MONTAGNESOMMERSE
DIVING & MOUNTAINS
Quando
mia figlia
era piccola,
un giorno
una signora
troppo curiosa
le chiese:
"MA CHE LAVORO FA
IL TUO PAPA' ?"
Lei ci pensò
un po' su.
Poi le rispose:
"LE IMMERSIONI
IN MONTAGNA !"
- Giacinto "zeta zeta" Marchionni
- PESCARA, PE - Pescara, Italy
Da sempre appassionato d'immersioni che ho iniziato in apnea e dal 1981 con autorespiratori ad aria, ossigeno e circuito chiuso. Nel poco tempo rimanente mi arrampico sopra qualche montagna.
Tuffi e scalate li racconto con "filmetti", parole e foto.
domenica 1 giugno 2025
^^montagna: "SIVITILLI a/r"
Quando inizio alle tre e mezza del mattino o meglio della notte, ai 1450 metri del Piazzale Amorocchi dei Prati di Tivo c'è un grado di temperatura: a maggio meglio di così non potevo trovare!
Alla luce della frontale per un pezzo mi guidano i piloni dello skilift della stazione sciistica poi, al termine di questi, tra le prime macchie di neve ancora ghiacciata rimonto gli avancorpi rocciosi che sovrastano i prati mentre il crepuscolo sfuma nell'alba.
Sul manto del rigelo notturno della larga lingua nevosa che sto risalendo, oltrepasso il sentiero "Pierpaolo Ventricini" e m'indirizzo verso l'evidente "Canale Sivitilli" sulla pendenza che aumenta.
Alla mia sinistra uno sperone di rocce che muore tra la neve separa la "Normale da Nord" dal "Sivitilli", nel quale entro.
La neve sotto gli attrezzi continua ad essere durissima o ghiacciata e così risalgo l'intera goulotte, che della splendida placconata rocciosa di nord-est della Prima Spalla del Corno Piccolo è il suo margine orografico destro.
In alcuni punti a causa di vecchi slavinamenti con attenzione scalo dei muretti più ripidi, quindi in uscita con qualche passo di misto arrivo sulla sommità della Spalla ed alle otto e mezza sul Corno Piccolo spazzato da un fastidioso vento di Grecale, dal quale mi tolgo subito tornando sui miei passi fino al ridosso dell'uscita del canale. Qui, dopo 5 ore e passa in punta di ramponi finalmente posso stare fermo e seduto mentre metto qualcosa sotto i denti.
Alle latitudini del Gran Sasso d'Italia trovare alla fine di maggio neve ancora ghiacciata è cosa rara, viste queste ottime condizioni decido di scendere sulla stessa linea di salita.
Molto attento e valutando ogni singolo movimento di ramponi e piccozze su neve ancora tostissima e che non mollerà, disarrampico il Sivitilli rallentando e rimanendo ancor più concentrato su quei tratti più inclinati già affrontati in salita.
In certi momenti sono investito da nuvole di polvere ghiacciata che arrivano dall'alto mosse dal vento di cresta, che però non arriva nell'incassato ridosso dove mi trovo. Per interrompere anche per solo qualche minuto il continuo lavoro dei polpacci, mi fermo vicino a nicchie tra roccia e neve dove con la paletta della picca scavo dei ripianetti orizzontali per i piedi.
Tornato alla base dela goulotte, su pendenze meno decise, prima su neve che ancora tiene e poi per prati dopo quasi 9 ore rientro al Piazzale Carlo Amorocchi a mezzogiorno.
At half past three in the morning, in the "Piazzale Amorocchi" of "Prati di Tivo" (1450 meters above sea level), the air temperature is 1°C, excellent for my climbing.
I go up, walking at night near the ski lift of the ski resort then, at its end, I continue on the first patches of icy snow, while slowly the sunrise begins.
On the steep frozen slope I head towards the "Sivitilli" gully, and I entr it. The snow, always hard or frozen, is perfect for the crampons and the ice axes, and so I attentively climb overcoming some steeper parts, whit at my right side the splendind rock wall of the north-est face of the "Prima Spalla del Corno Piccolo".
On mixed ground, snow and rocks below the crampons, I arrive at the end of the gully on the "Prima Spalla" ridge. Then I go to the top of the "Corno Piccolo" where is an annoying wind of "Grecale" (from north-east to south-west), therefore immediately I go away to a zone without it, where I finally can stay sitting to rest my legs, after five and more hours of continuous steep climbing.
It's the last days of May and at the latitude of the "Gran Sasso d'Italia" massif, there's still a lot of snow and ice on the mountains: it's rare. So, thanks to these excellent conditions, I decide to go down from where I came up.
Slowly I disclimb and on the steeper parts I'm very carefully, thinking a lot at every single movement of my ice tools, while moved by the wind above, sometimes clouds of snow dust come at me.
In some points of the steep snow gully, with the ice axe I can do small horizontal support to give my legs a few minutes of rest.
Arrived at the base, I finally can walk on slight slopes of snow and grass, and at noon I return at "Piazzale Carlo Amorocchi", about nine hours after.
Etichette:
Canale Sivitilli
lunedì 19 maggio 2025
^^montagna: "VETTA ORIENTALE"
Anche se il meteo sul Gran Sasso prevedeva freddo in quota, per trovare neve buona per gli attrezzi comunque come mio abitudine ci muoviamo prima dell'alba.
Rispetto a sette giorni fa poco è cambiato, infatti dal Passo delle Scalette mettiamo i ramponi. Rimontiamo il Vallone delle Cornacchie ed al Franchetti facciamo una pausa.
Oggi per raggiungere la morena del Calderone scegliamo il canale che si trova proprio alla base della caratteristica parete triangolare che domina il rifugio. Su neve ottimamente dura e su pendenza sostenuta arriviamo al ghiacciaio, da dove è un piacere poter osservare le alte quote del Gran Sasso piene di neve dopo le magre degli anni passati.
Mentre l'amico rimane in zona, io continuo sul fondo perfetto che tiene benissimo e che mi regala una veloce progressione. Sul versante nord-ovest della Vetta Orientale vado prima scalando un netto canalino, seguito poi da un bel nevaio che mi porta in cresta. Su questa, con affacci sul ghiacciaio del Calderone raggiungo la cima a 2903 metri.
Vorrei sostare più a lungo, ma sul versante opposto c'è un mare di nuvole scure, allora preferisco non dilungarmi. Torno sulle stesse peste di salita. Al rifugio mi aspetta l'amico. Proprio poco prima di rientrare alla Piana di Laghetto di Cima Alta ci becchiamo uno scroscio di pioggia, l'unico neo della giornata.
As I usually prefer, we start from "Piana di Laghetto" of "Cima Alta" before the sunrise.
After the "Madonnina" we put on crampons to ascent the "Vallone delle Cornacchie", and at the "Franchetti" Refuge we take a bit rest.
On an exellent snow, then we climb the steep slope close the triangular wall above the refuge, up to "Calderone" moraine.
The view on the Gran Sasso highest peaks completely white, is splendid.
From there I alone continue on its north-west face on mountaineer route "Normale alla Vetta Orientale", up to its ridge; and then on it with great grip for the tools, on icy snow I quickly reach its top at 2903 meters above sea level.
At the end on the way down we get rain, the only flaw of the day.
venerdì 9 maggio 2025
^^montagna: "SCIVOLO NORD"
Nel massiccio del Gran Sasso, l'anticima nord della Vetta Occidentale del Corno Grande è quella struttura rocciosa che chiude il circo glaciale del ghiacciaio del Calderone alla sua sinistra orografica.
In condizioni invernali dal centro della sua base, sfruttando un ben evidente e ripido nevaio che domina il Vallone delle Cornacchie, per circa 250 metri di dislivello sale la via Scivolo Nord, ascensione poco ripetuta.
E' ancora notte quando parto da Cima Alta(1650mt.).
Poco dopo la Madonnina(2015mt.), al Passo delle Scalette calzo i ramponi.
Sulla buona neve del rigelo notturo supero il Rifugio Franchetti (2433mt.) e per ripido pendio ancora in ombra, su neve dura rimonto alla morena del Calderone poi, un po' alla mia destra, mi immetto nello Scivolo Nord.
Per tutta la scalata ho sempre alla mia dritta una linea rocciosa. Sulla pendenza che subito impenna e rimane così fino all'ultimo metro della cresta dove mi sto indirizzando, e che vedo su in alto, supero anche uno strappo di una ventina di metri più deciso.
Grazie alla neve che per tutta l'ascensione rimane tosta o ghiacciata, quindi perfetta per gli attrezzi tanto da stare per lunghi tratti in punta di ramponi, salgo speditamente prendendomi naturalmente anche delle pause reclamate dai polpacci.
Supero gli ultimi metri del nevaio e raggiungo la cresta spartiacque da dove osservo l'imponente colpo d'occhio di tutte le vette del Corno Grande con ai piedi il Ghiacciaio del Calderone carico di neve. Neve che si spera rimanga.
In breve arrivo all'omino di pietra che indica l'anticima nord della Vetta Occidentale del Corno Grande. Percorro la sua panoramica cresta e poi salgo alla vetta più alta degli Appennini a 2912 metri, che raggiungo alle 9 e 45.
In discesa vado dentro la conca del ghiacciaio sulla neve che, sebbene logicamente un po più molle rispetto a quella trovata in salita, tutto sommato ancora buona da pestare.
In the Gran Sasso Massif, the Corno Grande northern pre-peak is that articulated rock structure that closes the glacial cirque of the Calderone glacier on its orographic left.
In winter conditions from the center of its base, the route Scivolo Nord goes up to about 300 meters of altitude difference on a very evident and steep snowfield.
It is still night when alone I start from the Cima Alta(1650mt). After passing the Madonnina(2015mt), I put on my crampons at "Passo delle Scalette".
On the good snow of the night refreeze, I pass the Franchetti Refuge (2433mt) and climb up to the Calderone moraine on a steep slope and hard snow; then I go on my right side towards the "Scivolo Nord"/North Slide to reach it.
For the entire mountaneering route, I always have a rocky line to my right, and I climb on very steep slope, on hard and icy snow, perfect under the ice-tools. So I climb quickly. Of course I also take breaks to rest my legs.
I climb the last steep meters and reach its crest. From this point I can to observe the imposing view on all peaks of the Corno Grande and below the Calderone Glacier.
I arrive at the "omino di pietre"(a sign made of small pile of stones) of the Corno Grande northern pre-peak. Between rocks and snow I walk along its short and panoramic crest and then climb to the top of the Apennines at 2912 meters above sea level, where I arrive at 9:45 a.m.
I go down passing through the glacier.
giovedì 1 maggio 2025
^^montagna: "PICCHIA SULLA CHIGIA ROMAGNINI !"
In vista di Gallo Matese(CE) e del suo omonimo piccolo lago c'è La Preucia, una struttura calcarea che svetta a 1149 metri s.l.m. e fortemente caratterizzata dal fenomeno del carsismo, sul cui sperone centrale posto appena a destra (orografica) del suo canalone boschivo, sale la via "Picchia sulla chigia Romagnini!".
In uno sviluppo totale di 260 metri, l'ottima qualità della roccia lavorata dall'erosione carsica ci ha regalato una bella scalata con super grip su 6 dei 7 tiri, e solo nella quarta lunghezza l'erba ci ha dato un po' fastidio.
All'uscita della via in breve siamo giunti sulla dolinica vetta boscosa.
Per traccia evidente siamo poi scesi ad un'ampia sella con abbeveratoio, quindi per comodo e bel sentiero in vista lago, giù al parcheggio.
Near Gallo Matese(CE) and its small lake, there is the "Preucia", a karst limestone structure 1149 meters hight above sea level. On its central spur, located near the orographic righ of its wooded gully, the mountaineering route called "Picchia sulla chigia Romagnini!" goes up.
In a total lenght of 260 meters, the excellent quality of the rock gaves us a nice climb with a super grip on six of seven rope pitches, and only on fourth pitch was the grass a little disturbing.
At the exit of the mountaneering route we arrived at the wooded peak characterized by karst depressions, and then on a clear path went down to the car park.
Etichette:
Gallo Matese,
La Preucia,
Via PICCHIA SULLA CHIGIA ROMAGNINI !
Iscriviti a:
Post (Atom)