DIVING & MOUNTAINS
Quando
mia figlia
era piccola,
un giorno
una signora
troppo curiosa
le chiese:
"MA CHE LAVORO FA
IL TUO PAPA' ?"
Lei ci pensò
un po' su.
Poi le rispose:
"LE IMMERSIONI
IN MONTAGNA !"
- Giacinto "zeta zeta" Marchionni
- PESCARA, PE - Pescara, Italy
Da sempre appassionato d'immersioni che ho iniziato in apnea e dal 1981 con autorespiratori ad aria, ossigeno e circuito chiuso. Nel poco tempo rimanente mi arrampico sopra qualche montagna.
Tuffi e scalate li racconto con "filmetti", parole e foto.
lunedì 30 novembre 2015
--immersioni: "INVERNO"
Di colpo un'ondata depressionaria, con brusco calo delle temperature e tempo fortemente perturbato, colpisce l'Italia centrale ed in particolare l'Abruzzo interno: l'inverno pare abbia deciso d'irrompere all'improvviso senza farsi annunciare.
Per due giorni consecutivi copiose nevicate coprono monti e sponde di laghi.
lunedì 23 novembre 2015
--immersioni: "AUTUNNO"
Il vento decisamente più fresco che soffia in questo 21 di novembre 2015, annuncia con un po' di ritardo l'arrivo dell'autunno.
Sotto le acque perennemente fredde di questo lago però le stagioni non esistono, se non per il fatto che oggi osservando dal basso verso l'alto, sulla superficie di confine tra aria ed acqua si vedevano galleggiare ammassi di foglie ingiallite che spinte da su dal vento e da giù dalle bolle di scarico del mio autorespiratore, creavano fantasiosi disegni.
martedì 17 novembre 2015
^^montagna: "JENCA & CAMARDA"
Arrivato alle sette di mattina al Km.7 della "strada provinciale del Vasto", tra Assergi e Forche Canapine, zaino in spalla sulla massima pendenza di bei pratoni ripidi e senza sentiero, m'indirizzo verso il Monte Jenca nel gruppo del Gran Sasso d'Italia.
Mentre salgo sotto di me giù in basso quelle che all'nizio erano brume d'umidità mattutina di fondo valle, corposamente iniziano ad addensarsi fino a diventare a causa dell'inversione termica un vero e proprio impenetrabile mare di nuvole sul quale come sospesi galleggiano i monti vicini e lontani per tutto il cerchio dell'orizzonte.
Con questo spettacolo che costantemente ho sotto gli occhi arrivo in cima allo Jenca (2208 mt.).
Faccio una breve sosta e poi scendo alla selletta sulla quale si sono formate due pozze d'acqua, eccessivamente chiamate "laghi", e quindi per bella cresta con affacci sulla Val Chiarino rimonto sul Pizzo di Camarda (2332 mt.). Giunto al culmine i miei occhi ed il mio spirito si saziano in abbondanza con i canali di nord-ovest della Cima delle Malecoste, lo stratificato Monte Corvo che ho proprio di fronte, l'occidentale del Corno Grande con un versante appena spruzzato di neve, uno spicchio del Pizzo d'Intermesoli e tra questi due giganti le Fiamme di Pietra del Corno Piccolo che da questo punto d'osservazione paioni davvero minuscole.
Per un po' rimiro con calma questi bei panorami montani che fuoriscono dalle nubi, poi lo scorrer del tempo mi ricorda di un improrogabile impegno pomeridiano.
Ed allora di buon passo via giù a perder quota fino ad attraversare, supportato dalla mia bussola, lo spesso strato di disorientante nebbia, per ritornare alla fine esattamente al Km.7 della provinciale nel punto dal quale ero partito, soddisfatto del fatto di aver in poche ore comunque "rubato" ai miei ed improrogabili impegni e doveri, una mattinata di bella montagna.
Solo in tal maniera è lecito "rubare".
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Monte Jenca,
Pizzo di Camarda
mercoledì 11 novembre 2015
^^montagna: "VENTO, PASSI, RESPIRI E BIRRETTA"
Osservando certe vette dell'Appennino Abruzzese, spesso si ha la sensazione che queste siano semplici montagnoni con i cocuzzoli molto arrotondati salvo poi, salendoci su, rendersi conto direttamente che sanno offrire angoli panoramici di quinte rocciose davvero spettacolari ed inaspettate.
In questo inizio di novembre 2015 che si è presentato con splendide giornate soleggiate e temperature primaverili, sarebbe stato un vero peccato non andare "nei", "tra", "sui" monti.
Ne avevo davvero voglia.
Sono salito sul monte Velino (2486mt s.l.m.), partendo da Massa d'Albe (900mt s.l.m.) e passando per la sua panoramicissima, lunga ed articolata cresta di sud-sud/est.
Il vento, i miei passi ed i miei respiri sono stati i compagni di questa salita e la birretta, poi, l'amica di vetta.
Per la discesa ho optato per il Canalone Sud, nel quali i miei passi si ammortizzavano sui suoi morbidi ghiaioni, gustando ancora scorci prospettici particolari, degna chiusura per questo anello di sintonie.
martedì 10 novembre 2015
--immersioni: "RELITTO DELL'ADERNO' "
In passato questa nave si chiamava "ARDEOLA 3" ed ebbe alterne vicende e proprietari, fin quando nel gennaio del 1943 giunse in mano italiana (Lloyd Triestino) che lo ribattezzò "ADERNO'.
Nella ristrutturazione le furono installate 4 mitragliatrici per difesa contraerea, e quindi nel marzo del 1943 fu destinata al trasporto merci nel Mediterraneo.
Durante uno di questi viaggi, esattamente il 23 luglio del 1943, al largo del porto di Civitacecchia venne silurata ed affondata dal Sommergibile inglese H.M.S. TORBAY.
Si poggiò sul fondo fangoso ad una batimetrica di 58 metri in "assetto di navigazione".
Lunga un centinaio di metri, con la sezione poppiera staccata dal resto della nave, offre notevoli spunti d'immersione, d'esplorazione, di foto e video ripresa subacquea.
Per questa nostra prima ricognizione sommersa, dove a tutti gli effetti si pratica un'immersione "quadra" a poco meno di 60 metri dal pelo dell'acqua, abbiamo deciso d'ispezionare la parte anteriore caratterizzata dalla linea della prua dritta e verticale, tipica delle navi d'inizio '900.
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relitto ADERNO',
relitto ARDEOLA 3
martedì 3 novembre 2015
--immersioni: "STRANI INCONTRI"
Già di per se, l'andar sott'acqua in questo lago offre agli occhi ed allo spirito un insolito spettacolo a volte anche grottesco.
Alghe filamentose, acqua fredda e profonda dalla sfumature cupe, colori ottenebrati, un attimo prima nebbie sommerse e poi subito dopo orizzonti cristallini ma neri, giganteschi scogli lavici, vaste aree di depositi di microrganismi candidi come neve, ferraglia e ciarpame di vario tipo buttati.
Insomma l'atmosfera che si respira sotto le onde è davvero strana.
Ma ancor più strano è stato incontrare l'amico e compagno d'ascensioni alpinistiche Massimo, nel parcheggio fronte lago!
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