DIVING & MOUNTAINS
Quando
mia figlia
era piccola,
un giorno
una signora
troppo curiosa
le chiese:
"MA CHE LAVORO FA
IL TUO PAPA' ?"
Lei ci pensò
un po' su.
Poi le rispose:
"LE IMMERSIONI
IN MONTAGNA !"
- Giacinto "zeta zeta" Marchionni
- PESCARA, PE - Pescara, Italy
Da sempre appassionato d'immersioni che ho iniziato in apnea e dal 1981 con autorespiratori ad aria, ossigeno e circuito chiuso. Nel poco tempo rimanente mi arrampico sopra qualche montagna.
Tuffi e scalate li racconto con "filmetti", parole e foto.
mercoledì 27 dicembre 2023
^^montagna: "SAPORE UNICO !"
(Monte) AMARO ABBRUZZESE !
Sebbene analcolico, dopo averlo assaporato taglia sempre le gambe!
1500 metri di dislivello su neve non portante per quasi tutta la traccia per salire in cima alla vetta più alta del massiccio della Majella, il Monte Amaro a 2793 metri s.l.m.
(Monte) AMARO ABBRUZZESE!
Although non-alcoholic, it always cuts your legs!
1500 meters of altitude difference on soft snow for almost the entire track to climb to the top of the highest peak of the Majella massif: Monte Amaro at 2793 meters above sea level.
lunedì 11 dicembre 2023
^^montagna: "GLI SPERONI DELLA MENTORELLA"
Concatenamento alpinistico (450 metri di sviluppo totali con difficoltà fino al V°/D), nei Monti Caprini dell'Appennino Laziale sui così detti Speroni della Mentorella; delle costole rocciose incastonate nel bosco di lecci che fittissimo ricopre questi versanti.
Lasciato il Santuario della Mentorella, siamo secesi nella Valle Streppara per raggiungere alla base del quinto sperone l'attacco della via "Verso le nuove stagioni", (Abbate-Frezza; 25 agosto 1981) che si snoda su di un'aerea cresta stratificata.
Usciti da questa via quindi siamo ancora ridiscesi per la stessa valle per spostarci poi sul quarto sperone ed andare a scalare "Uomini dei boschi", (Abbate-Risi; 9 giugno 1988) che sale per una successioine di placche e paretine con calcare che regalava alle scarpette un "grip" fantastico!
Solo nella prima sfilata di corda di ognuna delle due ascensioni ci siamo mossi con delicatezza a causa dell'umidità residua presente sulle rocce nelle zone in ombra proprio in corrispondenza dei metri iniziali, per il resto il vero piacere dell'arrampicata unito al piacere di stare in mezzo a monti che regalano atmosfere solitarie e rilassanti panorami a 360°.
Terminate le difficoltà alpinistiche abbiamo risalito nel bosco la ripida erta verso il piccolo ed arroccato Santuario della Mentorella dove siamo rientrati dopo aver scalato a braccia su di una corda fissa l'ultimo tratto verticale.
Mountaineering concatenation (450 meters of total development with difficulty V°/D), in the Caprini Mountains of the Lazio Apennines on the Spurs of Mentorella (rocky ridges nestled in the holm oak forest).
After leaving the Sanctuary of Mentorella, we went to the Streppara Valley to reach the start of the route "Verso le nuove stagioni", (Abbate-Frezza; 25 August 1981) on an airy stratified ridge.
After this route we then went back down the same valley to start the route "Uomini dei boschi", (Abbate-Risi; 9 June 1988) on limestone walls that gave the shoes a fantastic "grip"!
True pleasure of climbing combined with the pleasure of being in the middle of mountains that offer solitary atmospheres and relaxing 360° panoramas.
Once the mountaineering difficulties were over, we returned to the small Sanctuary of Mentorella, ending our beautiful day in the mountains.
martedì 21 novembre 2023
--immersioni: "SEXBOMB"
Tutte le curve al posto giusto che con perfetto raggio sembrano essere state tirate con un compasso!
W O W !
Cos'altro aggiungere?
Profondo tuffo lacustre per salutare prima la Sirena "tuttecurve" e poi raggiungere il relitto della barchetta a 94 metri.
135 minuti in totale con doppio apparato a circuito chiuso nel Lago di Albano/Castelgandolfo (Roma).
All the curves in the right place that with perfect radius seem to have been drawn with a compass!
W O W !
What else to add?
Deep lake dive first at the Marmade "Allcurves", and then reaching the little boat wreck at 94 meters.
135 minutes in total with double e.c.c.r. in Lake Albano / Castelgandolfo (Rome).
mercoledì 8 novembre 2023
domenica 22 ottobre 2023
^^montagna: "P.E.C."
In una ventosa giornata d'ottobre saliamo al monte Prena (2561 mt), per la Via Brancadoro.
Scesi con la via Normale al Vado di Ferruccio (2233 mt), ci dividiamo.
L'amica prosegue verso il basso mentre io percorro l'articolato saliscendi verso il Camicia che offre bellissime visuali.
Scalato quindi l'incassato ed un po' rotto canalino di nord-ovest, giungo in vetta del Camicia (2564 mt).
Sulla linea della discesa scialpinistica invernale del Paginone, in alto tra ghiaie un po' ripide ed in basso tra erbe gradinate, scendo fino al sentiero della vecchia Miniera di bitume dove ci ricongiungiamo.
On a windy October day we climb to Mount Prena (2561 m), along the Brancadoro mountaineering route.
After descending along the Normal route to Vado di Ferruccio (2233 m), where we split up.
My friend continues downwards, while I go on the articulated ups and downs towards Camicia which offers beautiful views.
After climbing its north-west gully, I reach the summit of Camicia (2564 m).
On the winter ski mountaineering descent named Paginone, I descend to the old Bitumen Mine path.
giovedì 12 ottobre 2023
^^montagna: "PER CIAMMARICHE"
Sulla Majella Orientale, alla Cima della Stretta di Fara San Martino (CH), non avevamo di meglio da fare che andare per ciammariche secche!
On the Eastern Majella, at Cima della Stretta, Fara San Martino (CH), we had nothing better to do than go looking for dried snails!
lunedì 9 ottobre 2023
--immersioni: "IL RELITTO DI TORRE FARO"
Arrivato sul relitto volevo scendere sul suo lato di sinistra, la nave è appoggiata sul fondo in assetto di navigazione con la prua rivolta verso terra e la dritta a nord, ma un fastidioso residuo di "montante", la corrente che dal Mar Ionio risale verso settentrione, mi avrebbe reso la sommozzata più lavorata nonostante mi aggrappassi con le mani al fondale.
Allora mi sono ridossato dal flusso dell'acqua a dritta della nave riparato dalla struttura metallica, e così sono giunto nella zona poppiera dell'elica a 70 metri, transitando al lato alla boscaglia di paramuricee cresciute sulle lamiere.
When I reached the wreck I wanted to go down on its right side (it is on the bottom in navigation trim with the bow towards the beach), but an annoying residual current "rising" towards the north, would have made the dive very difficult.
So I swam to the left side of the ship sheltered by the metal structure, and so I reached the stern area and the propeller at 70 meters, passing over the beautiful paramuricea red and yellow forest.
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relitto BOWESFIELD
domenica 1 ottobre 2023
--immersioni: "ALLA TURCA"
Il relitto tedesco affondato nella II^ Guerra Mondiale, conosciuto come la "Bettolina" di Lazzàro, giace parallelo alla linea del bagnasciuga, adagiato appena alla sua mancina su grosso sedimento sabbioso ad una quarantina di metri di profondità.
Seppur di dimensioni ridotte rispetto ad altri e più interessanti navigli sommersi che ho visitato, ho sempre un ottimo colpo d'occhio quando lo vedo spuntare di prua nell'azzuro del mare.
Lasciandomelo sfilare sulla sua sinistra passo davanti al piccolo bagno di bordo alla turca per la precisione e che, manco a dirlo, è sempre libero nel caso del ...bisogno!"
The German wreck sunk in World War II, known as the "Bettolina" of Lazzàro (RC), lies parallel to the beach, resting just to its left on large sandy sediment at about forty meters of depth.
It is a small wreck, which always gives me a beautiful view when I see it appearing from the bow in the blue of the sea.
Then I pass in front of the small Turkish toilet, which is ... always free!
domenica 24 settembre 2023
--immersioni: "BLU"
103 metri per 140 minuti con doppio e.c.c.r.
Dentro un blu intenso che ammantava tutto, non solo gli occhi, solitaria e profonda immersione nel Mar Ionio della Calabria.
Arrivato a 70 metri ho seguito ed esplorato una costola di roccia, di poco elevata dal pavimento sabbioso, che indirizzandosi verso il basso mi faceva guadagnare decisamente quota.
Un fitto sciame di gamberetti stazionava nei pressi delle rocce alla massima profondità che ho raggiunto.
Interessante è stato curiosare sugli scogli il "coralligeno" Mediterraneo.
Mentre dai 70 metri rimonto l'alto gradone che mi condurrà a 50 metri, osservo un intreccio di cime, lenze e nasse oramai incrostate e per sempre perse qui sotto e che, anche se innaturali, creano alla vista giochi geometrici meritevoli di videoriprese.
Continuo la risalita e la decompressione, nonostante lunga, mai noiosa, anzi: infatti mai ci si stanca ad osservare nella colorata luminosità del bassofondo la scogliera sottocosta.
Inside an intense blue that covers everything and not just the eyes, a solitary and deep dive in Calbrian Ionian Sea.
I reach 70 meters and follow a rocky ridge oriented on the maximum inclination.
There is a large school of shrimp near the rocks at my maximum depth.
From 70 meters I swim on the high step up to 50 meters.
I observe ropes, fishing lines and traps forever lost under the sea. In this place they are unnatural, but they create geometric perspectives good for videos.
The decompression is long but never boring, it is relaxing to be in the brightness of the shallows.
mercoledì 13 settembre 2023
^^montagna: "MONTE CRISTALLO"
Per il suo versasnte di sud-est solitaria ascensione al Cristallo, imponente cima delle Dolomiti Ampezzane che poco regala.
Sulla Normale via Grohmann, di bassa frequentazione, si riesce a respirare ancora l'atmosfera dell'epoca pionieristica dell'esplorazione dolomitica. Pareti verticali, incassati canaloni, guglie erose decorati da silenzi che saziano l'alpinista.
Anche se indicata da numerosi ometti, che in certi punti sono troppi ed anche fuorvianti, la via normale è una salita alpinistica con passaggi fino al III° che richiede sia un ottimo allenamento per affrontare i suoi 1400 metri di dislivello, che l'abitudine a muoversi su roccia non sempre solida e cengie cosparse di ghiaia.
Alle sei del mattino sono partito dal Passo Tre Croci (1808mt), e dopo essere transitato per bosco e pini mughi un'oretta dopo raggiungevo il Col de Varda.
Da qui traversavo alla mia destra, sinistra orografica, per entrare e faticosamente risalire la ripida e cedevole Grava delle Cerigeres, la valle morenica tra il Cristallo ed il Piz Popena che nell'ultimo centinaio di metri diventa ancora più inclinata e sdrucciolevole. Con movimenti ragionati superavo il tratto, al momento ricacciando indietro il pensiero di come più tardi sarebbe stato scenderci, e guadagnavo l'incassato Passo del Cristallo a 2808 metri.
Il tempo di riprendere fiato mentre osservavo abbarbicato alla parete un diroccato avamposto Italiano della Grande Guerra, che sopraggiungeva un altro alpinista solitario.
Dopo veloce presentazione, per anticipare e non avere sopra la testa altri tre austriaci che nel frattempo stavano arrivando al valico, abbiamo deciso di ripartire assieme, approfittandone così anche per scambiarci foto.
Dopo aver aggirato un vecchio ed inaffidabile ponticello in legno marcio che supera un intaglio, si entra e si percorre la Grande Cengia Inferiore che traversa il versante sud-orientale del Cristallo, quindi per canalini, camini e gradoni di roccia, in un percorso d'arrampicata serpeggiante si arriva sulla Grande Cengia Superiore, o Cengia Collare.
Per un tratto non lungo e molto panoramico, su questa ci si sposta a sinistra fino a dover effettuare passi in traverso sotto un piccolo tetto che conducono ad un comodo pulpito posto sul filo di uno sperone, dal quale giù in basso si vede Cortina d'Ampezzo.
Oramai si è sui 3000 metri, e si intuisce che questa è la lunga, bella ed aerea cresta finale, però da non prendere sotto gamba.
Dal pulpito dritti si rimontano alcuni metri sul non intuitivo muro di fronte, poi si scala lungamente prima un camino ben appigliato e di seguito in esposizione totale placche, diedrini e risalti con a destra e sinistra spettacolari affacci su rocce verticali fin quando, oramai in vista della vetta, la pendenza abbatte consentendo di raggiungerla camminando.
Finalmente in punta di questo Cristallo a 3221 metri di quota da cui si gode una splendida visione a 360° sui monti lontani, ed a breve sulla sottostante vetta del Popena, le Tofane, i Cadini di Misurina, la Croda Rossa d'Ampezzo e le Tre Cime.
Dopo praticamente 5 ore continue di movimento, scalata e fatica, stare anche pochi munuti immobile e seduto mentre mi rifocillavo era una ricarica.
Mi sono goduto ed ho memorizzato a pieno quell'indelebile manciata di tempo.
La giornata soleggiata, senza nuvole né vento e la piacevole temperatura m'invitavano a dilatare la pausa, ma il pensiero della discesa lunga ed articolata faceva tornare alla realtà, ed allora dopo aver firmato il libro di vetta mi lasciavo alle spalle la sua croce metallica.
La discesa è per forza sulla stessa linea di salita, mettendo in conto nel caso anche l'eventualità di alcune calate in corda doppia.
Cautamente, con grande attenzione e concentrazione ho dissarrampicato tutta la via verso il basso, prendendomi anche le necessarie pause.
Incrociavo gli austriaci che intanto stavano ancora venendo su.
Ripercorsa quindi la Cengia Inferiore e raggirate le traballanti assi di legno si ritorna al Passo del Cristallo.
Proprio sotto di questo come all'andata c'era il pezzo più insidioso perchè in discesa, in traverso, su terreno ripido e terroso, praticamente improteggibile a causa della pessima qualità della roccia che oltrepassavo con movimenti lenti e d'equilibrio, accompagnati non solo con parolacce ma anche da qualche santo.
Con le gambe che iniziavano ad essere pesanti e sotto il sole in vetta piacevole ma in basso davvero caldo, rimanevano ancora da scendere l'estesa pietraia della grava ed il sentiero verso il Passo Tre Croci.
Solitary climb on the south-east side of Monte Cristallo, an imposing peak of the Ampezzo Dolomites that absolutely does not give anything away for free.
On the solitary Normal route, or Grohmann route, you can still experience pioneer mountaineering. Vertical walls, deep gullies, eroded pinnacles, broken rocks and silence everywhere.
Even if indicated by too many stone men, the normal route is an alpine climb with passages up to III° that requires both excellent training to tackle its 1400 meters of altitude difference, and the habit of moving on rock that is not always solid and covered in gravel.
At six in the morning I started from Passo Tre Croci (1808m), and through woods and mountain pines an hour later I reached Col de Varda.
Then I crossed to my right, left orographic side, to enter and laboriously climb the steep and landslide-prone Grava delle Cerigeres, the moraine valley between Cristallo and Piz Popena. On its last hundred meters, even more inclined and slippery, I climbed to Passo del Cristallo at 2808 meters.
While I was taking a break, another lone climber arrived at the pass.
We said goodbye and continued together, exchanging photos.
After going around a dangerous wooden bridge, we followed the Grande Cengia Inferiore that crosses the south-eastern side of the Cristallo. Then along gullies, chimneys and rock steps to the Grande Cengia Superiore, or Cengia Collare.
For a short and very panoramic stretch of traverse to the left we arrived under a spur, from which we could see Cortina d'Ampezzo down below.
We were at about 3000 meters. We started straight up the wall in front where we first climbed a chimney and then, in total exposure, a long and beautiful ridge and only in the last movements near the summit did we walk.
Finally at the top of this Cristallo at 3221 meters above sea level from where we had a splendid 360° view of the distant mountains, the nearby peak of Popena, the Tofane, the Cadini di Misurina, the Croda Rossa d'Ampezzo and the Tre Cime.
After 5 hours of continuous movement, I relaxed for a few minutes sitting down.
The sunny day, without clouds or wind and the pleasant temperature invited us to extend the break, but the long and laborious descent made us leave the summit.
The descent is on the same line of ascent.
Carefully, with great attention we downclimbed the entire route downwards, of course also taking breaks.
The beautiful crest at the top, the Collare ledge, the Lower Cengia, the wooden bridge and the Passo del Cristallo.
Right below this was the most insidious passage because it was steep, unprotectable and downhill that I passed with balancing and slow movements, ed also naming ... several saints.
After the long and stony Grava delle Cerigeres, the mountain pines, and finally the end at Passo Tre Croci.
lunedì 11 settembre 2023
--immersioni: "LAVORI IN CORSO"
Albano Lake
_91 metri
_2 ore e 20 minuti
_doppio e.c.c.r.
Al lavoro, e c'è anche il cartello indicatore!
Albano Lake
_91 meters
_2 hours and 20 minutes
_double e.c.c.r.
Work in progress!
domenica 27 agosto 2023
^^montagna: "TUTTA UNA TIRATA 2"
2793 metri di dislivello sono stati quelli che abbiamo salito in un'unica tirata.
Partiti in bicicletta da Pescara, nella notte abbiamo pedalato per 70 chilometri fino a Passo San Leonardo a 1280 metri di quota.
Scesi quindi di sella, dopo aver mangiato, bevuto qualcosa e recuperate un po' di energie, messi gli zaini in spalla prima dell'albeggiare abbiamo iniziato l'ascensione dei 1500 metri verso il tetto del Massiccio della Majella, il Monte Amaro a 2793 metri sul livello del mare.
Usciti dal bosco, invece di andare al centro della Rava della Giumenta Bianca, o Direttissima, abbiamo preferito rimontare sulla cresta che ripidamente la chiude alla sua destra orografica, e per questa metro dopo metro fino in vetta.
L'essenza del viaggio è il viaggio stesso.
In a single climbing we covered 2793 meters of altitude.
During the night, from Pescara we pedaled for 70 kilometers to Passo San Leonardo at 1280 meters above sea level.
After parking the bikes we rest a bit then, before sunrise, with our backpacks on our shoulders we began the 1500 meter climb towards the highest peak of the Majella Massif: Monte Amaro at 2793 meters above sea level.
After leaving the forest we climbed the ridge located on the orographic right of the Rava della Giumenta Bianca.
The essence of the travel is the journey itself.
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Bicicletta e Scalata,
Tutta Una Tirata
mercoledì 23 agosto 2023
^^montagna: "CRESTA OVEST DELLA TERZA SPALLA"
Nonostante abbia già ripetuto questa via alpinistica, che dalla Val Maone risale tutta la Terza Spalla del Corno Piccolo al Gran Sasso d'Italia fino ad uscire dove questa si spegne in prossimità della sella del Canale del Tesoro Nascosto. Le atmosfere solitarie, remote e silenziose, quelle che da sempre preferisco, mi spingono a percorrerla ancora.
Visto lo sviluppo di 550 metri, scegliamo di lasciare il Piazzale Amorocchi dei Prati di Tivo alle sei del mattino ed alle otto siamo all'attacco che è praticamente nascosto alla vista, dopo aver risalito per sfasciumi e prati inclinati sopra la Fonte Popone, che in questa stagione risulta essere meno di un rigagnolo d'acqua quasi asciutto.
Scalando qui, ancora una volta ammiro gli Aquilotti Ernesto Sivitilli ed Osvaldo Trinetti in quell'eplorazione alpinistica, per l'epoca di tutto rispetto, che li portò a trovare questa logica linea che si dipana su terreno da valutare in ogni movimento tra rocce ed erbe ripide.
A mezza via opto di variare la linea verso destra, in affaccio sul Vallone dei Ginepri, su di un tiro di 40 metri che iniziato docilmente con una semplice rampetta appoggiata, via via impennava sempre più fino a diventare verticale con bei passaggi fino al IV°+, protetti a friends, a ricongiugersi con la traccia originale.
The mountaineering route "Via Storica alla Terza Spalla", located in a remote and little-frequented area, was opened by the "Aquilotti di Pietracamela", the group of pioneers of mountaineering on the Gran Sasso D'Italia massif.
It's the third time I've repeated it.
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Terza Spalla del Corno Piccolo
domenica 6 agosto 2023
^^montagna: "ANELLO D'INTERMESOLI"
In questo lungo Anello del Pizzo d'Intermesoli di 24 chilometri e 1700 metri di dislivello positivi nel massiccio del Gran Sasso, sono partito dal paese di Pietracamela (1100mt), quindi brevemente nel bosco e di fianco al Rio Arno per attraversarlo e rimontare verso il Colle dell'Asino a 1400 metri di quota.
Lasciati gli ultimi alberi, per ripide erbe e pietraie ho deviato guadagnato prima il Picco dei Caprai (1947mt), e di seguito passando al lato della solitaria e morenica Conca del Sambuco raggiungo il Picco Pio XII° (2282mt).
Ridisceso da questo, riprendo la linea e per bella cresta panoramica salgo sulla Vetta Settentrionale dell'Intermesoli (2483mt), non prima di aver superato poco sotto la cima un breve tratto sdrucciolevole.
Per lunghe pietraie, con davanti agli occhi le bellississime pareti delle spalle del Corno Piccolo e dello scrimone del Corno Grande, raggiungo il Pizzo d'Intermesoli, culmine altimetrico del tour, a 2635 metri.
Iniziata la discesa, per ripide erbe gradinate e sfasciumi di calcare e transitando dentro un paio di strettoie tra roccie erose, arrivo alla Sella dei Grilli (2200mt), che mi ha immesso nella Val Maone che, percorsa tutta verso il basso con alla sinistra gli imponenti Pilastri dell'Intermesoli, mi ha fatto perdere quota fino a farmi rientrare a Pietracamela dieci ore dopo averla lasciata.
In this long circular tour of Pizzo d'Intermesoli of 24 kilometers and 1700 meters of total altitude difference in the Gran Sasso massif, I started from the village of Pietracamela (1100 m), then next to the Rio Arno and climb towards Colle dell'Asino at 1400 meters above sea level.
Through steep grass I climbed to the Picco dei Caprai (1947 m) and then, passing to the side of the Conca del Sambuco, to the Picco Pio XII° (2282 m).
After descending from this, through a beautiful panoramic ridge, and some mountaineering steps, I climb to the Northern Peak of Intermesoli (2483 m).
Through long stretches on split rocks, with before my eyes the beautiful walls of the shoulders of the Corno Piccolo and the crest of the Corno Grande, I reach Pizzo d'Intermesoli, at 2635 meters, the maximum altitude I have reached.
Then I went down, through steep grass, limestone steps and two gullies to the Sella dei Grilli (2200m). After that I walked all the way through Val Maone until I returned to Pietracamela, ten hours after starting.
In this long trek that requires great physical effort, there are also some mountaineering passages.
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Pizzo d'Intermesoli
venerdì 28 luglio 2023
^^montagna: "MOVIDA NOTTURNA A MONTE AMARO"
Certo è che sulla Majella di movimento ne abbiamo fatto ed anche parecchio per completare questa lunga traversata in notturna, 21 Km e 1800 metri di dislivello positivi.
Partiti alle 23.00 del 22 luglio '23 da Guado S.Antonio (1225mt), siamo transitati per il Monte Rapina (2137mt), Monte Pescofalcone (2567mt), Monte Amaro (2793 mt), Fondo di Femmina Morta (2500mt) e Forchetta Majella (2390mt), arrivando la mattina dopo ai 1234 metri di Fonte Romana.
Lasciando i caldi umidi asfissianti a 35°C della pianura, sapevamo di trovare sulle creste più elevate del massiccio rinfrescanti temperature più o meno attorno ai 14°C, e tanto è stato.
Però il vento che costantemente sibilava sulla montagna con raffiche fino ad 80 Km/ora, ci ha fatto sentire persino freddo, costringendoci così ad indossare giacca a vento, cappello e guanti.
Mentre al buio tra i pini mughi salivamo la lunga cresta del Pescofalcone, a paia come fantasmi ci comparivano dei fanali rossi, erano i grandi occhi dei camosci e dei cervi che silenziosamente ci spiavano.
All'interno del Bivacco Pelino di Monte Amaro, abbiamo recuperato energie con salsiccie, birra, prosecco, riuscendo ad appisolarci sulle brande in legno anche per qualche minuto prima della lunga discesa, effettuata muovendoci sul lunare e chilometrico altopiano di Fondo di Femmina Morta e per Forchetta Majella.
Of course, on the Majella we have plenty of movement to complete this long night crossing, 21 km and 1800 meters of positive altitude difference.
We left at 23.00 on July 22, '23 from Guado S. Antonio (1225 m), we passed through Monte Rapina (2137 m), Monte Pescofalcone (2567 m), Monte Amaro (2793 m), Fondo di Femmina Morta (2500 m) and Forchetta Majella (2390 m), arriving the next morning at 1234 meters of Fonte Romana.
The wind with peaks of up to 80 km/h, forced us to wear windbreakers, hats and gloves.
While in the dark among the mountain pines we climbed the long crest of Pescofalcone, chamois and deer silently spied on us.
Inside the Bivouac Pelino di Monte Amaro, the highest peak of the Majella, we recovered our energy with sausages, beer and prosecco. Then, the long descent, carried out moving on the lunar and kilometer-long plateau of Fondo di Femmina Morta and Forchetta Majella.
mercoledì 26 luglio 2023
--immersioni: "TERRE SCONOSCIUTE"
92mt/170 min. _ doppio e.c.c.r. _ temperatura: acqua 27°C/10°C; aria 32°C
Profonda e lunga esplorazione in una zona dove non era mai stato sotto la sponda sud/sud_ovest del Lago di Albano.
Vista l'alta temperature all'aria di 32°C mi preparo ed inizio l'immersione prima del sorgere del sole trovando in superficie l'acqua a 27°C.
Posizionatomi a 10-12 metri, lungamente pinneggio in senso antiorario sul perimetro per circa sessanta minuti prima di raggiungere la direttrice dell'area sommersa che ho scelto, quindi scendo giù.
Il fondale è composto da scogli un po' di tutte le dimensioni appoggiati sullo scuro sedimento: con attenzione mi muovo ed illumino queste "terre sconosciute" che m'incuriosiscono come sempre.
Al tempo stesso uguale e diverso, è appunto quella lieve, piccola ed appena percettibile sfumatura di diversità che mi spinge ad andare ogni volta un po' oltre.
Attraverso anche una fascia d'acqua di una decina di metri praticamente con visibilità nulla, dove avanzo a tentoni.
Con un orizzonte di quasi zero centimetri, per forza aro il fondale perché di stare in assetto ben sollevato è impossibile, ed in questo modo smuovo altre nuvole di mota. Rocce appuntite che non vedo mi toccano i fianchi.
Di colpo ritrovo la visibilità e lo stretto fascio della mia luce mi permette di vedere diversi metri in basso.
Anche nello scuro riesco a percepire la pendenza, e la cosa mi è confermata dalla presenza di un netto solco d'erosione scavato nel fango causato dai detriti che scivolano in basso nelle giornate di forti piogge.
Oltrepasso un'isolata zona di scogli che di poco si alza dal fondo e proseguo.
Deep and long exploration in an area where I had never been: the south/southwest shore of Lake Albano.
Given the high air temperature of 32°C I prepare and start the dive before sunrise, finding the water at 27°C on the surface.
Positioned at 10-12 meters, I finned counterclockwise for a long time on the perimeter for about sixty minutes before reaching the direction of the submerged area I had chosen.
The lakebed is made up of rocks resting on the dark sediment: I move carefully and illuminate these "unknown lands" that intrigue me as always.
domenica 16 luglio 2023
^^montagna: "SE SON FIORI, SON FIORITI"
Nell'avvicinamento alla parete nord del Corno Piccolo, sui ripidi prati che la sostengono abbiamo trovato un'esplosiva e colorata fioritura che personalmente non avevo mai incontrato e se non fosse stato per il fatto che stavamo andando a scalare, mi sarei fermato più tempo per fotografare le varie specie.
Abbiamo variato l'attacco della Gigino Barbizzi salendo le prime due sfilate della Carmela, una lunga fessura inclinata che poi decisamente impenna.
As we approached the north face of Corno Piccolo, on the steep meadows that support it, we found an explosive and colorful bloom.
We varied the attack of the Gigino Barbizzi mountaineering route, climbing the first two rope pitches of the nearby Carmela route.
martedì 11 luglio 2023
^^montagna: "VIA DELLO SPERONE CENTRALE AL TERMINILLO"
La prima vera e propria vampata torrida dell'estate ce la becchiamo in pieno durante la salita alla Via dello Sperone Centrale sulla parete di nord-est del Terminillo.
Fortunatamente per noi, però, il sole ed il caldo intenso erano attenuati da una brezza costante che ci ha fatto respirare un po' durante l'intera giornata.
La linea della via alpinistica che si svolge praticamente quasi sempre sul filo dello dello Sperone o nei pressi, è molto logica ma con roccia di tutti i tipi che richiede continua concentrazione.
Sulla terza sfilata di corda proprio poco prima di arrivare in sosta, con alcuni passi esposti si aggira un piccolo pinnacolo in un bel tratto di molto aereo e panoramico.
We had a very hot day during the mountaineering climb of the Via dello Sperone Centrale on the Terminillo north-east face.
Fortunately for us there was also a constant breeze that allowed us to breathe a little during the entire day.
The line of the mountaineering route that practically always takes place on the edge of the Sperone or nearby, is very logical but with rock of all types that requires constant concentration.
On the third pitch we went around a small pinnacle with very airy, panoramic and exposed steps.
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Monte Terminillo
domenica 25 giugno 2023
--immersioni: "LAGO PLACIDO"
101 metri _ 227 minuti _ doppio e.c.c.r.
Contrariamente alle condizioni di lago agitato con ondate frangenti che ho travato al termine dello scorso tuffo in questo posto, oggi all'albeggiare lo specchio d'acqua era placido ed il silenzio del primo mattino era rotto solamente dai lontani richiami di qualche uccello di palude.
Preparati i due autorespiratori a circuito chiuso, alle sei sono quindi pronto per iniziare la profonda discesa.
L'impegno di questo tuffo fondo in questo ben preciso punto è dato da due fattori.
Accumulo dei tempi di decompressione per raggiure la batimetrica a tre cifre spinto solo dalle pinne, e poi, non da meno l'obbligo di orientarsi con la bussola perché a vista sarebbe impossibile capire la giusta direzione verso la riva. Senza di essa la severa eventualità di trovarsi a girare in tondo in un orizzonte piatto, buio e molto profondo diventerebbe un fatto concreto.
Contrary to the rough lake conditions with breaking waves that I found at the end of the last dive in this place, today the surface of the water was calm.
I prepared the two closed circuit breathing apparatus, at six I was ready to begin the deep descent.
There are two fundamental factors in this dive.
First: long decompression.
Second: perfect knowledge and practice of the use of the compass, because the area between 90 and 100 meters deep is practically a plateau without a slope and in total darkness. The diver, for his safety, must to know where is the shore of the lake.
lunedì 5 giugno 2023
--immersioni: "LAGO AGITATO"
Alla riemersione da un profondo e lungo tuffo (91 metri _ 145 minuti _ doppio e.c.c.r.), trovo la superficie del Lago di Albano spazzato un un vento molto forte con conseguenti cavalloni frangenti che mi rendono l'uscita dall'acqua lavorata.
Quando avevo iniziato era praticamente piatto e senza una bava di vento.
At the end of a deep and long dive (91 meters _ 145 minutes _ double e.c.c.r.), I find the surface of Lake Albano with breaking waves that make my exit from the water worked.
When I started it was practically like oil.
lunedì 15 maggio 2023
--immersione: "PENTOLAME ANTIADERENTE"
In fase decompressiva di un tuffo nel Lago di Albano, trovo un fantastico set di pentolame antiaderente!
Qui sotto dopo aver visto praticamente quasi di tutto, queste effettivamente mi mancavano!
_ 91mt. _ 122min. _ temp.acqua 16°-9°C _
While decompressing after a dive in Lake Albano, I find a fantastic set of non-stick pots!
Now, I've seen pretty much everything here.
lunedì 8 maggio 2023
^^montagna: "SCIALPINISMO SUL FOCALONE"
Agli inizi di questo maggio troviamo su tutta la nostra lunga traccia scialpinistica dal Rifugio Pomilio fino al Monte Focalone, importanti accumuli di neve che stimiamo anche di un metro e mezzo abbondante che, non ancora "trasformata", in discesa era pesante e delicata da sciare.
L'intenzione iniziale era quella di scendere nell'anfiteatro delle Murelle. Giunti però sul suo ripido imbocco gonfio di imponenti accumuli nevosi, abbiamo preferito variare il programma decidendo di sciare sulla stessa traccia di salita.
Sul costone del Monte Pescofalcone abbiamo notato netto, un esteso distacco da slavina.
At the beginning of May we found all along our long ski mountaineering trail from Rifugio Pomilio to Monte Focalone, a lot of snow that we estimate to be even a meter and a half which, not yet "transformed in firn", was tiring to ski down.
Our initial intention was to descend into the Murelle amphitheater, but due to the danger of avalanches in that area, we chose to ski on the same line as the ascent.
martedì 2 maggio 2023
--immersioni: "SPONDA EST"
_ 101 mt. /4h 45min. / temp. acqua 15-9°C _
Era da tempo che m'era venuta la curiosità di esplorare il fondale della sponda orientale del Lago di Castelgandolfo/Albano (Roma), oltre la Sirena. Già il fatto di arrivare fino alla statuina a 90 metri è un bel lavoro, andare ancora più in là avrebbe richiesto decisamente maggior impegno.
Agli inizi del marzo scorso avevo già superato la quota spingendomi fino a 96 metri, scoprendo in risalita a 94 metri il relitto di una barchetta in legno affondata. Per guardare allora oltre la barca mi sono preparato alla discesa che sapevo essere dispendiosa da tutti i punti di vista, sempre da effettuare con la ridondanza del doppio rebreather.
Fatta un'abbondante colazione, stava albeggiando quando sono arrivato ed alle sette ed un quarto mi sono infilato sott'acqua.
Dopo aver traversato immerso sotto costa per raggiungere la linea guida, su di essa sono sceso fino a sorvolare le ultime rocce, e sempre guidato dal sottile filo bianco ho raggiunto la Sirena e poi la barca.
Da questo punto in poi sono state le indicazioni della bussola a farmi strada sul fondale sconosciuto, fondale che oramai era divetato un lieve falsopiano con pendenza non percepibile. Con colpi di pinne cadenzati e mai affrettati, nel ristretto orizzonte visivo generato dall'illuminatore avanzavo.
Controllavo il mio respiro ed osservavo fuori il buio deserto piatto di melma.
Centouno metri al 44° minuto stavano a significare decompressione corposa: era il momento di voltarmi di 180° per la risalita.
Come all'andata, anche nel ritorno verso le rocce tra i 70 ed i 60 metri, la quota diminuiva pianissimo. Se poi da questa linea retta che stavo seguendo divagavo anche di poco, come ho fatto perchè incuriosito da un solitario scoglio sul quale ho voluto dare un'occhiata più da vicino, allora è stato normale che ho dovuto scontare un run-time finale di 4 ore e 45 minuti.
Riemerso alle tredici esatte, ero soddisfatto, stanco e molto affamato.
Il tempo di cambiarmi e mettere a posto l'equipaggiamento, e via in uno dei chioschi a bordo lago dove mi sono fatto preparare uno sfilatino di pane abbondantemente riempito con porchetta.
In my mind I had the idea of exploring the seabed of the eastern shore of Lake Castelgandolfo/Albano (Rome), beyond the statue of the Mermaid at 90 meters and the wreck of the small wooden boat at 94 meters.
I knew that this deep would be challenging, so to be done with the redundancy of the double rebreather.
Always guided by the white rope I reached the Mermaid and then the boat.
From this point it was the compass that guided me. In fact the unknown seabed had become a false flat with an imperceptible slope.
With slow strokes of my fins, I advanced in the darkness, while controlling my breathing.
One hundred and one meters of depth at 44° minute, meant a lot of decompression, so it was time to turn 180° for the ascent.
As the depth slowly decreased, I changed my direction to explore a lonely rock.
In a deep dive if the bottom time increases, logically the decompression also increases, and so it was: in fact I finished my dive after 4 hours and 45 minutes, at one p.m.
I was very hungry!
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-100 metri,
Lago di Castelgandolfo
domenica 16 aprile 2023
--immersioni: "NEL RADIATORE DI SICURO L'ACQUA NON MANCA !"
Tutto il resto però è scassato!
The car's cooling system is OK... water is inside!
lunedì 10 aprile 2023
--immersioni: "LAGO DI COTILIA"
Il Lago di Cotilia, o Paterno, è un piccolo bacino di origine dolinica (sinkhole) di forma ovoidale che si è formato per il crollo e lo sprofondamento del soffitto della grotta che occupava quello spazio, successivamente colmato da acqua di falda.
La fitta vegetazione che circonda il laghetto e la tranquillità del posto, rendono l'atmosfera piacevole per una classica scampagnata.
Iniziato il tuffo, però, la musica cambia.
Le condizioni d'immersione sono severe sia per la visibilità appena sufficiente a causa di sospensione fangosa, che dalla temperatura dell'acqua che nel punto di massima profondità a 56 metri tocca all'incirca i 6°C, a volte anche meno, a prescindere dalla stagione.
Una volta con la testa sott'acqua siamo scesi fronte alla parete che da verticale in breve è divenuta strapiombante, a conferma dell'origine carsica della grotta.
Lake Cotilia, or Paterno, is a small lake of doline origin (sinkhole) of ovoid shape that was formed by the collapse of the ceiling of a cave, then filled with water.
In the open air the beach of the lake is very pleasant and quiet, while diving there are severe conditions with very cloudy water; cold (6 ° C at 56 meters deep in every month of the year), and with a stretch of overhanging submerged wall.
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Lago di Cotilia,
Lago di Paterno (RI)
lunedì 3 aprile 2023
^^montagna: "SUPERCANALETA"
Logicissimo ed elegante itenerario d'alpinismo invernale sulla parete nord di Punta Macerola nel Massiccio del Sirente, che con i suoi 500 metri di dislivello (totali 1100 metri), ed i più di 900 metri di sviluppo, richiede un buon impegno fisico.
Nella parte bassa la via prima parte dritta, per poi sfruttare una stretta goulotte che diagonale sale da destra a sinistra tra verticali pareti rocciose. In questo tratto abbiamo trovato l'unica interruzione del manto nevoso, un salto di un paio di metri che abbiamo superato alla sua destra.
Questo corridoio, quando esce dalle pareti incassate, termina su di un'aerea e panoramica selletta da dove prosegue piegando a destra per risalire lungamente un'ampio canalone che noi abbiamo trovato in gran parte con neve pesante che ci ha rallentato ed affaticato.
Siamo quindi giunti nella sezione alta della scalata, alla base dell'anfiteatro che sorregge la linea di cresta, dove abbiamo cercato in alto il punto libero dalle cornici sommitali dal quale siamo usciti dalla via, mentre all'estrema destra del semiarco vedevamo e sentivamo gli effetti di un importante slavinamento.
Abbiamo riguadagnato la base della parete nord scendendo per il Canale Gemello di sinistra, quindi successivamente giù per la bella faggeta.
Very logical and elegant winter mountaineering itinerary on the north face of Punta Macerola in the Sirente Massif, which with its 500 meters of altitude difference (total 1100 meters), and more than 900 meters of development, requires great physical effort.
The first part of the mountaineering route is inside a narrow gully.
After that there is a wide gully that we found with soft snow.
So in the upper section of the climb, we looked up for the point free from snow cornices.
We descended the north face through the Canale Gemello di Sinistra, then subsequently under the beautiful beech forest.
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Supercanaleta
martedì 21 marzo 2023
^^montagna: "GRANDE NORD"
La via invernale Grande Nord, tra brevi goulotte, erosi torrioni rocciosi e canalini, risale l'articolato Sperone di Destra della Neviera del Sirente (Peschio dello Scurribile), per uscire a quota 2250 metri circa sulla linea di cresta situata orograficamente a sinistra del caratteristico Altare.
Grazie al fatto d'essere arrivati al suo attacco alle sette del mattino, su tutta la linea di salita abbiamo trovato ottima neve che si alternava al tipico misto d'Appennino, molto ripido in un paio di tratti.
The Grande Nord winter route, between short gullies and eroded rocky towers, climbs the complex Right Spur of the Neviera del Sirente (Peschio dello Scurribile), to exit at an altitude of about 2250 meters on the ridge line.
We arrived at its start at seven in the morning, and for the entire climb we found excellent snow that alternated with the typical mixed terrain (rock and snow) of the Apennines.
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Sperone di destra della Neviera del Sirente
martedì 14 marzo 2023
^^montagna: "SCIALPINISTICA AL BLOKHAUS"
Con sotto gli sci in salita neve molto dura, dai 1310 metri di Passo Lanciano fino alla cimetta del Blokhaus a 2143 metri.
Neve che comunque rimaneva ancora dura nella prima parte della discesa, e che poi nella seconda parte era ottimamente trasformata.
With very hard snow under the skis going uphill, from Passo Lanciano (1300 mt) to the top of Blokhaus (2143 mt).
Snow still hard in the first part of the descent, and then in the second part it was an excellent firn.
mercoledì 8 marzo 2023
--immersioni: "POI ?"
_ 96 mt. _ 202 min. _ e.c.c.r. _
Già da tempo m'era venuta la curiosità di vedere oltre la statuina della Sirena messa al terminale basso della "linea guida" che ho posato sotto la sponda orientale del Lago di Castelgandolfo.
Preparato il tuffo che vista la quota che prevedevo di raggiungere ed il tipo di fondale stimavo con tempi lunghi, alle sette del mattino iniziavo.
Al 33° minuto arrivavo alla piccola Sirena a 90 metri che salutavo, quindi bussola alla mano sceglievo di "accostare" variando la rotta di discesa di 45° alla mia sinistra: da 180°/sud, a 135°/sud-est.
Nuotando lentamente nel buio, ed appena sollevato dal piatto fondale melmoso che non offre nessuna possibilità d'orizzontarsi, al 38° minuto raggiungevo i 96 metri dove decidevo di tornare indietro verso la superficie.
Nella risalita mi ponevo per rotta di 315°/nord-ovest, la rotta inversa dell'ultimo tratto percorso. Logicamente se avessi continuato così sarei tornato dritto alla Sirena, invece dopo un po' per curiosare in un'altra zona ho ulteriormnete variato la mia direzione un po' a sinistra, per 300°. Così facendo sapevo che una volta arrivato al di sopra dei 90 metri, quota della Sirena, comunque alla mia dritta avrei avuto sempre il riferimento della "linea guida".
Osservavo sempre la bussola davanti a me quando a 94 metri ho scorto una sfumatura chiara, un incuriosente alone appena accennato che da lontano non riuscivo a capire cosa fosse.
Avvicinandomi mi sono reso conto che era la poppa di una una barchetta appoggiata sul fondo in assetto di navigazione.
Dopo tutto quel silenzioso buio fangoso, quel piccolo relitto anonimo e dimenticato rompeva la monotonia del fondale ed in quell'istante mi pareva addirittura ancor più bello dei relitti sui quali mi sono immerso.
Essendo in risalita da un tuffo fondo con tempi di decompressione già importanti potevo trattenermi lì solo pochi istanti, giusto per rubare qualche immagine, ripromettendomi di tornarci con più calma.
Per ritrovarlo però dovevo capire quale fosse la sua posizione: dovevo "rilevarla" rispetto o alla Sirena o alla linea guida, ed allora ho accostato e pinneggiato per rotta 0°/nord, dove da qualche parte sapevo fossero più in alto ed a destra.
Un paio di minuti più tardi mi sono ritrovato ad incrociare il bianco e sottile filo-guida ad 88 metri, poco sopra la Sirena. Le mie stime di posizione subacquea avevano, come si dice in navigazione, un campo d'incertezza accettabilmente limitato, in parole semplici avevo capito quala direzione prendere partendo dalla Sirena per raggiungere la barchetta. Nel successivo tuffo infatti ho allungato la linea-guida dalla statuina al più bel relitto di tutti!
... sindacalissimo giudizio il mio. _Giacinto Marchionni_
I explored beyond the small metal statue of the Mermaid at 90 meters of depth, reaching up to 96 meters.
On the way up I found the wreck of a small wooden boat, in sailing trim, for me absolutily the most beautiful wreck!
On a subsequent dive, I connected the boat to the Mermaid with a rope.
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-90 metri,
Lago di Castelgandolfo
giovedì 23 febbraio 2023
--immersioni: "ACQUE CHIARE"
In un giorno di febbraio dalle temperature all'aria da primavera, sul piccolo molo dell'Isola di San Nicola alle Tremiti siamo quasi pronti per iniziare l'immersione che ci vedrà scendere nell'acqua luminosa prima su un costone roccioso fino ad una quarantina di metri, e poi proseguire sul fondale sabbioso quasi a sessanta di metri.
On a February day, on the small pier of San Nicola Island (Tremiti archipelago), we are ready to begin the dive.
In the very bright water, we first descend on a rocky ridge to about forty meters, and then continue on the sandy bottom at sixty meters.
venerdì 17 febbraio 2023
--immersioni: "MISCELE RESPIRATORIE PER APPARATO SUBACQUEO A CIRCUITO CHIUSO"
Una delle fasi preparatorie per un apparato subacqueo a circuito chiuso (E.C.C.R. / rebreather), è quella della ricarica delle sue bombole contenenti una esclusivamente ossigeno, e l'altra una miscela gassosa detta "diluente".
In questi sistemi di respirazione a Pressione Parziale di Ossigeno costante, la miscela diluente può essere Aria nel caso d'immersioni fino ad una cinquantina metri di profondità, oppure Trimix per tuffi a quote maggiori.
Per questa seconda tipologia d'immersioni una volta stabilita la massima profondità operativa (M.O.D.), prima si calcolerà la frazione dell'ossigeno (FO2) della miscela Trimix, e poi quelle di Azoto (FN2) ed Elio (FHe).
Quindi si caricheranno in una bombola del rebreather la miscela ternaria appena stabilita, e l'ossigeno nell'altra bombola.
L'ultima passaggio sarà la verifica della composizione del Trimix con l'analizzatore dei gas.
La preparazione di miscele gassose ad uso subacqueo/gas blending, necessita di conoscenza teorica e di esperienza pratica.
Il video è un breve sunto di tutta la procedura.
Gas Blending by booster for mixed gases diving (trimix and Nitrox) for c.c.r.
giovedì 16 febbraio 2023
^^montagna: "PRIMO MAGGIO"
Veloce e divertente salita invernale nel Canale Primo Maggio al Terminillo in pefette condizioni.
Fast and fun winter mountaineering climb in Canale Primo Maggio at Terminillo, found in perfect conditions.
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Canale Primo Maggio
martedì 7 febbraio 2023
^^montagna: " CANALE CHE NON C'E' "
Nella fredda (-10°C) prima domenica di febbraio '23, abbiamo scalato sul versante nord del Massiccio del Terminillo (RI) il "Canale che non c'è". Così detto perchè nascosto tra due strette costole rocciose, è praticamente per nulla evidente dal basso e lo si scopre solo nel momento in cui si arriva alla sua base.
Abbiamo incontrato su tutta la linea di salita neve da ottima a ghiacciata.
Il vento, molto forte e teso, ci ha pestato dal momento in cui per prepararci siamo secesi dalla macchina, sino a quando poi siamo ritornati.
On the cold (-10°C) first Sunday of February '23, we climbed the "Canale che non c'è" (Gully that doesn't exist) on the north side of the Terminillo Massif (RI). So called because it is hidden between two rocky spurs, and we saw it only when we reached its base.
On the entire climb there was excellent hard and icy snow, and also a very strong wind.
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Cananle Che Non C'é,
Terminillo
martedì 10 gennaio 2023
^^montagna: "VERSANTE NORD DELL' ACQUAVIVA"
Chilometrico itinerario invernale culminante con la scalata di un canale del versante nord del Monte Acquaviva (2737mt), nel Massiccio della Majella.
Partiti alle 4.00 dal rifugio Pomilio alla Majelletta, su neve sempre ghiacciata abbiamo percorso il lungo saliscendi che all'albeggiare ci fa giungere sul Monte Focalone (2676mt).
Abbiamo proseguito quindi per la panoramica cresta che in alto chiude l'Anfiteatro glaciale delle Murelle da dove siamo scesi alla sella tra Cima Murelle e l'anticima dell'Acquaviva che ci ha fatto immettere nell'Alta Val Forcone.
Dentro di questa abbiamo perso quota, costeggiando la base dell'articolato versante roccioso della pareti a nord dell'Acquaviva, fino all'attacco della linea scelta.
Poi, sotto lo sguardo vigile dei numerosi camosci omnipresenti, siamo andati via su tra canalini, torrioni d'erosione e costole rocciose, sempre su neve durissima e ghiacciata sotto.
Usciti dal canale abbiamo percorso l'allungata calotta sommitale prima di arrivare dopo sette ore e mezza in vetta all'Acquaviva, seconda cima del gruppo per altezza, con le gambe che iniziavano a reclamare un po' di meritato riposo.
E mentre finalmente seduti mangiavamo e recuperavamo al sole che però oggi poco scaldava, osservavamo i panorami ghiacciati d'alta quota della Majella che nella sua estensione e grandezza non concede mai facilmente le sue grazie.
Una trentina di minuti fermi dovevano bastare, perchè ci attendeva ancora il lungo rientro su terreno ghiacciato in discesa sopra il quale bisognava muoversi sempre con la massima attenzione.
E con nelle gambe, nella testa e nello zaino 12 ore e 22 chilometri di bellissima montagna invernale, giustamente seduti vicini ad una stufa calda del Rifugio azzannavamo fette di pane con salsiccia alla brace, accompagnate dalla solita birra.
Kilometer-long winter itinerary culminating with the climb of a gully on the north side of Monte Acquaviva (2737m), in the Majella Massif.
We left at 4.00 from the Pomilio Refuge on Majelletta, on snow that was always frozen we traveled the long ups and downs to Monte Focalone (2676m).
We continued along the panoramic ridge that closes the glacial amphitheater of Murelle at the top, from where we descended into the Alta Val Forcone under the north face of Acquaviva, up to the start of the mountaineering route.
There were chamois everywhere.
With 12 hours and 22 kilometers of beautiful winter mountain in our legs, heads and backpacks, sitting next to a warm stove in the Refuge, we ate bread, grilled sausage, and drank beer.
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Monte Acquaviva
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