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PESCARA, PE - Pescara, Italy


Da sempre appassionato d'immersioni che ho iniziato in apnea e dal 1981 con autorespiratori ad aria, ossigeno e circuito chiuso. Nel poco tempo rimanente mi arrampico sopra qualche montagna.
Tuffi e scalate li racconto con "filmetti", parole e foto.

venerdì 6 giugno 2025

--immersioni: "FIAT 600 e 1400"


Nello scorso aprile 2025 a Malcesine (VR), mi immersi (vedere su questo sito ad aprile 2025), sul bel relitto dell'ALFA ROMEO GIULIETTA.
Nelle sue vicinanze, a 50 e 53 metri di profondità ci sono altri due relitti di automobili: due FIAT modello 600 e 1400, automobili oramai d'epoca che dagli anni cinquanta e sessanta sono diventate parte del costume e della storia italiana.
Della "600 FIAT" ho un ricordo personale perche era l'automobile del mio caro zio Checchino.


In the last april 2025 at Malcesine (VR), I dived on this site at 59 meters deep on the beautiful "ALFA ROMEO GIULIETTA" car wreck (on this web-site you see 2025 april).
Nearby, at 51 and 53 meters, there are others two cars wrecks. Precisely these are two Fiat models: the "600" and the "1400".
From the past of the fifties and sixties, they arrived in the Italian culture and history.
On the "FIAT 600" I have a personal memory, because it was the car of "Checchino", mine dear uncle.



domenica 1 giugno 2025

^^montagna: "SIVITILLI a/r"


Quando inizio alle tre e mezza del mattino o meglio della notte, ai 1450 metri del Piazzale Amorocchi dei Prati di Tivo c'è un grado di temperatura: a maggio meglio di così non potevo trovare!
Alla luce della frontale per un pezzo mi guidano i piloni dello skilift della stazione sciistica poi, al termine di questi, tra le prime macchie di neve ancora ghiacciata rimonto gli avancorpi rocciosi che sovrastano i prati mentre il crepuscolo sfuma nell'alba.
Sul manto del rigelo notturno della larga lingua nevosa che sto risalendo, oltrepasso il sentiero "Pierpaolo Ventricini" e m'indirizzo verso l'evidente "Canale Sivitilli" sulla pendenza che aumenta.
Alla mia sinistra uno sperone di rocce che muore tra la neve separa la "Normale da Nord" dal "Sivitilli", nel quale entro.
La neve sotto gli attrezzi continua ad essere durissima o ghiacciata e così risalgo l'intera goulotte, che della splendida placconata rocciosa di nord-est della Prima Spalla del Corno Piccolo è il suo margine orografico destro.
In alcuni punti a causa di vecchi slavinamenti con attenzione scalo dei muretti più ripidi, quindi in uscita con qualche passo di misto arrivo sulla sommità della Spalla ed alle otto e mezza sul Corno Piccolo spazzato da un fastidioso vento di Grecale, dal quale mi tolgo subito tornando sui miei passi fino al ridosso dell'uscita del canale. Qui, dopo 5 ore e passa in punta di ramponi finalmente posso stare fermo e seduto mentre metto qualcosa sotto i denti.
Alle latitudini del Gran Sasso d'Italia trovare alla fine di maggio neve ancora ghiacciata è cosa rara, viste queste ottime condizioni decido di scendere sulla stessa linea di salita.
Molto attento e valutando ogni singolo movimento di ramponi e piccozze su neve ancora tostissima e che non mollerà, disarrampico il Sivitilli rallentando e rimanendo ancor più concentrato su quei tratti più inclinati già affrontati in salita.
In certi momenti sono investito da nuvole di polvere ghiacciata che arrivano dall'alto mosse dal vento di cresta, che però non arriva nell'incassato ridosso dove mi trovo. Per interrompere anche per solo qualche minuto il continuo lavoro dei polpacci, mi fermo vicino a nicchie tra roccia e neve dove con la paletta della picca scavo dei ripianetti orizzontali per i piedi.
Tornato alla base dela goulotte, su pendenze meno decise, prima su neve che ancora tiene e poi per prati dopo quasi 9 ore rientro al Piazzale Carlo Amorocchi a mezzogiorno.


At half past three in the morning, in the "Piazzale Amorocchi" of "Prati di Tivo" (1450 meters above sea level), the air temperature is 1°C, excellent for my climbing.
I go up, walking at night near the ski lift of the ski resort then, at its end, I continue on the first patches of icy snow, while slowly the sunrise begins.
On the steep frozen slope I head towards the "Sivitilli" gully, and I entr it. The snow, always hard or frozen, is perfect for the crampons and the ice axes, and so I attentively climb overcoming some steeper parts, whit at my right side the splendind rock wall of the north-est face of the "Prima Spalla del Corno Piccolo".
On mixed ground, snow and rocks below the crampons, I arrive at the end of the gully on the "Prima Spalla" ridge. Then I go to the top of the "Corno Piccolo" where is an annoying wind of "Grecale" (from north-east to south-west), therefore immediately I go away to a zone without it, where I finally can stay sitting to rest my legs, after five and more hours of continuous steep climbing.
It's the last days of May and at the latitude of the "Gran Sasso d'Italia" massif, there's still a lot of snow and ice on the mountains: it's rare. So, thanks to these excellent conditions, I decide to go down from where I came up.
Slowly I disclimb and on the steeper parts I'm very carefully, thinking a lot at every single movement of my ice tools, while moved by the wind above, sometimes clouds of snow dust come at me.
In some points of the steep snow gully, with the ice axe I can do small horizontal support to give my legs a few minutes of rest.
Arrived at the base, I finally can walk on slight slopes of snow and grass, and at noon I return at "Piazzale Carlo Amorocchi", about nine hours after.