DIVING & MOUNTAINS
Quando
mia figlia
era piccola,
un giorno
una signora
troppo curiosa
le chiese:
"MA CHE LAVORO FA
IL TUO PAPA' ?"
Lei ci pensò
un po' su.
Poi le rispose:
"LE IMMERSIONI
IN MONTAGNA !"
- Giacinto "zeta zeta" Marchionni
- PESCARA, PE - Pescara, Italy
Da sempre appassionato d'immersioni che ho iniziato in apnea e dal 1981 con autorespiratori ad aria, ossigeno e circuito chiuso. Nel poco tempo rimanente mi arrampico sopra qualche montagna.
Tuffi e scalate li racconto con "filmetti", parole e foto.
domenica 28 dicembre 2014
domenica 21 dicembre 2014
giovedì 18 dicembre 2014
^^montagna: "V O V"
Ossia:
per la Direttissima salita al Corno Grande del Gran Sasso d'Italia e sbevazzata in vetta di Vov con bicchierini di vetro appositamente portati e, naturalmente, della solita birretta!
"V O V" di marchionni-zz-giacinto
"V O V" di marchionni-zz-giacinto
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via Direttissima al Corno Grande
lunedì 15 dicembre 2014
--immersioni: "IN THE COLD NIGHT"
Con occhi diversi guardare posti conosciuti e comunque sempre continuare a leggerci qualcosa di nuovo.
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Lago di Castelgandolfo
domenica 23 novembre 2014
giovedì 20 novembre 2014
--immersioni: "IL FERRAIO"
Il Ferraio è ubicato nei pressi di un gruppo di scogli vicini la punta del cimitero sul versante sud-orientale dell'Isola di San Nicola alle Tremiti.
Partendo in immersione da questi e dirigendosi verso il mare aperto, ad iniziare da circa 25 metri fino a più o meno ad una quarantina, si trova un aspro roccioso sommerso ricco di passaggi, spaccature e grotticelle che offrono tane e rifugi per una variegata fauna marina.
lunedì 10 novembre 2014
^^montagna: "UN NEBBIOSO 2000"
Giornata nebbiosa e lungo giro nel Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise partito dalla Piana di Campitelli.
Quindi: val Porcile, Valle Lunga, Monte Altare (raggiunto "navigando" tra le nuvole con altimetro, bussola e carta), Cavallaro, Prato Lungo, Passo dei Monaci, Blokhaus, Piana di Campitelli, per un totale di 20 chilometri e passa.
domenica 2 novembre 2014
--immersioni: "STRANGE WORLD"
Appena superata la linea di confine tra l'aria e l'acqua di questo lago, si entra in un mondo freddo, buio, torbido ed alieno, ma di un fascino irresistibile ... almeno per noi.
martedì 28 ottobre 2014
--immersioni: "NELLA NOTTE"
Silenzio.
Suggestioni.
Brividi...
... tanti, infatti al ventesimo "secondo" dell'immersione sentivo fiottare l'acqua ad 8° nel punto di giuntura tra muta stagna e guanto, e dovevano ancora passarne una cinquantina di minuti da trascorrere sott'acqua...
martedì 21 ottobre 2014
^^montagna: "LA CREPA"
La così detta "Crepa" è una struttura a forma di diedro aperto, alto circa 300 metri, che caratterizza la parte centrale dell'articolata parete est del Corno Piccolo al Gran Sasso d'Italia.
L'ascensione si svolge prevalentemente proprio dove s'incontrano le due facce del diedro a formare un camino che, in certi punti, è anche lievemente aggettante. Dove questo però diviene estremamente marcio e friabile bisogna allontanarsene un po' prediligendo, se così si può dire, le altrattanto non proprio compattissime placche sulla sinistra.
A causa quindi del calcare friabile, la salita deve evvenire con estrema delicatezza.
Proprio per questa sua caratteristica, la "via" non è gradita da alcuni scalatori. A noi nel complesso è piaciuta approfittando, tra l'altro, degli ultimi scampoli di caldo di un atipico autunno.
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via Della Crepa
lunedì 13 ottobre 2014
^^montagna: "TRENTANNI"
Il versante est di questo settore del Corno Piccolo favorisce nel corso della giornata una costante esposizione al sole per lunghe ore, che accoppiata alle tiepide temperature di metà ottobre hanno reso ancora più gradevole la scalata e la montagna.
La via "Trentanni" offre maggiori resistenze nella sua sezione medio alta, prima con un delicato passaggio di placca, comunque ben protetto, e poi con una bella e continua fessura. Vista che era davvero vicina, abbiamo scelto poi d'uscire sulla spettacolare spaccatura dell'ultimo tiro della via "Naudanda", per dare così continuità all'ascensione fino alle creste più elevate.
giovedì 9 ottobre 2014
--immersioni: "VALFIORITA"
Il "Valfiorita" è un imponente relitto situato poco a nord dello Stretto di Messina.
Era una nave adibita al trasporto di approvigionamenti, prevalentemente automezzi, per le truppe italiane durante la Seconda Guerra Mondiale.
In navigazione da Messina verso Palermo, l'8 luglio del '43 fu attaccata e silurata dal sommergibile inglese "HMS Ultor".
Il comandante immediatamente cercò di manovrare verso terra per farla incagliare su un basso findale, ma il danno subito era troppo grande e la nave affondò tra i 55 e gli 80 metri circa in perfetto "assetto di navigazione".
Vista la grandezza e le batimetriche di questo relitto, di sicuro non basterebbe un'unica immersione per riuscire a visitarlo interamente.
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relitto Valfiorita
mercoledì 8 ottobre 2014
^^montagna: "IL PROFUMO DELL'AMICIZIA"
Lungo e panoramicissimo giro ad anello iniziato e finito dai Piani di Pezza.
Per provare a saziare occhi e spiriti, in questo continuo saliscendi siamo passati sul Costone Occidentale, Vena Stellante, Costone Orientale, Colle dell'Orso, Punta Trento, Punta Trieste, Capo di Pezza, Vado di Castellaneta e Costa della Tavola.
martedì 7 ottobre 2014
--immersioni: "IL MURO DI LAZZARO"
Questa è una solitaria struttura rocciosa sommersa caratterizzata da una serie di pareti in sequenza, delle quali se ne conosce la quota meno fonda di circa 25-30 metri, ma non quella finale in basso.
In epoche passate la zona è stata pesantemente sfruttata per il corallo rosso (corallium rubrum), del quale ora ne rimangono piccoli, esili e fragili rametti lunghi pochi centimetri appena.
Sempre suggestivo è per me è il colpo d'obbiettivo della macchina per fotovideoripresa dei sub sospesi nell'acqua che scaricano file di bolle argentate che, a causa dell'ampiezza degli spazi acquei, sembrano minuscole marionette.
sabato 4 ottobre 2014
--immersioni: "L'ANTRO"
Da un pendente e spoglio fondale detritico che monotonamente scende giù ininterrotto, di colpo da una cigliata rocciosa ci si spalancano la spaccatura orizzontale di un antro sommerso. Vi entro.
Guardato da dentro, la sua conformazione disegna un'enorme bocca semi aperta dove i miei due amici si stagliano sospesi a mezz'acqua sulla quinta azzurra del mare di sfondo.
Con i loro illuminatori sciabolano lame di luce che indagano ogni angolo di questo insolito sito.
Usciti, ci dirigiamo ancora verso il basso. L'acqua tersissima e luminosa, nonostante la profondità di 78 metri, rende unica la scena facendoci osservare un vasto panorama fatto di un costone di roccia che non si sa dove vada a perdersi nel blu più sotto.
giovedì 2 ottobre 2014
--immersioni: "MPADDATA"
Al largo del porticciolo di Scilla (RC) si trova la 'Mpaddata, un esteso (più di un miglio nautico) banco sommerso, dai locali sempre conosciuto come meta per le loro battute di pesca. Il nome, infatti, pare derivi da un tipo di rete che in epoca passata veniva usata.
Le sommità più elevate di questa secca giungono a poco più di trenta metri, mentre le propaggini più fonde quasi sfiorano i novanta.
Franco Amedeo ci assiste con il suo gommone che ormeggia con lunga cima su una delle sue elevazioni.
Grazie a questo filo d'Arianna che si perde giù nel mare azzurro ne raggiungiamo la sommità che in dissolvenza un po' alla volta diviene sempre più nitida all'aumentare della distanza dalla superficie. Quando ci atterriamo sopra, letteralmente rimaniamo senza parole perchè fin dove il nostro sguardo può penetrare l'orizzonte subacqueo vediamo un infinito ed ingarbugliato bosco di gorgonie (paramuricea clavata) il cui colore dominante è il giallo,o davvero una meraviglia.
Slitamente quando ci si immerge su di una secca si è vincolati negli spazi che si possono esplorare perchè comunque bisogna ritornare sull'ancora del mezzo nautico con il quale si è giunti, mentre oggi siamo totalmente liberi di girovagare a nostro piacimento dove vogliamo perchè, nel momento in cui decideremo di risalire lanceremo dal fondo una boetta gonfiabile sagolata, che al contempo ci farà da linea per la decompressione e segnalazione di superficie al gommone che al termine ci recupererà, questo è davvero il modo ideale per poter svolgere al meglio un tuffo di questo tipo.
Inoltre, sempre secondo le dritte di Franco, ne approfittiamo del periodo di "stanca" cioè dell'assenza totale di corrente. Questo fattore nella zona dello Stretto di Messina deve essere sempre preso con la massima attenzione e considerazione, pena ritrovorsi totalmente in balia di flussi d'acqua pericolosi.
Arrivando fino ad una profondità massima di 70 metri, vaghiamo senza meta tra scogli, vallette, canali, costoni, pareti, volte che formano archi, tutti ammantati da questa classe di bellissimi antozoi gialli che la fanno decisamente da padrone rispetto alle altre specie viventi.
lunedì 29 settembre 2014
--immersioni: "STRAIGHT TO NUMBER ONE"
Da sempre suscita in me grande attrazione l'effettuare il "tuffo" alla Motta di Palmi (RC).
Dopo un accesso in acqua "lavorato" trasportando le varie attrezzature da immersione per scale e viottoli di un remoto e praticamente disabitato piccolo borgo di pescatori, grazie alla spinta idrostatica, "sgravata" finalmente la schiena scendo sulle profonde balze di questo sito ricoperto da uno sterminato campo di paramuricee clavate. All'aumentare delle quote il blu del mare diviene sempre più cupo, non intimorente ma affascinante.
Già disegnata ed immaginata, questa impegnativa "solitaria" sta diventando realtà concreta nello scorrere dei minuti e dei secondi con la mia concentrazione al massimo per ottimizzarli nel miglior dei modi.
Mi infilo in un piccolo ed inciso valloncello che segna la massima pendenza del costone e vado ancora giù. Impercettibilmente qualcosa attorno a me è cambiato. Le gorgonie che fino a quelche metro più in alto erano fitte, rigogliose e gigantesche, ora invece sono più piccole e rade.
Rallento ulteriormente la velocità di discesa, volutamente demoltiplicando ogni singolo movimento muscolare comunque già ridotto al minimo essenziale, e raggiungo il punto piu profondo, 92 metri circa.
Volgendo il capo verso l'alto, un po' distante, vedo stagliarsi l'intricata fitta ramaglia delle paramuricee sul campo di fondo azzurrognolo delle acque illuminate dal chiarore. Quando controllo gli strumenti posti sul polso destro, la luce artificiale per un momento proietta l'ombra della mia mano grottescamente deformate sul fondale di sedimento
Il tempo scandisce inesorabilmente il suo ritmo con la clessidra nella quale invece che scorrere sabbia vede fluire via le bolle dell'autorespiratore.
Nella lunga ascesa i miei occhi saranno ancora ubriacati dal blu scuro del mare, dal rosso acceso delle paramuricee, dal giallo, l'arancione, l'azzurro elettrico ed il bianco dei mille organismi incrostanti che ovunque pataccano quasi tutti gli scogli sommersi.
mercoledì 17 settembre 2014
^^montagna: "MA CHE FREDDO FA"
Domenica 14 settembre '14, sul massiccio del Gran Sasso d'Italia lo zero termico era previsto attorno ai 2800 metri circa di quota.
Avendo deciso di andare a scalare la via "Bachetti-Calibani" sul versante nord del Corno Piccolo, ben sapevamo che il freddo ci avrebbe fatto compagnia, infatti nelle prime due sfilate di corda le dita delle mani hanno parecchio sofferto a contatto con la roccia gelata.
Poi, un po' alla volta, è andata meglio e la scalata al solito è stata il coronamento di una bella giornata di montagna, amicizia e caciara.
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via BACHETTI-CALIBANI
lunedì 15 settembre 2014
--immersioni: "LA VESPA"
Gettati nei fondali di questo lago abbiamo visto di tutto, ma proprio di tutto, oggi anche quello che rimane di una "Vespa".
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Lago di Castelgandolfo
martedì 9 settembre 2014
--immersioni: "GRASSO CHE COLA"
Fino a quando "lui" persiste con le buone condizioni di visibilità e temperatura, batto il ferro ancora caldo e persisto anch'io.
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Lago di Castelgandolfo
lunedì 1 settembre 2014
^^montagna: "DIRETTA ALLA PRIMA CRESTA DEL CAMICIA"
La "Prima Cresta" è il primo lungo sperone roccioso posizionato sulla sinistra della vasta parete nord del Monte Camicia nel massiccio del Gran Sasso d'Italia, ambiente di montagna selvaggio e remoto.
Partiti dalla Fonte Vetica, abbiamo risalito tutto il Vallone di Vradda per deviare e scendere poco prima della sua fine verso gli imponenti appicchi del versante nord della montagna. Svalicata una selletta, sotto lo sguardo dei camosci siamo scesi giù decisi per pratoni molto ripidi in direzione del già visibile Dente del Lupo, verso nord-est.
Tenendoci il più possibile sulla sinistra abbiamo imboccato quindi un canale roccioso, passi di I° in discesa, per giungere alla Forchetta di Penne (2245 mt), l'insellatura situata tra la parete nord del Camicia e l'isolato picco del Dente del Lupo.
Proprio alla base della parete c'è un inclinato canale di sfasciumi mobili che per un tratto non lungo abbiamo percorso ancora in discesa. Così siamo arrivati all'attacco della "via", notando anche la presenza di piccoli nevai nonostante si era alla fine di agosto.
Effettuato il primo tiro dentro un evidente diedro appena a destra dello spigolo, poi ci siamo mossi su terreno da valutare sempre con la massima attenzione, in una successioine di placche, traversi e cenge. Proprio su una di queste, spostandoci verso destra abbiamo potuto anche osservare le alte balconate d'uscita della parete: uniche!.
Nell'ultimo tratto della scalata un temporale preannunciato dal rumore dei tuoni in avvicinamento e che già ci girava intorno da un'oretta, ci ha investiti in pieno con pioggia e grandine, accompagnate da fulmini davvero vicini.
Con molta attenzione e delicatezza così abbiamo scalato una parete a rigole grondante d'acqua sulla quale l'aderenza delle scarpette d'arrampicata davvero nulla poteva. Tra acqua che cadeva a catinelle, grandine che frustava, il vento a tratti forte e l'inevitabile tensione di toglierci quanto prima da quella cresta, diventata un naturale attira fulmini, anche se oramai davvero alti sulla linea della via, abbiamo preferito toglierci da quella situazione e deviare verso sinistra.
Attrezzate quindi un paio di calate in doppia e risaliti lunghi e stretti canali ghiaiosi, non ci rimaneva altro che faticare sull'ultimo tratto per ripidi prati prima di ritornare a ritrovarci sulla selletta dalla quale eravamo partiti diverse ore prima, e congratularci tra noi nonostante a tutti gli effetti non abbiamo terminato la via per poco meno di un tiro di corda.
Naturalmente, neanche a dirlo, arrivati a quel punto il temporale era passato ed il sole che faceva capolino tra le nuvole ci offriva anche un bell'arcobaleno sui prati di Campo Imperatore.
martedì 26 agosto 2014
^^montagna: "VIA STORICA ALLA TERZA SPALLA"
Dalla Val Maone abbiamo risalito integralmente tutta la Terza Spalla del Corno Piccolo, scalando sulla "Via Storica" (Sivitilli e Trinetti 11 settembre 1929) ed uscendo per la variante "Delle Placche" (Antonioli e Colesanti 1985).
L'arrampicata si snoda su di un bellissimo itinerario tutto di cresta che è intervallato da inclinate balconate erbose ed esposte sellette che si affacciano su ripidi e selvaggi canaloni.
A diffrenza di altre zone alpinistiche del gruppo, qui la scalata si svolge avendo costantemente sotto lo sguardo il riposante verde della solitaria Val Maone, in un ambiente decisamente poco frequentato.
La lunga salita, undici tiri di corda più un tratto dove si cammina, termina sulla Forcella del Canale del Tesoro Nascosto a 2180 mt, proprio dove la cresta incontra il "sentiero attrezzato" Pier Paolo Ventricini.
mercoledì 20 agosto 2014
^^montagna: "VIA DEL BOMBARDAMENTO"
La cordata del forte alpinista ascolano Francesco Bachetti & compagni, l'8 agosto del 1969 apre la "via del Bombardamento" che sale su, dritta, seguendo fedelmente una fessura/camino che solca, poco a destra del suo filo, un pilastro ben delineato sulla parete nord del Corno Piccolo.
Il tratto chiave (dalla guida Grazzini-Abbate classificato di V° superiore, secondo la relazione degli apritori), è decisamente sottogradato e sottolineo il fatto assolutamente non per esaltare le nostre doti, ma per dare ancora giusto merito all'indiscussa classe del compianto capo cordata Bachetti.
Noi la ripetiamo con "bomba" finale immediatamente dopo l'uscita.
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via del Bombardamento
martedì 12 agosto 2014
^^montagna: "GENZIANA & BIRRETTA"
Ossia: via "X".
Questa via sulla parete nord del Corno Piccolo, in particolar modo nella prima sfilata di corda propone un IV° grado "molto tipico" del Gran Sasso.
martedì 5 agosto 2014
sabato 2 agosto 2014
^^montagna: "DAL BAFILE VERSO L'HAAS-ACITELLI"
Il progetto iniziale della giornata era quello di andare a scalare sullo "SPERONE CENTRALE" della vetta ovest del Corno Grande, ma durante l'avvicinamento e fino all'attacco della via, per altro raggiunto, abbiamo incontrato la roccia completamente bagnata e gocciolante d'acqua a causa delle fitte nebbie e delle piogge notturne. Arrampicarsi su rocce scivolose e viscide non è il massimo, anzi.
Seppur ancora immersi dentro nuvoloni umidi, decidevamo quindi di dare un senso alla nostra giornata indirizzandoci verso il "Bivacco Bafile" situato sopra un aereo e panoramico balconcino roccioso. Proprio mentre ci stavamo arrivando il sole riusciva a strappare a tratti i veli nebbiosi.
Giunti, m'è venuta l'idea di mettere in pratica una cosa che già avevo in testa da tempo e cioè di andare a percorrere parte della lunga cengia che collega questo nido d'aquila al Canalone Haas-Acitelli.
A dir la verità i miei due compari all'inizio non erano affatto entusiasti della faccenda, assecondandomi solamente osservando la mia decisione. Legato, ho iniziato questo viaggio d'alpinismo orizzontale muovendomi con passi delicati sopra gli sfasciumi e le rocce marce di questo esilissimo e lungo balconcino largo appena per poterci stare con i piedi. L'ambiente, un caos di gigantesche rocce franose, guglie e speroni è selvaggio, isolato, severo, senza dubbio intimorente, ma affascinante ed attraente al tempo stesso.
L'appetito vien mangiando ed i due che poco prima erano totalmente svogliati, ben presto mi seguono a ruota una volta che giungo in sosta.
Voglio doppiare uno sperone roccioso che al momento ci chiude gli orizzonti per vedere cosa ci sia poi. Non è mia intenzione andare oltre perchè è pomeriggio avanzato. Con un "passo" esposto, ma ben protetto, supero lo spigoletto e continuo ancora in orizzontale per una sfilata di corda questa ricognizione.
Un altro colpo d'occhio mi si prospetta, ed un'altra parte del quadro d'insieme di panorami osservati tante volte sia in fotografie che da lontani punti di vista mi si chiarisce nella mente. Una parte del lavoro lo abbiamo fatto.
Siamo soddisfatti, abbiamo dato un senso a questa giornata che pareva dovesse concludersi con un nulla di fatto, e con delicatezza possiamo tornare sui nostri passi.
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Canalone Haas-Acitelli
martedì 29 luglio 2014
^^montagna: "CON LE PESTIFERE SULLE CRESTE"
Ciarliere,
casinare,
ululanti,
capricciose,
argento vivo,
piagnucolose,
instancabili,
sorridenti,
litigiose,
giocose,
gioiose,
curiose,
lamentose,
affettuose,
vivaci,
contagiose.
Senza sole,
con un po' di nebbia,
folate di vento
e qualche brivido,
per concludere anche la pioggia ...
ma con loro sempre ed assolutamente bellissimo!
domenica 27 luglio 2014
--immersioni: "E CI RITORNO"
Certo che questo lago non ce l'ho proprio dietro casa, nonostante però il fatto che per raggiungerlo mi devo sobbarcare un viaggio in auto di almeno un paio d'ore abbondanti all'andata ed altrettante per rientrare, la voglia di vagare con le bombole dietro le spalle lì sotto non mi è mai venuta meno da quando lo feci per la prima volta.
Infatti, appena se ne presenta l'opportunità, è da quindici anni che ci ritorno.
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Lago di Castelgandolfo
lunedì 21 luglio 2014
^^montagna: "SPIGOLO DI SUD, SUD-EST"
Percorrendo questo "spigolo" della vetta occidentale del Corno Grande, si scala nella storia alpinistica del Gran Sasso d'Italia.
Bellissima e lunga salita su una serie di balconate a perpendicolo l'una sull'altra con sotto gli occhi ampissime vedute e rocce suggestive
Questa è una "classica" più che nota, che comunque piacevolmente si ripete.
Finita la parte alpinistica, via in vetta da dove si vede il Ghiacciaio del Calderone, quest'anno ben innevato, e quindi per la "Via delle Creste" verso Campo Imperatore in un lungo e panoramico giro.
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via Spigolo di Sud Sud-Est
lunedì 14 luglio 2014
^^montagna: "SCOGLIO DELL'AQUILA / VIA FLORIO-CAPPONI"
Dalla bellissima piana di Castelluccio di Norcia, si scorge l'ampia e ripida costa erbosa della Cima del Lago nel Gruppo dei Sibillini.
Sul suo versante sud occidentale, detto le Coste del Vettore, questa è interrotta da un imponente corpo di pietra che si erge in altezza per 200 metri di dislivello: lo Scoglio dell'Aquila (2318mt).
Quasi in corrispondenza dello spigolo che ne delimita il margine destro, nel 1960 il forte Marco Florio e Capponi hanno aperto un itinerario alpinistico di 5-6 tiri (all'epoca non hanno lasciato scritti e note della salita), che sfrutta fessure, camini e placche da non sottovalutare e tecnicamente gradato V°.
Il "Sommo Pontifex", anagraficamente alla nascita registrato a Loreto Aprutino come Gabriele Di Falco, proponendomi questa via solleticava oltre modo la mia curiosità di vedere e di girovagare per nuove mete. Senza esitazioni è stata la scelta per lo "Scoglio".
L'unica incognita era per le condizioni meteo perchè a mezzo pomeriggio le previsioni davano pioggia nella zona.
Alla fine, però, a parte un po' di freddo per il quale eravamo attrezzati e nebbie vaganti, ci è andata bene. Un corposo acquazzone ci ha investiti solamente quando stavamo oramai viaggiando in automobile sulla strada del ritorno.
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Monti Sibillini,
Scoglio dell'aquila,
via Florio-Capponi
lunedì 7 luglio 2014
^^montagna: "CARMELA"
Mentre lentamente salivamo nel nostro avvicinamento alla parete nord del Corno Piccolo per scalare la "via Carmela", tra le nebbie che andavano e venivano, a tratti ci capitava di ascoltare un caratteristico fischio del quale non riuscivamo a capirne l'origine.
Una volta giunti sotto la lunga bastionata rocciosa, un elegante camoscio si materializzava correndo e saltando con grande naturalezza su tratti ripidi, il suo fischio è un segnale di allerta tipico della sua specie.
Senza alcun dubbio è sicuramente Lui il vero "Signore" delle rocce.
lunedì 30 giugno 2014
^^montagna: "LE PLACCHE DI ODINO"
Il versante nord-est della Prima Spalla del Corno Piccolo al Gran Sasso, offre un'ampia e compattissima placconata di solidissimo calcare che soddisfa ampiamente le voglie dello scalatore.
Questa "via" corre poco a destra del Canale Sivitilli, ancora in condizioni "invernali", e la più nota via Delle Clessidre.
Come già accaduto la settimana scorsa, anche in questa giornata di montagna l'amico Gabriele, detto "Il Pontifex", ha pontificato un altro tizio ... francese, tale Bertrand Lamarie che, per ricambiare le attenzioni "pontificali" del nostro "Sommo", lo ha invitato prossimamente a scalare con lui!
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via Le Placche di Odino
lunedì 23 giugno 2014
^^montagna: "CANALONE ROUX-GHIGLIONE"
Davvero strana questa stagione invernale sul Gran Sasso d'Italia, perchè bisogna proprio parlare di stagione invernale anche se siamo al 21 di giugno di questo 2014 e fra qualche ora ufficialmente, astronomicamente parlando scatterà l'estate.
A tal proposito, infatti, bisogna fare un paio di considerazioni.
La prima è che ci sono state delle importanti precipitazioni nevose anche in primavera, e la seconda a riguardo del fatto che, nonostante la stagione avanzatissima, evidentemente le temperature notturne in quota si mantengono ancora basse non consentendo lo scioglimento delle masse nevose. Si può tranquillamente dire che la normale consunzione della neve sia in ritardo di una buona mesata e mezzo.
Ed allora di necessità facciamo virtù, ed andiamo a scalare questo solitario e bel canale da "alpinismo invernale", che porta in vetta sull'occidentale del Corno Grande.
Da Campo Imperatore arriviamo fino alla base della "Direttissima" e poi, spostandoci verso destra, imbocchiamo e saliamo sopra una bellissima neve per un tratto prima il "Canale Moriggia-Acitelli", fino a superare una netta strettoia fra le rocce.
Subito dopo questa sulla destra si nota una gola più incassata, un imbuto, è il "Roux-Ghiglione" una variante della naturale linea di salita.
Con l'amico Gabriele Di Falco mi lego in cordata ed iniziamo ad arrampicare sopra una fantastica neve sempre più dura, al limite del ghiacciato, con le becche delle piccozze e le punte dei ramponi che aggrappano benissimo. Il tratto più ripido però è scoperto, l'unico per altro, e costringe a qualche passo di "misto" per oltrepassare ad un grosso blocco di calcare che "butta" un po' in fuori.
Superatolo, con attenzione transito brevemente su pietrisco, ma subito dopo ancora neve più che trasformata che ci tiene compagnia fino all'uscita della via.
Per dovere di cronaca il mio compagno di cordata Gabriele, più noto nell'ambiente alpinistico come il "Pontifex", per non smentire la sua edotta fama di "pontificatore", ha pontificato con due "tizi", tali ... Roberto Iannilli e Massimo Marcheggiani, due alpinisti di caratura internazionale che hanno fatto e continuano a fare la storia scalatoria del Grande Sasso e non solo.
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domenica 22 giugno 2014
venerdì 20 giugno 2014
--immersioni: "LA GROTTA DEI GAMBERI - USTICA"
Subacqueamente parlando, il "tuffo" alla "Grotta dei Gamberi" è il classico ed il più conosciuto dell'isola di Ustica (PA).
Questa notorietà è meritata. Infatti i colpi d'occhio che dal suo interno si possono ammirare volgendo lo sguardo verso l'esterno ed il blu di fuori sono davvero suggestivi.
Non poteva poi esserci nome più appropriato, ogni pertugio ed anfratto della roccia è popolato da un'infinità di piccoli gamberi (Parapandalus Narval) che illuminati dalle torce dei sub, un po' impauriti cercano di sparpagliarsi in un groviglio di antenne e zampette.
Percorso l'antro sommerso verso l'alto, se ne può uscire da una serie di spaccature e non è raro incontrare una volta fuori bei branchi di saraghi ed esemplari di cernie di bella stazza.
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La grotta dei gamberi
mercoledì 18 giugno 2014
--immersioni: "SCOGLIO DEL MEDICO - USTICA"
L'abituale giro subacqueo allo Scoglio del Medico si dipana tra interessanti spaccature, tunnel, grotte passanti e crepe delle rocce che offrono sigolari prospettive. Diversamente invece ho indirizzato l'esplorazione, assieme ai miei compagni, verso una zona fonda sicuramente non frequentata che gli occhi di un osservatore poco attento potevano definirla poco interessante.
Solo il fatto di poter posare lo sguardo su cose mai viste, per me è già un validissimo motivo per provarci sempre.
In realtà oggi alla massima quota raggiunta di 63 metri, ci si è materializzato alla vista sfumato nell'azzurro-blu del mare un imponente e gigantesco scoglio monolitico.
Nella fase della risalita ci hanno fatto compagnia bei branchi di ricciole e barracuda che tranquillamente ci volteggiavano attorno, sicuramente incuriositi dalle nostre bolle.
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Scoglio del medico
martedì 17 giugno 2014
--immersioni: "SICCHITELLO - ISOLA DI USTICA"
Contrariamente a quanto lascerebbe pensare il nome, il "Sicchitello" di Ustica non è una vera e propria "secca" nel senso subacqueo del termine, caratterizzata cioè da una sommità più o meno larga di un'elevazione sommersa. Questo sito d'immersione è invece formato da una serie di pinnacoli i cui punti più alti arrivano fino ad una profondità di una trentina di metri dal pelo dell'acqua.
L'immersione inizia scendendo nel blu sulla cima di ancoraggio del mezzo nautico e quindi, una volta arrivati, continua con l'esplorazione dei vari monoliti che compongono questo tratto.
Gli occhi si riempiono a sazietà con i vari colori delle gorgonie che discretamente riempiono le anfrattuosità rocciose ed anche delle sfumature gialle di qualche raro bel ramo di "falso corallo" (gerardia savaglia).
Naturalmente la rinomata trasparenza dell'acqua di quest'isola e la ricchezza di fauna marina, hanno arricchito ancor di più il nostro tuffo che ci ha visti scendere fino a circa una sessantina di metri di profondità. Doveroso alla fine il "pedaggio" da pagare, in termini di debiti di minuti di decompressione da smaltire lungo la cima d'ancoraggio, visto il profilo d'immersione decisamente "quadro".
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Isola di Ustica,
Sicchitello
domenica 15 giugno 2014
--immersioni: "PUNTA DELL'ARPA - ISOLA DI USTICA"
Gorgonie nelle celesti e terse acque usticesi, le più chiare in assoluto di tutto il Mediterraneo.
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Punta dell'Arpa
venerdì 13 giugno 2014
--immersioni: "PUNTA GALERA - ISOLA DI USTICA"
Sul versante sud-orientale dell'Isola di Ustica(PA), la Punta Galera offre al sub che desidera scendere un po' più in profondità, degli isolati scogli decorati di gorgonie, che ricordano dei piccoli e lontani "giardini segreti".
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lunedì 26 maggio 2014
^^montagna: "VETTE D'ARGENTO"
E proviamoci sempre a trovare d'argento non solo vette, ma anche sogni perpetui e lievi.
Scalata sulla via "Vette D'Argento", un canale del versante orientale della Neviera del Sirente, zona La Castellina/Palazzo.
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domenica 11 maggio 2014
^^montagna: "SCRIMONE TOUR"
Da un'idea, un progetto, dell'amico Gabriele Di Falco andiamo a ripetere la via del "CANALINO DELLA LUNGA CRESTA", bellissima e poco frequentata salita invernale allo Scrimone della Vetta Occidentale del Corno Grande.
Negli anni '80 questa zona fu meta di sistematica esplorazione alpinistica da parte della cordata Anselmi-Cotichelli che vi aprì diversi itinerari.
Nonostante siamo quasi alla metà di maggio la stagione viaggia con un mese di ritardo, ed oggi con innevamento abbondante e temperature sui 2000 metri non elevate, il fondo tiene bene.
Per un lungo tratto saliamo sul duro solco di un vecchio slavinamento che ci consente di essere abbastanza spediti nel guadagnare la quota.
Arrivati sulla linea di cresta, la vista può spaziare e saziarsi sulla est dell'Intermesoli, sul Pizzo Cefalone e sull'ancora bianchissimo Campo Pericoli.
Effettuiamo la calata nel classico canalone che discendono gli scialpinisti (O.S.A.) per rientrare in Val Maone.
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giovedì 1 maggio 2014
--immersioni: "OLTRE AGLI ARCHI: AD UN BIVIO"
Già immergersi agli Archi della Secca di Punta Secca alle Isole Tremiti per un sommozzatore è cosa gratificante.
Infatti, la particolarità è quella di trovarsi ad una cinquantina di metri dal pelo dell'acqua dove gli occhi possono ammirare una maestosa volta sommersa ammantata di gorgonie colorate di giallo e rosso (paramuricea clavata).
Generalmente, arrivati a questo si prende verso l'alto la via della risalita. Più raramente si continua a scendere.
Oggi noi abbiamo scelto nuovamente questa seconda opzione, andando a completare il periplo di questo profondo sperone sommerso capace di regalare scorci mozzafiato (massima profondità raggiunta 76 metri).
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Secca di Punta Secca
sabato 26 aprile 2014
^^montagna; "MONTE DI CANALE"
Ascensione per un ampio canalone nel massiccio del Sirente che sa sempre offrire atmosfere di isolamento.
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Monte di Canale
giovedì 24 aprile 2014
--immersioni: "NELL'OMBELICO"
Grazie alla sua posizione al centro della penisola, Plinio il vecchio nel III° libro della sua "Naturalis historia" (I° secolo d.c.), definì questo piccolo lago situato nella Valle del Velino alle pendici dei monti Reatini, "OMBELICUS ITALIAE".
Il lago di Paterno, che geologicamente si è originato da uno sprofondamento di origine carsica, è un piccolissimo bacino dal perimetro circolare che ha una profondità massima di 54 metri.
La zona dove mi sono immerso è caratterizzata da una verticale parete rocciosa, con tratti anche strapiombanti, che partendo già da qualche metro sotto la superficie va giù dritta alla stesso modo fino a circa 35 metri. Finita la falesia il fondale, anche se non più verticale, continua la sua discesa ancora con buona pendenza. Arrivo fino a 53 metri, quasi nel punto più basso.
Le atmosfere che un sommozzatore vi può trovare immergendosi, a causa della quasi perenne torbidità, sono severe oppure, come definite da qualcuno, inquietanti.
Prima di una solitaria immersione in un sito di questo tio, qualche naturale dubbio vaga nella mente. Una volta sott'acqua però la concentrazione è talmente elevate che le preoccupazioni svaniscono.
Sono solo in un ambiente buio, freddo e fangoso che ora il mio pensiero potrebbe percepire anche ostile, eppure non è così.
Queste correlazioni vagano nella mia testa mentre sono nell'azione sommersa e quasi me ne preoccupo. Cioè, mi preoccupo di non essere preoccupato: è normale essere in un sito d'immersione con queste caratteristiche e non avere nessun tipo di apprensione?
Dovrei essere oppresso dagli ottenebranti elementi che mi circondano ed invece, ragionandoci su, con sicurezza posso affermare che anche qui c'è del bello.
Stranamente bello, ed io me ne sto riempiendo gli occhi e non solo.
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Lago di Paterno (RI)
lunedì 7 aprile 2014
--immersioni: "COULOIR SOMMERSO"
Rallento la discesa fino a fermamrmi completamente a mezz'acqua, sospeso poco sopra dal fondo chiaro e proprio davanti ad una grossa roccia.
Il mio orizzonte visivo è delimitato dal cerchio di luce generato dall'illuminatore subacqueo, in termini percentuali però poca roba rispetto ai restanti 355° del nero fitto che mi circonda.
Intervallati da pause distanziate tra loro, dai baffi di scarico dell'erogatore gli sbuffi di bolle delle mie espirazioni escono regolari.
Controllo la profondità: mi trovo a 72 metri.
Oggi il mio "meccanismo" è oliato a dovere e tutto scorre secondo il piano mentale che nella testa mi ero rivisto poco prima d'iniziare l'immersione.
Il tempo è iniziato una volta che ho raggiunto, nuotando in superficie, una particolare roccia situata poco sopra del pelo d'acqua: è un segnavia che ho bene impresso nella memoria.
Da lì per precisa direzione, aiutato dalla bussola nella fascia d'acqua molto torbida dei primi 14-15 metri, sono andato giù.
Imbrocco l'inizio del canalone sommerso e ne ho conferma poco più giù ad una trentina di metri, quando incontro una sedia di plastica bianca finita quaggiù che, in assoluto, decisamente è una stonatura poco estetica alla vista, una bruttura dell'inciviltà e della maleducazione, però devo dire che nel corso del tempo m'è diventata amica. Infatti, come in montagna si incontrno gli omini di pietra a segnare la giusta traccia, questo reperto d'immondizia industriale per me ora ha la stessa funzione. Proseguo.
In alta montagna un "couloir" è un ripidissimo canalone, un corridoio tra gole rocciose ricoperto di neve durissima se non addirittura ghiaccio, ed allora a voler continuare le somiglianze tra i monti e questo lago osservato da sotto, la notevolissima pendenza ed il colore bianco del fondo mi fanno assimilare questa situazione nella quale mi trovo adesso, ad una di montagna.
Mi piace stare qui.
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Lago di Castelgandolfo
martedì 1 aprile 2014
^^montagna: "IL PAGINONE"
Una classica scialpinistica sul Monte Camicia è la salita per il suo versante sud-ovest su quello che viene detto "Il Paginone".
Questa zona della montagna è caratterizzata da un ampio, largo ed aperto declivio inclinato che ricorda appunto una grande pagina.
A causa del fondo molto duro siamo saliti con sci in spalla e ramponi ai piedi e, dopo aver atteso un po' in vetta (2564mt), abbiamo sciato sulla neve che nel frattempo a causa della temperatura che rapidamente si stava alzando aveva mollato anche un po' troppo.
Gran bella giornata di sole, di sci e di montagna.
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Paginone
lunedì 31 marzo 2014
--immersioni: "PAZIENZA"
Le condizioni di visibilità in immersione del Lago di Scanno durante tutto il corso dell'anno sono davvero scarse, se non addirittura quasi nulle, e solo in rarissimi e brevi periodi gli orizzonti subacquei si diradano di un po'.
Per poter vedere per bene, e filmare, un'isolata parete rocciosa, unica in questo fondale caratterizzato ovunque da limo e fango, bisogna fare degli "appostamenti" alle acque del lago, attendendo così il verificarsi delle giuste condizioni.
La costanza, la perseveranza e la pazienza, così come accade in altre situazioni, alla fine hanno ripagato le mie lunghe attese.
martedì 25 marzo 2014
--immersioni: "BOLLORI FREDDI"
Fredde bolle d'acqua ed aria sgorgano da una polla sorgiva, movimentando insolitamente il fondale.
sabato 22 marzo 2014
^^montagna: "BAR MAJELLA"
Facendo gite scialpinistiche a volte capita di percorrere tratti un po' più ripidi sui quali si fatica per poi, però, subito dopo magari attraversare una zona dove la pendenza si addolcisce per un poco consentendo così di riprendere fiato almeno per qualche metro.
Salendo al Monte Pescofalcone (2657 mt) per la bella e solitaria Rava del Pisciarello, sul versante occidentale della Majella, questo non accade.
Nei 1500 metri di dislivello che bisogna coprire per arrivare sull'arrotondata cima, l'inclinazione del pendio che si percorre in salita vuoi con sci o con ramponi ai piedi, aumenta costantemente.
Se per lavoro qualcuno ci avesse ordinato di "schiumare" come abbiamo fatto oggi la risposta sarebbe stata picche, se lo poteva scordare. Così riflettevamo mentre la nostra uscita montana volgeva al termine. Invece la passione fa superare la grande fatica ed il tanto sudore.
Quest'ultimo è stato degnamente reintegrato sorseggiando birre a votamazzo nel "BAR MAJELLA" di Sant'Eufemia, mentre ci divertivamo ad assistere ad una accanita partita a carte tra attempati locali. Uno di questi bestemmiava peggio di un turco a causa del suo compare di gioco che a suo dire non azzeccava manco una mano!
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MONTE PESCOFALCONE,
Rava del Pisciarello
martedì 4 marzo 2014
--immersioni: "DI NOTTE SOTTO IL LAGO"
In genere immergersi in un bacino lacustre è un'esperienza diversa rispetto ad un'immersione fatta in mare.
Il farlo poi in notturna e senza "compagni", genera sensazioni particolari ed uniche.
Un programma stampato nei microscopici recessi dei nostri cromosomi ci mette comunque sull'allerta quando nell'ambiente che ci circonda viene a mancare la luce del sole.
E' praticamente lo stesso programma di difesa che era "imprintato" nel comportamento dei nostri lontanissimi antenati, che vivevano sugli alberi, per proteggerli da altri animali carnivori, i predatori notturni.
venerdì 28 febbraio 2014
^^montagna: "CANALE NORD DELLA SERRA DI CELANO"
Dalla Valle dei Curti fino in vetta al monte Tino (1924 mt), per un canale incassato tra pareti e guglie rocciose, sul versante nord della Serra di Celano.
Nonostante la quota neve sui monti dell'Appennino Abruzzese si stia alzando sempre più a causa delle scarse precipitazioni e delle alte temperature di questo inverno 2014, la salita è ancora effettuabile grazie al freddo dovuto alla sua esposizione settentrionale che, comunque, riesce a mantenere il fondo nevoso duro.
In alcuni punti, ma solo per qualche metro, affiorano erbe a ghiaie ripide.
Dalla cima, quasi a perpendicolo giù in basso, si può vedere il paese di Celano con il suo castello e la valle del Fucino.
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Serra di Celano
giovedì 27 febbraio 2014
--immersioni: "A FLOYD"
A Floyd.
Così com'era il tuo carattere discreto, quasi a non voler disturbare nel sonno per sempre te ne sei andato.
Con grande dignità di uomo, forza d'animo e volontà hai lottato con tutte le tue forze contro una cosa troppo grande che ti ha strappato dalla tua famiglia e dai tuoi cari.
Come scherzosamente ti avevamo soprannominato noi "Sommozzatori del Gruppo A.U.A'. E AVAST di Pescara" per sempre sarai
IL RE DI VILLALLAGO
Un abbraccio alla tua Signora ed ai tuoi figli.
domenica 23 febbraio 2014
domenica 9 febbraio 2014
--immersioni: "RAYS"
Come lame di luce i raggi del sole attraversano l'acqua del bassofondo e creano giochi di chiaroscuri sulla quinta di vegetazioni sommerse ed alberi su all'aria.
sabato 1 febbraio 2014
--immersioni: "EMISSARIO"
Percorrendo una rotta poco battuta in un solito posto, ne viene fuori un insolito viaggio.
giovedì 30 gennaio 2014
--immersioni: "IL MONDO DEL SILENZIO"
Il "MONDO DEL SILENZIO" è uno storico doumentario-lungometraggio di Jacques Yves Cousteau e Louis Malle, che riprese per la prima volta a colori la vita del sesto continente (il mondo sommerso) ed il modo ed i mezzi nel quale l'uomo lo esplorava.
Nel 1956 vinse la Palma d'Oro al festival del cinema di Cannes e nel 1957 l'Oscar come miglior documentario.
Al giorno d'oggi alcuni detrattori colpevolizzano gli autori a causa della cruenza di alcune scene.
Di sicuro la coscienza ambientalista all'epoca non era sensibilizzata alla tutela della natura come invece lo può essere oggi, quindi il film-documentario deve essere visto, o rivisto, con gli stessi occhi ed il modo di pensare degli spettatori dell'epoca.
L'autore stesso si riscattò, se è così corretto dire, negli anni seguenti sia con un'indimenticabile serie di documentari sulle bellezze della natura sommersa, che diventando attivamente suo difensore.
Al di là, però, delle considerazioni appena citate indubbiamente per gli appassionati d'immersione e della storia dell'immersione, il film rappresenta un vero punto di stella: la nave oceanografica Calypso, il suo equipaggio e Cousteau sono stati dei veri pionieri dell'attività sotto le onde.
L'opera divulgativa del dinoccolato e magrissimo esploratore-cineasta francese è stata davvero su larga scala ed in tanti, adulti e bambini, in tutto il mondo hanno sognato davanti a quelle fantastiche immagini.
Fortunatamente io sono stato uno di quei bambini, ed ancora oggi mi capita di emozionarmi ancora alla stessa identica maniera come allora mentre rivedo per l'ennesima volta questa, per me, "preziosissima" pellicola.
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Jaques Yves Cousteau,
storia dell'immersione
lunedì 13 gennaio 2014
--immersioni: "TRA PINI E GORGONIE"
E' solo in inverno, per lo meno secondo me, che si può assaporare meglio ed ancor di più l'atmosfera calma, rilassata e solitaria di un'isola.
In questo 11 gennaio 2014 siamo nell'arcipelago delle Tremiti per un bel tuffo alla Secca di Punta Secca, dove in un'acqua ricca di sospensione abbiamo attraversato la fitta foresta di paramuricee clavate gialle e rosse, scendendo sul bel muro roccioso fino alla base dell'arco più grande.
Poi, con la luce ambiente oramai divenuta molto fioca, siamo andati ancora mai sazi della quinta subacquea che si presentava ai nostri occhi e, raggiunti i 71 metri, abbiamo iniziato la lunga e lenta risalita.
Con ancora negli occhi l'intreccio bicolore dei rami delle gorgonie, nel dopo immersione siamo arrivati fino alla punta del Diavolo di San Domino, dove c'è la costruzione del vecchio e diroccato faro, passando all'interno di una fitta macchia mediterranea ricchissima di pini.
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