DIVING & MOUNTAINS
Quando
mia figlia
era piccola,
un giorno
una signora
troppo curiosa
le chiese:
"MA CHE LAVORO FA
IL TUO PAPA' ?"
Lei ci pensò
un po' su.
Poi le rispose:
"LE IMMERSIONI
IN MONTAGNA !"
- Giacinto "zeta zeta" Marchionni
- PESCARA, PE - Pescara, Italy
Da sempre appassionato d'immersioni che ho iniziato in apnea e dal 1981 con autorespiratori ad aria, ossigeno e circuito chiuso. Nel poco tempo rimanente mi arrampico sopra qualche montagna.
Tuffi e scalate li racconto con "filmetti", parole e foto.
lunedì 27 marzo 2017
^^montagna: "CANALE MORIGGIA-ACITELLI"
Salita sulla vetta occidentale del Corno Grande, la più alta degli Appennini, sul suo versante sud per Canale Moriggia-Acitelli.
Il deciso ed un po' anomalo rialzo termico dei giorni prima si è risentito anche in quota, ed in particolare ha avuto effetti sullo stato della neve di questo canale, infatti solo per brevi tratti, quelli più incassati, ho trovato l'ideale manto duro e compatto dove le punte dei ramponi e delle piccozze penetravano decisi, per il resto ad ogni passo in ripida salita il piede affondava sempre se non, in alcuni momenti, anche sprofondare fin quasi al ginocchio.
A parte lo stato del manto nevoso, e forse un po' troppa folla rispetto a quelli che sono i miei personali gusti, il Corno Grande d'inverno offre comunque severi panorami che abbondantemente saziano gli occhi e lo spirito.
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Cananle Moriggia-Acitelli
sabato 25 marzo 2017
--immersioni: "INCHIOSTRO"
Sempre nere come l'inchiostro sono le prospettive sommerse dei fondali del Lago di Albano, o Castelgandolfo.
Un naturale e perenne strato di microalghe ed altro materiale inorganico presente in sospensione nelle fasce d'acque più vicine alla superficie, fa si che al di sotto di queste la luce del sole non riesca a penetrare, creando quindi una situazione di totale e costante buio.
In quest'immersione lo strato più che lattiginoso oggi era talmente fitto e fastidioso che per alcuni tratti mi ha costretto a procedere a tentoni sul ripido ammasso di scogli, e solo attorno alla profondità di 15-20 metri la bruma sommersa si diradava.
A dir la verità mi sarei aspettato, come normalmente accade, di trovare al di sotto del torbido acqua più limpida, però oggi non era cosa perchè una live sospensione che ha disturbato lo sguardo è stata la costante compagnia per tutta la durata della fase fonda.
Superati la quarantina di metri ho attraversoto una zona libera da rocce che hanno ripreso poi immediatamente la scena dai 50 metri in giù, andando a disegnare linee molto inclinate sulle quali passavo illuminado con il mio stretto fascio.
Come già ho potuto verificare in altre occasioni, dalla batimetrica dei sessanta metri nell'acqua si creava un'ancor più fine nebbiolina bianca che eccitata dalla luce divieniva ancor più fastidiosa a causa dell'alone riflettente che generava.
Raggiunti i limiti di tempo e di profondità prefissati, prima di iniziare la risalita con calma ho gustato ancora il panorama d'inchiostro che mi circondava, incrudito dalla temperatura dell'acqua costante a 10°C che alla lunga, nonostante l'indispensabile protezione della muta stagna, qualche brivido me l'ha provocato.
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Lago di Castelgandolfo
lunedì 20 marzo 2017
^^montagna: "RAVA DELLA GIUMENTA BIANCA"
Dai 1280 metri di quota di Passo San Leonardo, scialpinistica al Monte Amaro (2793mt) per la Rava della Giumenta Bianca, conosciuta anche come Direttissima.
Bella, lunga e faticosa salita nell'incisa depressione della "rava", con sempre alle spalle la dorsale del Morrone.
Alla selletta a quota 2600 metri, proprio sotto la cupola sommitale, sono stato investito direttamente dal vento a raffiche anche forte che in basso si poteva solamente intuire. A causa di ciò arrivato in vetta era praticamente impossibile stare fuori del cupoloide di metallo del Bivacco Pelino, purtroppo perennemente disadorno ed impiastrato da mille inutili scritte che non sono altro che le firme della maleducazione dei loro autori, oggi affollato di tanti scialpinisti e non che sono saliti sulla cima più alta del Massiccio della Majella.
Nonostante il rialzo termico previsto ed arrivato, il manto nevoso ha tenuto abbastanza bene su tutto l'itinerario di salita e della scivolata di discesa, praticamente fino allo sportello della macchina.
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Rava della Giumenta Bianca
domenica 12 marzo 2017
^^montagna: "IL CUCCHIAIO"
Partendo da San Nicolao, frazione di Caramanico Terme in provincia di Pescara, la scialpinistica al "Cucchiaio" del Pescofalcone fino all'anticima di questo nel massiccio della Majella, è una delle più lunghe del gruppo con un dislivello complessivo di 1600 metri ed uno sviluppo di diversi chilometri.
La sudata e la faticata dell'ascensione è stata ampiamente ripagata da una bellissima discesa sopra la neve trasformata della "Rava Cupa" che a causa della sua concava morfologia localmente è conosciuta anche come il "Cucchiaio".
Al termine dei 900 metri di discesa nel Cucchiaio, ho dovuto rimettere le pelli di foca sotto gli sci per poter così rimontare brevemente fino alle creste superiori del Prato della Corte, proprio sopra il rifugio Barasso, e da lì poi continuare la divertente sciata su un manto nevoso appena un po' più pesante di quello trovato più in alto.
Il resto è stato sulla pista sterrata coperta di neve, naturalmente sempre con gli sci.
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Il Cucchiaio,
MONTE PESCOFALCONE,
Rava Cupa
domenica 5 marzo 2017
--immersioni: "A CHIARE LINEE"
Il piacere di "sommozzare" dentro un'acqua tersa, tracciando le linee della mia fantasia.
giovedì 2 marzo 2017
^^montagna: "PICCOLI GODIMENTI"
Nonostante il vento a tratti fortissimo che senza posa e con direzione variabile spazzava la cresta del Monte Godi (2011 mt), dei tratti ghiacciti che abbiamo preferito affrontare mettendo gli sci in spalla e calzando i ramponi, e la brevità della gita scialpinistica, che a volersela prendere con tutta la calma possibile comprensiva anche di prolungata sosta di vetta abbiamo effettuato al massimo in 3 ore e mezza tra salita e discesa, la giornata di montagna ha gratificato i nostri spiriti oltre modo.
Dal piccolo segnavia in metallo posto sulla vetta, infatti, volgendo lo sguardo tutt'intorno ci siamo davvero gustati dei panorami vasti e solitari e poi, nella seppur non lunga scivolata verso il basso, il divertimento è stato assicurato andando a curveggiare, finalmente ridossati alle raffiche del vento, sopra piacevoli pendii.
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