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PESCARA, PE - Pescara, Italy


Da sempre appassionato d'immersioni che ho iniziato in apnea e dal 1981 con autorespiratori ad aria, ossigeno e circuito chiuso. Nel poco tempo rimanente mi arrampico sopra qualche montagna.
Tuffi e scalate li racconto con "filmetti", parole e foto.

domenica 24 aprile 2022

^^montagna: " ALTARE DELLA NEVIERA"




L'Altare della Neviera del Sirente, la massiccia struttura rocciosa che nella forma ricorda appunto un altare, alla sua destra e sinistra è contornata da due canaloni che in basso si riuniscono in un unico vallone che termina proprio al limite della faggeta.
Per bella salita, con ramponi e piccozze siamo andati su per la sua goulotte orografica di destra, divagando a mezza via alla nostra mancina per salire e scendere il canalino Hans che va a terminare sull'aerea e panoramica selletta dove muore lo Sperone Centrale della Neviera.
Ripresa quindi la linea principale, sotto un forte vento siamo prima usciti sui pianori sommitali dell'Altare, ed immediatamente dopo abbiamo cercato il ridosso nel suo canale orografico di sinistra. Messi quindi gli sci lo abbiamo disceso tutto.
Arrivati giù, evidentementi non ancora sazi, per guadagnarci qualche ulteriore curva della giornata abbiamo risalito anche la Valle dello Scurribile. Poi giù.

lunedì 18 aprile 2022

^^montagna: "CANALINO OTTO MAGGIO"




Alle cinque di notte siamo partiti dallo Chalet del Sirente, e risalendo ripidamente la faggeta abbiamo visto il sorgere del sole.
Usciti dal bosco, tra lo Sperone Centrale della Neviera ed il Peschio Gaetano, all'ombra delle pareti rocciose abbiamo iniziato a risalire l'ampio Canalone San Vincenzo sulla neve dura delle sette del mattino.
Tra l'insormontabile ed estesa struttura denominata la Barriera a destra, ed il Peschio Gaetano a sinistra, nella sua parte più in quota il canale risale per circa 150 metri tra strette quinte di roccia nell'unica punto di questo settore che consente di finire direttamente sulla linea di cresta principale, e che l'apritore ha nominato "Canalino Otto Maggio".
A stagione inoltrata, normalmente, questo tratto di salita non presenta particolari difficoltà oggettive e di solito non lo si scala in cordata.
Man mano che salivamo, però ci rendevamo meglio conto delle reali condizioni d'uscita della goulotte del momento: un muro nevoso quasi verticale sormontato da una cornice.
Così ci siamo legati, ingaggiandoci per più di un'ora per una sfilata d'una settantina di metri di corda prima di posare i ramponi sul pianoro sommitale di cresta.
La discesa l'abbiamo effettuata vicino le rocce basali del Pilastro di nord-ovest dell'Altare della Neviera del Sirente risalito da alcune vie di roccia, tra le quali "Quanto Silenzio" (vedere su questo sito).