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Da sempre appassionato d'immersioni che ho iniziato in apnea e dal 1981 con autorespiratori ad aria, ossigeno e circuito chiuso. Nel poco tempo rimanente mi arrampico sopra qualche montagna.
Tuffi e scalate li racconto con "filmetti", parole e foto.

lunedì 2 agosto 2010

^^montagna: "VIA RIEBELING /VIA JANNETTA AL TORRIONE CAMBI E VETTA OCCIDENTALE"

CAMINO RIEBELING oppure CAMINO JANNETTA ?

Il breve camino "Jannetta" al torrione Mario Cambi del Gran Sasso, normalmente è usato per scendere in corda doppia da questo.
Oggi abbiamo deciso di scalarlo facendo così direttamente conoscenza con i criteri di valutazione delle difficoltà alpinistiche su roccia dei "gransassisti" del 1919, anno d'apertura della "via", quando Enrico Jannetta e Giuseppe Marchetti lo scalarono il 30 luglio valutandolo di IV° inferiore.
Indubbiamente soffrivano di un complesso d'inferiorità verso chi arrampicava sulle Alpi nella stesso periodo e che, per una sorta di pudore nel dichiarare le loro qualità, li faceva "sottogradare" le esplorazioni alpinistiche che effettuavano. Infatti dopo averlo arrampicato posso tranquillamente affermare trattarsi di un V° grado pieno.
Ridiscesi quindi alla forchetta del Calderone poi abbiamo percorso lo spettacolare ultimo tratto della "Via delle Tre Vette", uscendo sulla cima più alta del gruppo e degli Appennini, l'Occidentale del Corno Grande.
E' stata un'intensa e piena giornata di montagna.

NOTA DEL GENNAIO 2019:
Il camino fu scalato per la prima volta nell'agosto del 1910 dai tedeschi Hans Riebeling ed Hans Schmidt, durante la loro prima "Traversata delle Tre Vette" del Corno Grande da ovest ad est, traversata che comprese anche la salita al Torrione Cambi all'epoca chiamato primo Torrione.
A Jannetta e Marchetti il merito di aver effettuato la prima ripetizione.
A noi invece il fatto di aver ripetuto parte della via dei tedeschi a distanza di un secolo esatto: agosto 1910/agosto 2010.
Abitualmente al giorno d'oggi questa classica traversata alpinistica del massiccio la si compie da est ad ovest (Vetta Orientale, Vetta centrale e Vetta Occidentale), contrariamente a quanto fecero gli apritori.
Questo chiarimento alpinistico della storia del Gran Sasso è merito dagli autori del libro:
"IL MISTERO DELLE TRE VETTE"
(Ilona Mestis e Francesco Burattini/ Iter Edizioni/ febbraio 2012/ CAI L'Aquila)

Riporto dal libro a pagina 16 (relazione originale dei tedeschi con in maiuscolo e tra parentesi le mie note):

"... una stretta fessura ... ci condusse comodamente alla selletta successiva, il punto più basso della cresta. (FORCHETTA DEL CALDERONE)
Da qui si raggiungeva facilmente il nevaio che si trovava sulla sinistra. (LA GRANDE BALCONATA SOTTO IL TORRIONE CAMBI)
Davanti a noi si alzava ripido e respingente il torrione. Dopo che il tentativo di superare il suo spigolo fallì miseramente, ci voltammo a destra e scendemmo per alcuni metri un ripido canale pieno di neve. (CANALE A SUD DELLA FORCHETTA DEL CALDERONE)
Poi Schmidt iniziò ad arrampicarsi su per un camino ... il camino si trasformò in un canalino, la cui roccia friabile e poco affidabile ci era saltata all'occhio già da lontano per il suo colore rosso. Più in alto il canalino si trasformò nuovamente in camino che si restringeva sempre di più fino a formare una fessura molto stretta ... Su facili roccette raggiungemmo la vetta del torrione..."

Fino al 2008, data del reperimento da parte degli autori della relazione originale dei tedeschi venuta alla luce dopo meticolose ricerche d'archivio, si pensava che questi all'epoca avessero effettuato la loro traversata senza salire però sul Primo Torrione (Torrione Cambi). Ecco perchè la salita di Jannetta e Marchetti fu considerata per molto tempo la prima assoluta e come tale riportata sulla guida alpinistica CAI-TCI, Gran Sasso di Grazzini-Abbate edita nel 1992, alla pagina 424.

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