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PESCARA, PE - Pescara, Italy


Da sempre appassionato d'immersioni che ho iniziato in apnea e dal 1981 con autorespiratori ad aria, ossigeno e circuito chiuso. Nel poco tempo rimanente mi arrampico sopra qualche montagna.
Tuffi e scalate li racconto con "filmetti", parole e foto.

venerdì 28 luglio 2023

^^montagna: "MOVIDA NOTTURNA A MONTE AMARO"


Certo è che sulla Majella di movimento ne abbiamo fatto ed anche parecchio per completare questa lunga traversata in notturna, 21 Km e 1800 metri di dislivello positivi.
Partiti alle 23.00 del 22 luglio '23 da Guado S.Antonio (1225mt), siamo transitati per il Monte Rapina (2137mt), Monte Pescofalcone (2567mt), Monte Amaro (2793 mt), Fondo di Femmina Morta (2500mt) e Forchetta Majella (2390mt), arrivando la mattina dopo ai 1234 metri di Fonte Romana.
Lasciando i caldi umidi asfissianti a 35°C della pianura, sapevamo di trovare sulle creste più elevate del massiccio rinfrescanti temperature più o meno attorno ai 14°C, e tanto è stato.
Però il vento che costantemente sibilava sulla montagna con raffiche fino ad 80 Km/ora, ci ha fatto sentire persino freddo, costringendoci così ad indossare giacca a vento, cappello e guanti.
Mentre al buio tra i pini mughi salivamo la lunga cresta del Pescofalcone, a paia come fantasmi ci comparivano dei fanali rossi, erano i grandi occhi dei camosci e dei cervi che silenziosamente ci spiavano.
All'interno del Bivacco Pelino di Monte Amaro, abbiamo recuperato energie con salsiccie, birra, prosecco, riuscendo ad appisolarci sulle brande in legno anche per qualche minuto prima della lunga discesa, effettuata muovendoci sul lunare e chilometrico altopiano di Fondo di Femmina Morta e per Forchetta Majella.



mercoledì 26 luglio 2023

--immersioni: "TERRE SCONOSCIUTE"




92mt/170 min. _ doppio e.c.c.r. _ temperatura: acqua 27°C/10°C; aria 32°C

Profonda e lunga esplorazione in una zona dove non era mai stato sotto la sponda sud/sud_ovest del Lago di Albano.
Vista l'alta temperature all'aria di 32°C mi preparo ed inizio l'immersione prima del sorgere del sole trovando in superficie l'acqua a 27°C.
Posizionatomi a 10-12 metri, lungamente pinneggio in senso antiorario sul perimetro per circa sessanta minuti prima di raggiungere la direttrice dell'area sommersa che ho scelto, quindi scendo giù.
Il fondale è composto da scogli un po' di tutte le dimensioni appoggiati sullo scuro sedimento: con attenzione mi muovo ed illumino queste "terre sconosciute" che m'incuriosiscono come sempre.
Al tempo stesso uguale e diverso, è appunto quella lieve, piccola ed appena percettibile sfumatura di diversità che mi spinge ad andare ogni volta un po' oltre.
Attraverso anche una fascia d'acqua di una decina di metri praticamente con visibilità nulla, dove avanzo a tentoni.
Con un orizzonte di quasi zero centimetri, per forza aro il fondale perché di stare in assetto ben sollevato è impossibile, ed in questo modo smuovo altre nuvole di mota. Rocce appuntite che non vedo mi toccano i fianchi.
Di colpo ritrovo la visibilità e lo stretto fascio della mia luce mi permette di vedere diversi metri in basso.
Anche nello scuro riesco a percepire la pendenza, e la cosa mi è confermata dalla presenza di un netto solco d'erosione scavato nel fango causato dai detriti che scivolano in basso nelle giornate di forti piogge.
Oltrepasso un'isolata zona di scogli che di poco si alza dal fondo e proseguo.

domenica 16 luglio 2023

^^montagna: "SE SON FIORI, SON FIORITI"




Nell'avvicinamento alla parete nord del Corno Piccolo, sui ripidi prati che la sostengono abbiamo trovato un'esplosiva e colorata fioritura che personalmente non avevo mai incontrato e se non fosse stato per il fatto che stavamo andando a scalare, mi sarei fermato più tempo per fotografare le varie specie.
Abbiamo variato l'attacco della Gigino Barbizzi salendo le prime due sfilate della Carmela, una lunga fessura inclinata che poi decisamente impenna.

martedì 11 luglio 2023

^^montagna: "VIA DELLO SPERONE CENTRALE AL TERMINILLO"




La prima vera e propria vampata torrida dell'estate ce la becchiamo in pieno durante la salita alla Via dello Sperone Centrale sulla parete di nord-est del Terminillo.
Fortunatamente per noi, però, il sole ed il caldo intenso erano attenuati da una brezza costante che ci ha fatto respirare un po' durante l'intera giornata.
La linea della via alpinistica che si svolge praticamente quasi sempre sul filo dello dello Sperone o nei pressi, è molto logica ma con roccia di tutti i tipi che richiede continua concentrazione.
Sulla terza sfilata di corda proprio poco prima di arrivare in sosta, con alcuni passi esposti si aggira un piccolo pinnacolo in un bel tratto di molto aereo e panoramico.