DIVING & MOUNTAINS
Quando
mia figlia
era piccola,
un giorno
una signora
troppo curiosa
le chiese:
"MA CHE LAVORO FA
IL TUO PAPA' ?"
Lei ci pensò
un po' su.
Poi le rispose:
"LE IMMERSIONI
IN MONTAGNA !"
- Giacinto "zeta zeta" Marchionni
- PESCARA, PE - Pescara, Italy
Da sempre appassionato d'immersioni che ho iniziato in apnea e dal 1981 con autorespiratori ad aria, ossigeno e circuito chiuso. Nel poco tempo rimanente mi arrampico sopra qualche montagna.
Tuffi e scalate li racconto con "filmetti", parole e foto.
giovedì 14 ottobre 2021
--immersioni: "FRONTE AL MURO"
_95 metri_130 minuti_e.c.c.r._
A parte la scogliera sommersa parallela alla costa situata a 6-7 metri di profondità, ed ad un tiro di sasso dal bagnasciuga, di seguito fino alla batimetrica dei cinquanta metri lungamente sono sceso nell'acqua sempre molto luminosa sul pendente fondale di sedimento sabbioso, un po' monotono.
Poi, poco sotto, ho iniziato a vedere una continua linea di massi che non era altro che l'orlo superiore di una serie di enormi gradoni che si perdono verso il fondo.
Raggiunto quel punto d'ingresso è iniziata la parte fonda, fino a 95 metri, dell'immersione in questa intrigante morfologia subacquea, ulteriormente arricchita da purtroppo rari rametti di Corallo Rosso (Corallium rubrum), un grande ceppo in piombo d'ancora romana, un'altra ancora d'epoca più recente e tante spaccature ed antri sommersi ricchi di vita marina in questo profondo tuffo in circuito chiuso nello Ionio Calabrese, poco a sud dello Stretto di Messina.
domenica 10 ottobre 2021
--immersioni: "IL CORALLO NERO DEL MEDITERRANEO"
Profondo tuffo sull'estesa colonia di Antipatella subpinnata, il Corallo Nero del Mediterraneo, che si trova alla Secca dei Francesi proprio al largo della costa di Favazzina di Scilla (RC).
Dato che il cappello della secca, il suo punto più elevato, si trova a 48 metri sotto la superficie del mare, chiaramente non ci sono problemi per le barche in transito di finire eventualmente, appunto, in "secca".
In problemi, ed anche seri, invece possono incorrere i sub nel caso in cui decidano d'immergersi senza tener conto della ciclicità dei flussi impetuosi delle correnti dello Stretto di Messina che in certi momenti possono raggiungere anche i 5 nodi. Le masse d'acqua in movimento a quelle velocità, ma anche a molto meno, diventano assolutamente impossibili e pericolose per il sommozzatore.
Per immergersi in tutta tranquillità e poter così assaporare la bellezza dei bianchissimi e vaporosi rami del Corallo Nero del Mediterraneo che contrastano con il blu scuro del mare, è necessario attendere la così detta "stanca", il periodo di riposo tra la corrente "scendente" e la "montante".
Come al solito per la nostra profonda discesa su questo stupendo sito ci siamo affidati alla competenza sulle correnti di Franco Amadeo. Durante un'impegnativa immersione sapere poi che in superficie c'è un barcaiolo esperto, aiuta non poco il sub a concentrarsi quasi esclusivamente sugli spettacoli naturali che ha la fortuna di poter osservare.
Etichette:
Corallo nero del Mediterraneo,
Secca dei Francesi
venerdì 8 ottobre 2021
--immersioni: "CON UN FILO DI MONTANTE"
L'appuntamento sotto le onde con la Montagna sommersa di Scilla (RC), l'ho rispettato.
Dai 30 metri in giù a perdita d'occhio le dominatrici incontrastate del panorama subacqueo sono le paramuricee (gorgonie), gialle e rosse che nel mio tuffo erano sventolate da una residuo di "rema" di montante, la corrente dello Stretto di Messina, nei confronti della quale in certi momenti del profondo tuffo ho dovuto ingaggiarmi progredendo aggrappandomi con le mani agli scogli. Si nota chiaramente la faccenda al minuto 1 e 44 secondi del "filmetto".
mercoledì 6 ottobre 2021
--immersioni: "IL RELITTO DI LAZZARO"
Il piccolo relitto situato sullo Ionio Calabrese in prossimità della costa di Lazzàro (RC), più conosciuto come la "bettolina", con le spaccatture, antri e pertugi delle sue stive parzialmente invase dal sedimento ed aperte al mare, spesso offre tana o rifugio per fitti branchi di saraghi ed anthias. In questo nostro tuffo inoltre abbiamo incrociato una musdea (Phycis phycis) ed una torpedine (Torpedo marmorata).
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