La mia foto
PESCARA, PE - Pescara, Italy


Da sempre appassionato d'immersioni che ho iniziato in apnea e dal 1981 con autorespiratori ad aria, ossigeno e circuito chiuso. Nel poco tempo rimanente mi arrampico sopra qualche montagna.
Tuffi e scalate li racconto con "filmetti", parole e foto.

martedì 16 settembre 2025

^^montagna: "ANTELAO"


Approcciare la Normale all'Antelao con sufficienza tenendo conto solo delle basse difficoltà tecniche dei singoli passaggi di scalata seppur non pochi e massimo di II°, sarebbe un errore perché l'impegno per affrontare il notevole dislivello di 2200 metri verso l'alto ed in discesa mentre ci si muove sempre su terreno esposto, ripido e sdrucciolevole richiede sia un'ottimo allenamento che l'abitudine a questo tipo di ambiente.
Dopo Punta Penia e Punta Rocca nella Marmolada, l'ANTELAO con i suoi 3264 metri è la terza cima per altezza di tutte le Dolomiti, quota che gli vale l'appellativo di "Re del Cadore".
Poco sopra S.Vito di Cadore(BL)/1100 metri, che è ancora buio parto per l'ascensione prima risalendo la sterrata forestale fino al Rifugio Scotter-Palatini/1580mt, e dopo per sentiero alla Forcella Piccola/2100 metri.
Da qui all'inizio ci si saluta come usa in montagna e poi presentandoci, con Gianni ed Igor ci faremo compagnia per tutto il resto dell'intensa giornata.
Immediatamente sopra la forcella su sfasciumi rimontiamo il vallone glaciale-morenico a nord dell'Antelao e, per guadagnare a 2582 metri l'accesso alla cresta nord, risaliamo a zig zag con i primi passaggi esposti le sue lunghe ed inclinate stratificazioni basali che formano una serie di cengie oblique.
Continuiamo prima per cresta e poi appena ad ovest/destra di questa per la caratteristica Lasta Inferiore che è la prima e più bassa placconata inclinata a 25° letteralmente tutta cosparsa di ghiaia di un crollo di qualche anno fa, sfasciumi che da qui in punta ci obbligano ad una progressione accorta.
Finita questa, scendiamo di qualche metro e poi traversiamo a destra per arrivare alla base della Lasta Superiore, quando udiamo un prolungato boato in lontananza. Alle nostre spalle sulla Croda Marcora osserviamo in diretta una frana rocciosa con la sua nuvola bianca di polvere, che per parecchio rimane sospesa sulle pareti (minuto 2:30 del video).
La Lasta Superiore è caratterizzata da una lunga fessura per tutta la sua lunghezza e da pendenze che proprio alla fine arrivano anche a 40°. Il suo calcare avrebbe anche un eccellente grip, se non fosse per la ghiaia di tutte le dimensioni che sembra essere stata depositata con metodo ed ovunque sulla roccia.
Quasi al termine per tornare vicini al filo di cresta e sempre sul pietrisco appoggiato sul fondo duro, traversiamo a sinistra ed arriviamo alla sua fine attrezzato con una corda fissa sul tratto più inclinato.
Risalita questa siamo alla base di un breve e verticale canalino con successiva paretina non difficili/II° ma, per qualità della roccia, su prese ed appoggi da valutare.
Oramai siamo a più di 3100 metri ed in dislivello non manca molto alla vetta, però la cresta seppur tecnicamente non difficile, al massimo II°, offre ancora articolati saliscendi che alternano rocce compatte e friabili con lati sempre ripidissimi ed esposti.
Verso sinistra scaliamo una paretina ed arriviamo su una bella cengia che in breve aggirandola da est ritorna sulla cresta oramai diventata sottile, da dove scendiamo all'intaglio finale. Da qui scaliamo l'ultimo canalino/II°, al cui termine possiamo ormai vedere la croce di vetta che velocemente raggiungiamo per una stratificazione scendendo e poi risalendo di qualche metro alla nostra sinistra.
Finalmente dopo 2200 metri di dislivello e più di sei ore in movimento siamo sull'Antelao a 3264 metri da dove, mentre recuperiamo, possiamo ammirare a 360° un panorama grandioso con il vicino Pelmo, la Marmolada, il Cristallo, il Popena, le Marmarole e gli altri gruppi dolomitici.
Dopo le foto ricordo e firmato il libro di vetta ci prepariamo per iniziare il lungo rientro che richiederà fino alla Forcella Piccola ancora costante attenzione in tutti quei tratti già descritti in salita.
Più in basso sostiamo al Rifugio Scotter-Palatini e sulla pista forestale ritorniamo ai 1100 metri da dove eravamo partiti, a chiudere un'altra giornata di montagna da incorniciare. (Giacinto Marchionni)



It could be an error to go on this mountain with in mind the idea to climb ONLY on a II° of mountaineering difficulties. The fatigue on the 2200 meters of difference altitude during not only the ascent, but also in the descent, while the climber moves him on steep, exposed and slidery grounds not for some minutes but for several hours, require him to have a very good fisical training and a habit to go on this tipical hight mountain bad ground.
After "Punta Penia" and "Punta Rocca" on the Marmolada, the Antelao with its 3264 meters a.s.l., is the third mountain of all Dolomities, and so it's called "Il Re"/The King of the Cadore.
It's still night when, from about 1100 meters a.s.l. from San Vito di Cadore, I start to my climbing on the King. I walk on the large path of the dirt road up to "Scotter-Palatini" Refuge/1580 meters, and after on the classic mountain steep path up to "Forcella Piccola"/2100 meters.
Here I meet and greet two climbers wich have mine same target, as for courtesy and good manners on the mountains.
We chat and introduce ourselves. They are Gianni and Igor, and in company we will go together for all the long and intense mountain day.
On the gravel of the glacier moraine at the base of the Antelao, we reach its north ridge at 2582 meters a.s.l. by the first mountain climbing movements on inclined and exposed rocky ledges. On this, we go towards the first and lower "Lasta", a rocky slab at 25° inclinated with a lot of grivel above, that oblige us to take care on every single step for all the rest of the ascent.
After the first "Lasta", with attention we descent some meters in exposition and traverse on right up to the base of upper "Lasta", when at our shulder we hear a long gloomy noise. We see live a rocky landslide falls from the "Croda Marcora", that leaves a white cloud of rocky powder all around (min. 2:30 in the video).
A very inclinated up to 40° slab with a long split on and the omnipresent gravel, characterize the upper "Lasta", and on it we think a lot on every our single movement.
On the steeper meters on its hight end, there's a fixed rope thanks we reach the base of a short cheminee wich we climb, II° mountaineering difficulties, observing with care where we can put our hands and feet.
By now we stay near the top at about 3100 meters a.s.l., but although the mountaineering climbing difficulties continue to be only about II°, the ridge is still exposed, steep and on slidery ground, so we still must to take care.
With some up and down on this delicate ridge, after 2200 meters of altitude difference and more six hours of climbing in the legs, finally with satisfaction we reach the top of the Antelao at 3264 meters a.s.l., from where we can admire a fantastic panorama while we take some minutes of rest.
Then we sign the "Libro di Vetta"/Top Book of the Antelao, and we prepare us for the long descent which logically will claim us still more care in all those same steps already overcome with attention during the ascent.
On the way down, we take another short rest at the "Scotter-Palatini" Refuge, then we return to the starting point at 1100 meters a.s.l. to conclude another beautiful day on the mountain, to put into a cornice. (Giacinto Marchionni)




Nessun commento:

Posta un commento

Ben lieto della visita, grazie. Se vuoi lasciare un'opinione puoi farlo qui.