DIVING & MOUNTAINS
Quando
mia figlia
era piccola,
un giorno
una signora
troppo curiosa
le chiese:
"MA CHE LAVORO FA
IL TUO PAPA' ?"
Lei ci pensò
un po' su.
Poi le rispose:
"LE IMMERSIONI
IN MONTAGNA !"
- Giacinto "zeta zeta" Marchionni
- PESCARA, PE - Pescara, Italy
Da sempre appassionato d'immersioni che ho iniziato in apnea e dal 1981 con autorespiratori ad aria, ossigeno e circuito chiuso. Nel poco tempo rimanente mi arrampico sopra qualche montagna.
Tuffi e scalate li racconto con "filmetti", parole e foto.
lunedì 31 gennaio 2022
^^montagna: "CANALE DEL TESORO NASCOSTO"
Seguendo il consiglio dell'Appenninista Cristiano Iurisci, m'indirizzo con l'amico Massimo nel cuore del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise per un'invernale sul versante sud al Monte Calanga (2168mt), gruppo del Marsicano, in una scalata che vista dal basso risulta essere poco o nulla evidente. Non a torto l'apritore l'ha chiamato il "Canale del Tesoro Nascosto", tesoro alpinistico s'intende.
Nome quanto mai appropriato, infatti lasciata l'automobile nei pressi dell'arroccato paese di Opi(AQ), iniziamo l'avvicinamento alla luce delle lampade frontali e solo appena fatto giorno abbiamo potuto vedere il roccioso lato meridionale della montagna. Da lì però la prospettiva non lasciava intuire nessuna possibilità di ascensione invernale che invece poi, di colpo, quasi inaspettatamente ci si apriva quando superavamo un netto costolone roccioso e non prima di aver risalito sulla massima pendenza tutto il ripido bosco di faggi alla base della montagna.
Con ai lati imponenti pareti di roccia, guglie e pinnacoli in un ambiente davvero unico che ci ha accompagnato per tutta l'ascensione, si è snodata la scalata che nella sezione superiore ho variato scegliendo una nuova linea più diretta che prima mi faceva risalire verticalmente dentro uno stretto camino magro di neve (passi di III° e protezione con cordino in clessidra), poi per una breve goulotte ghiacciata ad 80° (vite da ghiaccio), quindi per ripido tratto a 70° su erbe affioranti (friend su roccette), fino a farmi arrivare dove la pendenza decisamente abbatteva per attrezzare sosta con friend e chiodo poi tolto, quasi al termine della corda da 60 metri.
Una volta che l'amico Massimo, a dir poco entusiasta della sfilata, mi raggiungeva e terminate le difficoltà alpinistiche, riponevamo negli zaini corda ed accessori per proseguire su inclinazioni sulle quali bisognava solamente faticare ancora, prima verso la cresta e quindi in vetta con panorami verso Barrea, il suo lago e su tutte le cime del Parco Nazionale d'Abruzzo, in una giornata di fine gennaio talmente fredda che l'acqua nelle borracce iniziava a congelare.
domenica 30 gennaio 2022
--immersioni: "SOTTO IL TORRIONE"
In una bella giornata di gennaio, torno ad immergermi in un sito sommerso delle Tremiti che diversi anni fa mi vedeva solitario ed assiduo frequentatore, in particolar modo nella stagione fredda quando sulle isole si assapora sempre un'atmosfera tranquilla e silenziosa lontana dal chiasso delle calche turistiche estive.
Sulla piccola banchina deserta ci prepariamo e di lì a poco con gli autorespiratori in spalla ci tuffiamo.
E' un normalissimo settore di fondale che molte bene conosco e che offre normalissimi scorci di vita marina tipici "mediterranei".
Al di là però di quello che osservo, via via che a mezz'acqua sorvolo la scogliera sommersa i ricordi del tempo trascorso in questa personale "palestra" subacquea mi tornano nitidamente in mente come se fosse stato ieri.
lunedì 24 gennaio 2022
^^montagna: "CRESTA DI NORD-EST AL PRIMO CANTARO"
Partiti con la macchina verso le 3 e mezza del mattino, raggiungiamo il Valico di Serra S. Antonio nei Simbruini, ed all'alba con il termometro che segna -9° iniziamo sui 15-20 centimetri di neve caduta da un paio di giorni e mantenuta polverosa dalle basse temperature, sulla quale battiamo la traccia fin quando usciamo dal bosco.
Rimontiamo poi in direzione del Monte Piano fino a circa 1850 metri di quota per deviare alla nostra sinistra ed indirizzarci verso lo spettacolare e selvaggio anfiteatro roccioso glaciale che si trova sotto la cima del versante nord del Primo Cantaro (2088mt).
Continuando a pestar neve ed in diagonale andar su verso la nostra sinistra, lo attraversiamo tutto per raggiungere la meta della nostra scalata: la sua panoramica ed elegante Cresta di Nord-Est che da quel lato lo chiude.
Con le temperature che si sono mantenute basse nonostante la linea di salita fosse tutta al sole, su neve sempre dura o ghiacciata e con fredde raffiche di vento che a momenti sollevava polvere di neve, ci gustiamo tutta l'ascensione dell'aerea cresta e superate in alto alcune rocce un po' magre, raggiungiamo la cima del Primo Cantaro, il cui bordo sommitale a tratti era contornato da imponenti cornici nevose, dalla quale si gode una superba vista.
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Cresta di nord-est al primo Cantaro,
Primo Cantaro
lunedì 17 gennaio 2022
^^montagna: "VIA FALCIONI"
Nonostante i 1500 metri di dislivello totale di salita, la Via Falcioni posta nella sezione alta della parete nord di Pizzo Deta nel gruppo degli Ernici merita di essere ripetuta perchè offre inaspettati scorci di ripide goulottes e pareti.
Partiti da Roccavivi (AQ) alle sei del mattino che era notte, vi rientreremo all'imbrunire delle diciotto della sera, dopo 12 ore di intensa e bella montagna.
Iniziata la ripida ascensione dentro il faticoso Canalone di Peschiomacello, nel quale ci si instrada in maniera molto articolata e senza traccia segnata, solo tra i 1000 ed i 1200 pestiamo neve soffice, quindi alle quote superiori sempre da durissima a ghiacciata in una linea mai difficile, che risale tra imponenti pareti e pinnacoli di calcare decorati da stalattiti di ghiaccio.
Arrivati a 1800 metri, proprio alla base del panoramico anfiteatro glaciale che sostiene le vetta del Pizzo Deta, tutto a sinistra, netto e ripido si staglia il canale della Via Falcioni alla cui base andiamo ad attrezzare la sosta d'attacco quasi dentro una piccola grotta.
I primi metri a 70° ed il successivo breve traverso a sinistra, che serve ad aggirare una verticale fascia rocciosa ed al cui termine vado a fare la prima sosta, sono totalmente ghiacciati. Una volta ritornati poi a destra sulla traccia del canale calchiamo una super neve sempre dura e solo da punte anteriori dei ramponi.
Arriviamo così su di un'aerea selletta dalla quale osserviamo la parte alta della via e dove prima di ripartire riprendiamo fiato per qualche minuto. Quindi sempre sulla massima pendenza sulla neve dura o ghiacciata continuiamo verso l'alto a superare gli ultimi ripidi metri per uscire.
Una ventina di minuti fermi in vetta per bere, mettere qualcosa sotto i denti ed osservare il giro d'orizzonte di bianche montagne e più lontano il Mar Tirreno con le Isole Pontine, ed iniziamo i 1500 metri della discesa per la panoramicissima cresta di sud-sud/est del Pizzo Deta fino ai 1750 metri di quota, da quel punto lasciamo la cresta ed accostiamo per est, alla nostra sinistra, giù per canalini tra rocce della parte alta del Vallone dell'Olmo ed infine per il silenzioso bosco.
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domenica 9 gennaio 2022
--immersioni: "IL MUGGINE DEL LAGO"
Il cefalo, o muggine, è un pesce di mare che facilemente si adatta a vivere in zone di acqua salmastra e dolce. Per questo motivo lo si può trovare anche in fiumi o laghi, che comunque devono avere una via di accesso da e verso il mare.
In immersione nel Lago di Castelgandolfo, che però non ha accessi diretti dal mare, già m'era capitato d'incontrarne degli esemplari chiaramente introdotti nel bacino dall'uomo in quella che oramai è diventata un'abitudine che va ad alterare gli equilibri dell'ecosistema lacustre.
Nella lunga fase di decompressione di un tuffo ad 81 metri con doppio REBREATHER e diluente Trimix 12/45, in decompressione ad una quindicina di metri, m'è capitato di vederne uno boccheggiante e moribondo lungo 60-70 centimetri.
martedì 4 gennaio 2022
^^montagna: "VERSANTE NORD-EST DI MONTE CAPPELLO"
Partiti da Rendinara(AQ) all'albeggiare, risaliamo per un pezzo il Vallone del Rio e poi per ripida traccia nel bosco deviamo a destra per la Fossa Fracasse che risaliamo sino alla fine dalla faggeta che è proprio sotto la rocciosa parete verticale che da questo versante fa da base al Monte Cappello(1981mt) nel gruppo degli Ernici.
Da qui iniziamo la salita con piccozze e ramponi che su tutta la linea che abbiamo scelto di seguire sarà su ottima neve sempre durissima ed in certi tratti persino ghiacciata.
Fatta la prima rampa lasciandoci proprio di fianco la bastionata rocciosa, invece poi di superarla verso destra e continuare sulla via "Tanto di Cappello" magra di neve, abbiamo scelto di scalare costeggiando alla base l'interessante ed articolato versante roccioso a sinistra, con costanti pendenze di 50°/60°, fino ad uscire nell'unico punto possibile della linea di cresta sgombera da cornici, quindi poi ... sopra il Cappello.
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