DIVING & MOUNTAINS
Quando
mia figlia
era piccola,
un giorno
una signora
troppo curiosa
le chiese:
"MA CHE LAVORO FA
IL TUO PAPA' ?"
Lei ci pensò
un po' su.
Poi le rispose:
"LE IMMERSIONI
IN MONTAGNA !"
- Giacinto "zeta zeta" Marchionni
- PESCARA, PE - Pescara, Italy
Da sempre appassionato d'immersioni che ho iniziato in apnea e dal 1981 con autorespiratori ad aria, ossigeno e circuito chiuso. Nel poco tempo rimanente mi arrampico sopra qualche montagna.
Tuffi e scalate li racconto con "filmetti", parole e foto.
martedì 10 maggio 2016
--immersioni: "SECCA DEI PIEMONTESI"
Lasciandoci scivolare dal cappello della Secca dei Piemontesi (Isola di Giannutri al largo del promontorio dell'Argentario) verso il mare aperto, abbiamo superato una prateria di posidonia che si estendeva fino a circa 26 metri di profondità e delimitata a nord-ovest dalla cigliata rocciosa di una parete sommersa che ha le sue basi sulle batimetriche dei 45-50 metri.
Nell'acqua azzurrina che offriva un'ottima vibilità e luminotsità, arrivati a quel punto nonostante il fondale che ci si prospettava dinanzi avevesse una lieve pendenza e nessuno spunto che poteva solleticare la mia naturale curiosità esplorativa, come mi succede spesso, spinto da un ignoto irresistibile, mi decidevo di continuare su quella rotta che ci stava facendo lentamente allontanare dall'isola.
E così andando senza nessuna meta precisa, dapprima sfumate agli occhi e poi via via sempre più definite, in alternanza con il sedimento del fondale che comunque rimaneva l'occupante in assoluto con quote percentuali maggiori, notavamo una serie di piccoli aspri rocciosi distanziati tra loro e che in sequenza erano posizionati uno più in basso dell'altro.
Tra il vederli ed andarci è stato tutt'uno ed allora via giù verso quello più lontano e profondo che si elevava di poco dalla sabbia dei 70 metri.
In questo gratificante viaggio che poteva sembrare essere senza scopo apparente, oltre ad avere incontrato una murena intanata ed uno scorfano, abbiamo avuto un altro paio di stimolanti incontri con dei bianchi cespugli di celenterati, che molto probabilmente erano colonie di ANTIPATHELLA SUBPINNATA, più semplicemente conosciuto come corallo nero, ed alcune strane stelle ofiuridi comunemente chiamate Stelle Gorgone (ASTROSPARTUS MEDITERRANEUS), che tenacemente s'abbarbicavano sopra rossissime gorgonie Paramuricea Clavata.
Se qualcuno mi chiedesse qual'è stato il fine concreto di quest'immersione, o più in generale di qualsiasi mia altra, in prima battuta forse direi quello d'aver visto qualcosa d'interessante. Approfondendo la riflessione, invece senza ombra di dubbio, risponderei che la mia vera motivazione primaria sia sempre la stessa: quella di esplorsre luoghi nuovi.
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