetto, siam giunti nei pressi della fresca acqua. A dir la verità, la CARRIOLA era omologata per il trasporto di 2 soli gruppi. Anche qui, però, abbiamo infranto il codice perchè un terzo penetratore di fondali s'è aggregato al nostro "ARRAPATOTEAM". Francesco, tenendo fede ad un "giuramento" fatto a me ed Ugo d'arruolarsi per la segreta missione profonda, sovraccaricava di ben altre due bottiglie ferruginose, la già caracollante sgangherata CARRIOLA, peraltro con revisione biennale già scaduta.
Insomma per non tirarla troppo alle lunghe, "L'ARRAPATOTEAM" accettava l'arruolamento capellone, armato fino ai denti di apparecchiature fotosub: le subacquee linee avversarie devono essere studiate a fondo dagli alti comandi strategici! Solite procedure, assemblare le attrezzature da sub, infilare le mute, sparare amenità a più non posso, sputare nelle maschere, infilare i gruppi e ....finalmente sott'acqua per un po' di riposo per le orecchie.
Tra grossi massi sommersi nuotiamo aumentando costantemente la nostra profondità. Giungiamo su uno spettacolare monolito roccioso ricoperto di paramuricee rosse e di centinaia di claveline. Questa torre subacquea s'appoggia sulla sabbia chiara ad una cinquantina di metri. Noi andiamo oltre perchè attratti da un kanion stretto tra due grandi blocchi rocciosi. Non appena fuori da questo naturale corridoio alla nostra vista compare il...nulla! Cioè, un fondale con pendenza impressionante che irresistibilmente ci richiama....e noi OBBEDIAMO! Gli ordini vanno eseguiti! Andiamo sotto e poi ancora sotto...sotto...sotto...... Ad un certo punto, però, è meglio iniziare la ritirata, peraltro perfettamente copertaci in retrovia dal neo arruolato ricognitore fotografico! Le recondite linnee avversarie le avevamo potute osservare. Missione compiuta. Il meritato rancio dei "guerrieri", a base di pane, peperoni, uova, patate e salsicce piccanti, era offerto con entusiasmo, come da usanze cameratesche di bassa lega perpretrate nel tempo, dal pivolo della pattuglia! Gli anziani, gradivano assai, e ricambiavano, innaffiando il tutto, con rosso nettare del salento! Naturalmente non si poteva eccedere con l'alcol, visto il tratto di guida in salita da rifare con il monoruota, peraltro sgonfio e con battistrada liscio.
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