La mia foto
PESCARA, PE - Pescara, Italy


Da sempre appassionato d'immersioni che ho iniziato in apnea e dal 1981 con autorespiratori ad aria, ossigeno e circuito chiuso. Nel poco tempo rimanente mi arrampico sopra qualche montagna.
Tuffi e scalate li racconto con "filmetti", parole e foto.

domenica 29 agosto 2010

^^montagna: via "CONSIGLIO-MORANDI" ALLA VETTA CENTRALE

Scalata effettuata il 27 agosto 2010 assieme sulla "CONSIGLIO-MORANDI" (aperta il 24 luglio del 1955) sullo sperone nord-ovest della Vetta Centrale del Corno Grande (Gran Sasso-Abruzzo), in un ambiente magnifico che si affaccia sulla conca del Calderone.
L'avvicinamento da Campo Imperatore è stato fatto per il sentiero alpinistico che va alla Forchetta del Calderone, per poi da questa portarsi sulla via "Coppitana" che traversa l'ampia balconata proprio sotto il Torrione Cambi, fino ad incrociare la "Gualerzi".
Si scende quindi per pochi metri prima di arrivare all'attacco.
La via, tipicamente da alpinismo classico aperta con la logica di sfruttare le zone meno resistenti della parete, attraversa fasce di calcare spesso poco compatto.
"Usciti" sulla vetta Centrale del Corno Grande, si percorre un tratto della "via delle Tre Vette" fino a ritornare alla Forchetta Gualerzi dalla quale si è giunti.

martedì 24 agosto 2010

^^montagna: "FUORI VIA"

"Solo chi rimane a casa non sbaglia mai."
Noi non siamo rimasti a casa.
Fuori "Via" sulla vetta centrale del Corno Grande, ed una volta capito l'errore "ritirata" con due delicate "doppie" montate nel canale Cichetti (l'intaglio che separa la vetta Centrale dall'orientale del C.Grande), un naturale convogliatoio di caduta dalle pareti circostanti di pietrisco e sassi di tutte le dimensioni che ci franavano sotto i piedi.

lunedì 23 agosto 2010

^^montagna: "GIGINO BARBIZZI""

Tra le molte nebbie ed il poco sole di un 22 di agosto, l'ascensione fra le rocce del Corno Piccolo per la sua parete nord sulla "GIGINO BARBIZZI", che Marco Florio, Francesco Saladini ed Alessio Alesi hanno aperto il 21 giugno del '64.
Una bella, continua e lunga fessura d'attacco forma il primo tiro.
Decisamente poi si traversa sulla sinistra su un aereo sperone e poi per placca, fino ad intercettare un diedro canale che si risale tutto.
Ancora quindi nel canale alla cui ci fine c'è un piccolo strapiombo che forma una piccola grotta/rientranza e che si supera con un bel passaggio.
Per altri diedri appoggiati e canali ledifficoltà alpinistiche poi si abbattono e si esce sulla cresta di nord-est del Corno Piccolo.

domenica 22 agosto 2010

^^montagna: "ATTENTI ALLE CLESSIDRE"

Scalare sulla Prima Spalla del Corno Piccolo divertendosi su belle placche piene di "clessidre di roccia" in una via aperta da Fabrizio Antonioli, Francesca Colesanti e Dario Mantoan nel 1982, detta appunto "ATTENTI ALLE CLESSIDRE".
E' come arrampicarsi continuamente su una lunga e spettacolare scala piena di prese per le mani ed appoggi per i piedi in piena esposizione.

lunedì 9 agosto 2010

^^montagna: "BACHETTI / FANESI"

Sulla Nord del Corno Piccolo in un più che fresco 7 di agosto del 2010, abbiamo scalato sulla bella e "classica" "BACHETTI-FANESI", aperta il 28 settembre 1968, che risale il pilastro che in basso sorregge la parete proprio sotto il primo spallone della cresta nord-est.

lunedì 2 agosto 2010

^^montagna: "VIA RIEBELING /VIA JANNETTA AL TORRIONE CAMBI E VETTA OCCIDENTALE"

CAMINO RIEBELING oppure CAMINO JANNETTA ?

Il breve camino "Jannetta" al torrione Mario Cambi del Gran Sasso, normalmente è usato per scendere in corda doppia da questo.
Oggi abbiamo deciso di scalarlo facendo così direttamente conoscenza con i criteri di valutazione delle difficoltà alpinistiche su roccia dei "gransassisti" del 1919, anno d'apertura della "via", quando Enrico Jannetta e Giuseppe Marchetti lo scalarono il 30 luglio valutandolo di IV° inferiore.
Indubbiamente soffrivano di un complesso d'inferiorità verso chi arrampicava sulle Alpi nella stesso periodo e che, per una sorta di pudore nel dichiarare le loro qualità, li faceva "sottogradare" le esplorazioni alpinistiche che effettuavano. Infatti dopo averlo arrampicato posso tranquillamente affermare trattarsi di un V° grado pieno.
Ridiscesi quindi alla forchetta del Calderone poi abbiamo percorso lo spettacolare ultimo tratto della "Via delle Tre Vette", uscendo sulla cima più alta del gruppo e degli Appennini, l'Occidentale del Corno Grande.
E' stata un'intensa e piena giornata di montagna.

NOTA DEL GENNAIO 2019:
Il camino fu scalato per la prima volta nell'agosto del 1910 dai tedeschi Hans Riebeling ed Hans Schmidt, durante la loro prima "Traversata delle Tre Vette" del Corno Grande da ovest ad est, traversata che comprese anche la salita al Torrione Cambi all'epoca chiamato primo Torrione.
A Jannetta e Marchetti il merito di aver effettuato la prima ripetizione.
A noi invece il fatto di aver ripetuto parte della via dei tedeschi a distanza di un secolo esatto: agosto 1910/agosto 2010.
Abitualmente al giorno d'oggi questa classica traversata alpinistica del massiccio la si compie da est ad ovest (Vetta Orientale, Vetta centrale e Vetta Occidentale), contrariamente a quanto fecero gli apritori.
Questo chiarimento alpinistico della storia del Gran Sasso è merito dagli autori del libro:
"IL MISTERO DELLE TRE VETTE"
(Ilona Mestis e Francesco Burattini/ Iter Edizioni/ febbraio 2012/ CAI L'Aquila)

Riporto dal libro a pagina 16 (relazione originale dei tedeschi con in maiuscolo e tra parentesi le mie note):

"... una stretta fessura ... ci condusse comodamente alla selletta successiva, il punto più basso della cresta. (FORCHETTA DEL CALDERONE)
Da qui si raggiungeva facilmente il nevaio che si trovava sulla sinistra. (LA GRANDE BALCONATA SOTTO IL TORRIONE CAMBI)
Davanti a noi si alzava ripido e respingente il torrione. Dopo che il tentativo di superare il suo spigolo fallì miseramente, ci voltammo a destra e scendemmo per alcuni metri un ripido canale pieno di neve. (CANALE A SUD DELLA FORCHETTA DEL CALDERONE)
Poi Schmidt iniziò ad arrampicarsi su per un camino ... il camino si trasformò in un canalino, la cui roccia friabile e poco affidabile ci era saltata all'occhio già da lontano per il suo colore rosso. Più in alto il canalino si trasformò nuovamente in camino che si restringeva sempre di più fino a formare una fessura molto stretta ... Su facili roccette raggiungemmo la vetta del torrione..."

Fino al 2008, data del reperimento da parte degli autori della relazione originale dei tedeschi venuta alla luce dopo meticolose ricerche d'archivio, si pensava che questi all'epoca avessero effettuato la loro traversata senza salire però sul Primo Torrione (Torrione Cambi). Ecco perchè la salita di Jannetta e Marchetti fu considerata per molto tempo la prima assoluta e come tale riportata sulla guida alpinistica CAI-TCI, Gran Sasso di Grazzini-Abbate edita nel 1992, alla pagina 424.