DIVING & MOUNTAINS
Quando
mia figlia
era piccola,
un giorno
una signora
troppo curiosa
le chiese:
"MA CHE LAVORO FA
IL TUO PAPA' ?"
Lei ci pensò
un po' su.
Poi le rispose:
"LE IMMERSIONI
IN MONTAGNA !"
- Giacinto "zeta zeta" Marchionni
- PESCARA, PE - Pescara, Italy
Da sempre appassionato d'immersioni che ho iniziato in apnea e dal 1981 con autorespiratori ad aria, ossigeno e circuito chiuso. Nel poco tempo rimanente mi arrampico sopra qualche montagna.
Tuffi e scalate li racconto con "filmetti", parole e foto.
martedì 27 agosto 2024
--immersioni: "ALTRA SPONDA ALTRA LINEA"
Sarà un impegnativo tuffo nel lago, profondo e lungo che mi farà attraversare strati d'acqua con visibilità e, soprattutto, temperature diverse con una differenza termica importante di 18°C, perché dai 28°C della superficie arriverò ai 10°C alla massima profondità, perciò al solito indosserò muta stagna e sottomuta.
Essendo però in pieno agosto, bardato così per limitare nella pre immersione un eccessivo surriscaldamento, entro in acqua di mattina molto presto quando la sponda orientale del Lago di Castelgandolfo è ancora in ombra e non sotto il sole.
Mentre raggiungo la "linea", noto la straordinaria limpidezza dell'acqua che ha una dominante celeste/azzurra rara da trovarsi, nella quale scendo fino a circa venti metri.
Da qui ai trenta mi muovo in una zona un po' torbida. Di seguito pulitissima come in alto.
Mi torna utile nell'allenamento all'immersione fonda questa linea che apposta finii di posizionare qui un paio di anni fa.
Nel freddo a 10 gradi arrivo alla statuina della Sirena appoggiata a 90 metri, sulle cui curve s'è depositato un impalpabile strato di limo che rimuovo con una sventagliata della mano, e mentre faccio fotovideoriprese penso che una manciata di minuti prima ai 28 gradi del bassofondo stavo sudando dentro la muta.
Al raggiungimento del tempo programmato saluto la bella, inverto la direzione e nel rispetto dei tetti decompressivi mi avvio verso l'alto.
Negli ultimi metri allargo appena il collo della muta stagna per far entrare acqua che immediatamente bagnandomi il corpo mi rinfresca.
Giacinto Marchionni
mercoledì 14 agosto 2024
^^montagna: "VIA MARCHEGGIANI-ADE"
Sul versante nord del Primo Pilastro del Monte Camicia nel massiccio del Gran Sasso d'Italia, si sviluppa la Marcheggiani-Ade (V° / D / sv.500mt), che nei primi 4/5 "regala" una scalata su roccia "pessima", e quella relazione che descrive roccia discreta è fuorviante.
Il laborioso avvicinamento l'abbiamo fatto prima salendo dai 1620 metri di Fonte Vetica ai 2240 metri di una selletta posta più in basso della sommità del Primo Pilastro; quindi perdendo quota su erbe, sassaie e canalini ripidi per arrivare alla Forchetta di Penne a 2245 metri; ed in ultimo proprio alla base delle rotte pareti del pilastro in ambiente severo, scendendo ancora un centinaio di metri sia su sfasciumi di tutte le dimensioni che ci franavano sotto i piedi, che in equilibrio su tratti terrosi ugualmente instabili.
Così siamo giunti all'attacco della via su una piccola macchia d'erba.
Con le sfilate di corda iniziali abbiamo guadagnato la sommità della cresta, che poi abbiamo percorso su delicati saliscendi dentellati per raggiungere un cocuzzolo, dal quale ci siamo poi calati con breve corda doppia in un canalino sottostante.
Questi sono i 400 metri di roccia "pessima" dove con la massima cautela abbiamo scalato a comando alternato soppesando ogni singolo movimento dei piedi e delle mani. Nonostante ciò venivano giù scaglie e sassi appena sfiorati dalle corde, e con prese credute solide che invece prima ci rimanevano tra le dita e poi volavano giù.
Su questo calcare crepato e fragile non è stato immediato trovare e posizionare le protezioni, tant'è che in alcuni tiri la prima siamo riusciti ad infilarla a 20 metri dalla sosta ... lontana.
Utilissimi ci sono stati i chiodi che in ogni filata abbiamo piantato e tolto.
Effettuata la corda doppia, prima abbiamo risalito un canale e poi dei ripidi prati proprio sotto il lungo diedro-camino finale, alla base del quale tiravamo un po' il fiato.
Su questo abbiamo incontrato le maggiori difficoltà tecniche, però finalmente su roccia solida che ci ha consentito una progressione decisa con bei movimenti continui per due lunghi tiri.
Su rocce più appoggiate, con la tirata finale siamo usciti dalla via in prossimità della cima del Primo Pilastro in questa intensa giornata di montagna.
Etichette:
Monte Camicia,
Via MARCHEGGIANI-ADE
venerdì 9 agosto 2024
--immersioni: "LINEA CONTINUA"
E' un filo guida ininterrotto quello che si segue per fare un profondo tuffo lacustre, da circa 10 metri fino a quando termina sul fango a 90 metri in corrispondenza di un mazzolino di fiori di plastica.
Qualsiasi tipo di immersioni siano, tecniche o ricreative, la costante pratica è la linea continua.
Giacinto Marchionni.
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